Pearce, Holt, anzi Muenter
Sono passate da poco le nove di mattina, J.P. Morgan jr. sta facendo colazione nella sua residenza estiva di Glen Cove, Long Island. Con lui c’è Cecil Spring-Rice. Chi sono? Il primo è padrone di uno sconfinato impero finanziario, è il banchiere più influente d’America; l’altro è l’Ambasciatore britannico negli Stati Uniti. Morgan ha da poco siglato un accordo finanziario con Londra: un ingente prestito, da poter utilizzare immaginate come. All’improvviso partono due revolverate. Morgan è a terra, ferito, ma l’aggressore non può far altro. Un robusto vaso di bronzo è in rotta di collisione con il suo cranio; a scagliarlo è stato il maggiordomo, per una volta eroe e non carnefice. L’improvvisato assassino viene neutralizzato e arrestato. Confessa anche l’attentato dinamitardo al Senato e dichiara di chiamarsi Frank Holt; è un altro nome falso, come R. Pearce. In realtà si chiama Erich Muenter, è un tedesco emigrato negli Stati Uniti e uno stimato professore universitario, cattedra anche ad Harvard. Qualche guaio con la giustizia l’ha già avuto: ha girato mezza America, in fuga dopo l’uxoricidio. Muenter finisce in galera alla velocità della luce e la questione promette di durare parecchi anni.
Su La Stampa del 3 luglio viene pubblicata un’interessante intervista con l’ex Ministro degli esteri bulgaro, Nikola Ghenadiev. Il pensiero di Sofia, in merito a un eventuale intervento, sembra chiarissimo: «La presa di Costantinopoli potrebbe abbreviare la guerra di parecchi mesi. Gli Alleati risparmierebbero 100.000 uomini. […] Il nostro intervento rappresenterebbe un’economia di quaranta miliardi. […] Si vuol negare l’importanza del favore richiestoci? E perciò noi vogliamo essere pagati. Non è logico? Noi chiediamo che ci sia resa la Macedonia».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Attentato a J. Pierpont Morgan Jr. a Glen Cove, Long Island, mentre è in colloquio con l'Ambasciatore inglese.
Fronte italiano
- Respinto un contrattacco austro-ungarico sul Carso, diretto a ricacciare gli italiani oltre l’Isonzo.
Fronte orientale
- I russi lasciano l'Hnyla Lypa per lo Zolota Lypa (Galizia).
- Gli austro-tedeschi continuano ad avanzare nel nord della Galizia.
Fronte asiatico ed egiziano
- Dardanelli: I turchi contano circa 5.150 morti e 15.000 prigionieri negli ultimi cinque giorni.
Fronte d’oltremare
- Il Generale sudafricano Smuts annuncia l’offerta all’Impero britannico di un contingente di volontari.
- Sconfitta tedesca nell’Africa meridionale.
Dal fronte
Lungo tutta la fronte la situazione è inalterata.
L'azione delle artiglierie proseguita con intensità contro le opere di Malborghetto e del Predil, ha prodotto su di esse danni visibilmente assai rilevanti e provocato anche grandi esplosioni.
Contro le nostre posizioni sull' altipiano Carsico il nemico pronunciò nel pomeriggio di ieri un violento contrattacco. Fu respinto e lasciò nelle nostre mani circa duecento prigionieri.
Firmato: CADORNA