La Germania non perde tempo
Nonostante non sia convinta di dover entrare in guerra, la Germania non perde tempo, non l’ha mai fatto. L’11 luglio il Quartier generale invia telegrammi agli alti ufficiali. Quello indirizzato all’Ammiraglio Spee contiene un avvertimento implicito: «L’Inghilterra sarebbe probabilmente ostile in caso di guerra».
Spee è in servizio nel Pacifico. La Germania ha una colonia in Nuova Guinea, ma da quelle parti c’è molto impero britannico.
I giornali tedeschi e austro-ungarici si fidano dell’Italia. Per la Neue Freie Presse «l’alleata condivide i sentimenti dell’impero germanico». Poi lancia una profezia: «Qualunque piega prendano gli avvenimenti, l’Italia adempirà al suo dovere». Ecco, magari ne riparliamo tra un po’.
Da noi l’unica certezza riguarda Cadorna: è ufficiale, da fine mese sarà il nuovo Capo di Stato maggiore.
In realtà nessuna opinione pubblica crede al prossimo scoppio di una guerra.
Si parla di incontri diplomatici e tavole rotonde, non di battaglie e invasioni; estremisti esclusi. Il motivo è lampante: Pasic cerca in ogni modo di smussare la propaganda nazionalistica, ancor più in subbuglio dopo la morte di Hartwig.
Anche Georgevic, leader dei serbi austro-ungarici, garantisce la fedeltà all’Impero. È abbastanza per convincersi del buon esito diplomatico; la Serbia collaborerà.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Quartier generale navale tedesco invia un telegramma all'Ammiraglio Spee, in navigazione nel Pacifico, che in caso di guerra l’Inghilterra sarebbe probabilmente ostile.
- Il Ministero degli esteri tedesco chiede a Guglielmo II se vuole inviare un telegramma di auguri al Re Pietro di Serbia per il suo compleanno. Il Kaiser risponde che l'omissione del consueto telegramma sarebbe troppo evidente e potrebbe creare problemi, quindi va mandato.