I tedeschi fiaccano l'offensiva Alleata
A Londra il Governo si dice fiducioso: per i giornali del 18 giugno Lloyd George, Ministro delle munizioni, avrebbe trovato l’accordo con i rappresentanti delle Trades Unions, i sindacati. Ora la speranza è di lasciarsi la crisi alle spalle. I britannici puntano anche a rimpolpare la propria flotta aerea.
Sul fronte occidentale la seconda battaglia dell’Artois va esaurendosi. È l’ultimo stadio: i tedeschi stanno riuscendo a fiaccare la violenta offensiva Alleata, contenendo bene gli ultimi assalti.
Se la Germania si difende in Francia, di segno opposto è la situazione sul fronte orientale: i russi sono alle corde. Escludendo qualche singola eccezione lungo il Dnestr, il rischio è di veder tracimare le armate austro-tedesche dalla Prussia alla Galizia. Falkenhayn, il Capo di Stato maggiore a Berlino resta però prudente: lo sfondamento del fronte orientale non l’ha mai convinto del tutto. Come scriverà Peter Hart:«Non vuole ripetere l’errore di Napoleone. […] Sì, siamo in estate, ma l’inverno in Russia non è mai troppo lontano».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Viene rilasciato un rapporto ufficiale riguardo le operazioni dei russi del mese scorso sul Dnestr.
Fronte occidentale
- Va pian piano esaurendosi la seconda battaglia dell’Artois.
Fronte italiano
- Navi da guerra cannoneggiano la costa adriatica italiana. Pesaro, Rimini e Fano sono bombardate da ricognitori e cacciatorpediniere austro-ungariche.
Dal fronte
Nella notte del 17 e nel corso del giorno stesso il nemico tentò di molestare con fuoco d'artiglieria a distanza e con piccoli attacchi talune delle nostre posizioni più avanzate nella regione del Tirolo-Trentino e in Cadore. Venne respinto ed efficacemente controbattuto dalle nostre artiglierie. In Carnia è proseguito regolarmente il tiro di demolizione contro il forte di Malborghetto.
Nel pomeriggio del 16 le sue artiglierie tentarono di rispondere ai nostri tiri, ma furono obbligate al silenzio.
Continuano a pervenire nuove notizie intorno alle azioni nei pressi del Monte Nero, già annunziata nei precedenti bollettini, le quali confermano come le nostre truppe da montagna abbiano compiute gesta degne di plauso. Quando ragioni militari non vi si opporranno, il Paese apprenderà però che non soltanto le truppe da montagna, ma anche le altre molte circostanze hanno già acquistato pieno diritto alla sua riconoscenza.
Sulla frontiera dell' Isonzo la lotta intorno a Plava va assumendo proporzioni maggiori e sempre più va affermandosi l'importanza del successo ivi conseguito. Una batteria natante della R. Marina ha efficacemente tirato sulle artiglierie nemiche appostate presso Duino.
Nella notte del 17, mentre un'aereonave della R. Marina compieva la distruzione della stazione di Divaccia, i nostri dirigibili eseguivano incursioni in territorio nemico, bombardando, pare con efficacia, le posizioni di Monte Santo e i trinceramenti di fronte a Gradisca, e recando gravissimi danni alla stazione di Ovcja Draga, sulla ferrovia Gorizia-Dornberg. Rientrarono incolumi.
Firmato: CADORNA
Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.
