Evacuazione generale
«L’esportazione di munizioni di guerra non viola le leggi sulla neutralità». Può sembrare un controsenso, ma non lo è. Almeno non secondo gli americani.
Il 12 agosto Washington risponde a Vienna; è passato un mese e mezzo dalla segnalazione della diplomazia asburgica. Gli Stati Uniti continueranno a commerciare armi con i paesi dell’Intesa. Fine della discussione.
Al confine italiano l’esercito austro-ungarico soffre le azioni del nostro IV Corpo d’Armata, impegnato tra Plezzo e Tolmino. Qualche progresso lo registriamo anche in Cadore.
Sul fronte orientale prosegue la massiccia evacuazione russa: alla lunga lista si aggiungono Sokołów, Siedlce e Łuków. Le due direttrici d’offensiva austro-tedesca si congiungono a ovest di Brest-Litovsk: ora formano una linea unica, ininterrotta.
Nel Baltico i russi si prendono una piccola rivincita vicino a Mitau e continuano a tenere impegnata la flotta nemica nel golfo di Riga. Dalla città sono spariti tutti i materiali di rilevanza strategica.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Gli U.S.A. replicano all’Austria-Ungheria che l’esportazione di munizioni di guerra non viola le leggi sulla neutralità.
- I cittadini italiani lasciano la Turchia.
- A Roma si costituisce l’Istituto nazionale per gli orfani di guerra.
- 10.000.000 franchi in oro vengono depositati in una settimana nella Banca di Francia.
- Re Alberto viene nominato Colonnello in Capo della V Guardia dei Dragoni.
Fronte occidentale
- Assalto degli Zeppelin sulla costa orientale britannica: 29 vittime.
Fronte orientale
- I russi evacuano Sokołów, Siedlce e Łuków (est di Varsavia); evacuati tutti i materiali di rilevanza strategica da Riga.
- Le armate austro-tedesche vengono in contatto a ovest di Brest-Litovsk e formano una linea ininterrotta.
- I tedeschi vengono respinti dietro l’Aa, a sud-ovest di Mitau (Jelgava).
- I russi catturano Kavarskas e Toviamy (sud-ovest di Dvinsk)
Fronte italiano
- Il IV Corpo d’Armata riprende gli attacchi nella zona tra Plezzo e Tolmino con buoni risultati, specialmente nella Conca di Plezzo. Anche le truppe del Cadore progrediscono a nord di Lavaredo.
Fronte meridionale
- I serbi bombardano Semlino (Zemun) e Pančevo come rappresaglia del bombardamento austro-ungarico di Belgrado.
Fronte asiatico ed egiziano
- L’ala sinistra dei russi occupa nuovamente Alashgerd (Armenia).
- Incrociatore francese bombarda e distrugge una fabbrica di munizioni tedesca a Jaffa.
- Dardanelli: prima nave affondata da un idrovolante inglese con un siluro.
Operazioni navali
- Scontri navali fra la flotta tedesca e quella russa vicino Oesel (Riga)
- Nel basso Adriatico il sommergibile asburgico U-3 è affondato da un cacciatorpediniere francese.
Parole d'epoca
Traditori
di Gastone Bassi (Tenente, capitano, compagnia automobilisti)
Delle popolazioni di questi posti non c’è da fidarsi troppo; gli episodi dello spionaggio sono numerosissimi e spesso tali da dimostrarlo organizzato in modo meraviglioso; i preti, poi, dei paesi redenti sono quasi tutte spie, ed esercitano la loro ignobile missione con tale raffinatezza da sbalordire: telefonano al nemico chiusi entro botti nelle cantine comunicano con lui a mezzo di lampade votive, con l’aprire o chiudere di finestre.
Ma molti di questi reverendi sono stati mandati a villeggiare da Belzebù. Prosit! Anche qui a Palmanova lo spionaggio non manca. Da qualche giorno ne abbiamo la riprova: nel capannone ove prima eravamo accantonati, e dal quale siamo stati mandati all’aria aperta lì vicino, è stato impiantato un deposito di munizioni. Ora che è quasi pieno di casse di cartucce e di shrapnels, e di obici da 149, 210 e 305 eretti in piramidi nere, gli aeroplani nemici ci visitano con una frequenza davvero lusinghiera; stamani, ad esempio, mentre scrivo, i nostri cannoni antiaerei bombardano il quinto di essi: cinque in appena un’ora e mezzo! Come i precedenti, anche questo si è affrettato a far dietro-front ed ora si dilegua all’orizzonte.
Fonte: Espresso e Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Nell'aspra ed elevata zona alla testata della Valfurva (Adda) il nemico, che già il giorno 4 aveva riconosciuto il passo di Vioz (m. 3337), con pattuglie tosto respinte, nella notte sul 9, attraverso il ghiacciaio del Forno, attaccava i nostri in posizione presso l'albergo omonimo, mentre un drappello per il passo di Cevedale (m. 3267), si spingeva sin contro la nostra occupazione di Capanna Cedab.
La vigilanza dei nostri alpini, attiva ed incessante, pur tra i ghiacciai e le vette eccelse, valse a frustrare il duplice audace tentativo, e il nemico, presto respinto, fu poi contrattaccato e volto in fuga.
In Cadore sono segnalati piccoli scontri a noi favorevoli, nelle alte valli Ansiei e Visdende: in uno di essi furono catturati una quarantina di «Kaiserjager».
Azioni isolate di fanteria e di artiglieria si ebbero anche in Carnia.
Nella valle del torrente Pontebbana un reparto austriaco che tentava di risalire il versante italiano venne attaccato e messo in fuga.
Sul Carso nella giornata dell'11 non si ebbe alcun avvenimento di speciale importanza all'infuori delle consuete piccole molestie di fuoco.
Firmato: CADORNA