Leopoli torna in mani asburgiche
Le armate austro-tedesche sfondano le linee russe in Galizia: si è aperta una breccia e l’esercito guidato dal Generale Mackensen ci si tuffa al volo. Per i russi non c’è altro da fare se non accelerare la ritirata.
Leopoli viene evacuata e il 22 giugno torna in mani asburgiche, l’occupazione russa è durata 292 giorni. A Berlino e a Vienna si festeggia, la vittoria è considerata fondamentale. Come sono “strani” i giudizi dell’epoca, mutevoli all’inverosimile: quando fu catturata dai russi, ai primi di settembre, la città venne definita dai vertici austro-ungarici «militarmente priva di valore».
Sia ben chiaro, la memoria corta ce l’hanno anche a Pietrogrado: nove mesi fa erano tutti esaltati, ora i comunicati ufficiali neanche menzioneranno la sconfitta: «Nessuna novità rilevante nella regione». Ma dite sul serio?
Sul fronte occidentale i francesi riprendono terreno sulle alture della Meuse e nei Vosgi rioccupano Sondernach, a due passi da Metzeral, abbandonata e bruciata dai tedeschi la settimana prima.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte occidentale
- I francesi riguadagnano gran parte delle conquiste tedesche sulle alture della Meuse.
- I francesi occupano Sondernach (Lorena).
Fronte orientale
- Mackensen sfonda le linee russe in Galizia, si crea una breccia. Finisce la terza battaglia di Leopoli: i russi battono in ritirata e la città viene ripresa dalle forze austro-ungariche.
- Finisce la battaglia di Żydaczów (Žydačiv).
Fronte italiano
- Gli italiani respingono l’attacco austro-ungarico al Freikofel (Carnia).
- Le truppe di montagna asburgiche sono violentemente respinte dagli Alpini italiani nella zona di Monte Nero.
Operazioni navali
- Affondato un sottomarino tedesco a Borkum.
Dal fronte
In parecchi punti lungo tutto il fronte l'attività del nemico nella giornata di ieri si limitò ad azioni d'artiglieria a distanza.
Nella zona del Monte Nero un nostro battaglione alpini s'incontrò ieri per la prima volta con rilevanti forze avversarie di alpini, giunte, a quanto pare, recentemente dalla Galizia, e le attaccava e respingeva, infliggendo loro gravi perdite e facendo alcuni prigionieri.
Contro le nostre posizioni di Plava si rinnovarono gli attacchi notturni di fanteria con intenso sviluppo di fuoco ed anche con uso di bombe a mano. Vennero tutti respinti.
Sul Basso Isonzo abbiamo consolidato la nostra occupazione. Lungo il canale di Monfalcone l'inondazione provocata dal nemico nella zona circostante, sebbene in sensibile decrescenza, costituisce ancora un importante ostacolo. Aeroplani nemici lanciarono qualche bomba. Non si ebbero danni.
Firmato: CADORNA