Calma apparente
Trieste sarebbe tornata calma. Dopo giorni di agitazione la città avrebbe esaurito la furia austrofila. La comunità italiana è frastornata, le autorità asburgiche si sono spesso voltate dall’altra parte: l’incendio alla redazione del Piccolo sarebbe stato domato solo quando le fiamme minacciavano ormai le abitazioni vicine.
Negli articoli di giornale italiani compaiono sempre più spesso dei vuoti estranianti, finestre bianche con scritto sopra a penna «censurato». Non è il massimo per farsi un’idea più chiara sulla guerra e non lo è neanche trovare una “X” al posto dei riferimenti geografici: «Gli austriaci hanno fatto saltare una rotabile a qualche chilometro da X».
Sono necessità belliche, ovvio, molestano, ma non ci si può far nulla.
La guerra continua a procedere a strappi: a volte accelera, altre quasi si placa. Il 6 giugno è un momento di relativa tranquillità. Il bollettino di Cadorna inizia con «nulla di molto notevole da segnalare nella giornata». E sorvoliamo sul “molto notevole”, non il più sofisticato uso della lingua italiana.
Quando però si scende nei dettagli ecco riapparire la propaganda, le notizie ufficiali sono a dir poco discordanti: in Francia vincono i francesi, in Germania i tedeschi, a Pietrogrado i russi e così via. Gli scontri sono locali, ma chi scrive ne è uscito sempre trionfatore. Qualcuno ha più ragione di altri: gli austro-tedeschi, per esempio, continuano ad avanzare in Galizia.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte occidentale
- Raid degli Zeppelin sulla costa orientale britannica, con 24 morti e 30 feriti.
Fronte orientale
- Gli austro-tedeschi attraversano il Dnestr a Zurawno e continuano ad avanzare a est di Przemsyl.
Dal fronte
Ieri, 5 giugno, nel medio e basso Adriatico un nostro reparto navale ha compiuto varie operazioni contro le coste del nemico.
Sono stati tagliati i cavi telegrafici che congiungevano il continente a isole dell' arcipelago dalmata, distrutti tutti i fari e le stazioni di vedetta di quelle isole, bombardata e fortemente danneggiata la linea ferroviaria fra Cattaro e Ragusa.
Nello stesso giorno, nell' alto Adriatico un gruppo di nostri cacciatorpediniere, benché attaccato da aeroplani austriaci senza alcun successo, ha nuovamente bombardato Monfalcone e affondato vari barconi carichi di merce.
Navi maggiori in appoggio dei cacciatorpediniere incrociarono nelle stesse acque senza avvistare il nemico.
Comunicato dello Stato Maggiore della Marina, Firmato: THAON DI REVEL