20 Settembre, 1915

La gloria di Roma al fronte

I tricolori affollano le finestre, i balconi. Tutta Italia è imbandierata, sgargiante, patriottica: è il 20 settembre, si celebrano i 45 anni dalla presa di Roma.
La capitale invia un caloroso telegramma al Re; Vittorio Emanuele III ringrazia e risponde dal fronte, «dove le virtù militari e civili dei nostri confermano la fede nel trionfo delle aspirazioni nazionali».
L’offensiva italiana nel Trentino vale la conquista della Suldenspitz e del passo di Cevedale, sul massiccio dell’Ortler; meno proficua l’azione nel Carso e intorno a Plezzo.

Il teato di guerra più importante e discusso resta quello orientale. L’esercito russo del nord si salva in corner: braccato dopo la caduta di Vilnius, riesce a disimpegnarsi e sfugge all’ennesimo tentativo di accerchiamento. I tedeschi provano a chiudere i conti anche con Riga, ma invano; gli scontri sono durissimi, le armate dello zar tengono il punto. 


Sul fronte occidentale continuano i vivaci scambi d’artiglieria: la lunga preparazione, a suon di bombardamenti, sta per lasciare spazio alla terza battaglia dell’Artois, ma i titoli dei giornali inglesi sono tutti per Lloyd George. Il Ministro britannico prova a spegnere le polemiche sulla coscrizione obbligatoria: «Ritardare questa decisione sarebbe disastroso, ma il precipitarla potrebbe esserlo ugualmente. Sarebbe follia provocare una controversia a tal proposito in mezzo al conflitto mondiale. […] Lasciamo decidere al Governo ciò che riterrà giusto ed evitiamo ogni polemica. […] La situazione è una delle più gravi nella storia del Paese, consideriamola dunque con uno spirito adeguato a questa gravità».
Sono parole d’impatto, soprattutto perché figlie di un coscrizionista convinto.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Nell’anniversario della liberazione di Roma il Re d'Italia manda un saluto a Roma dal fronte. In tutta Italia, anche nelle terre redente, la festa nazionale è celebrata con grandi dimostrazioni patriottiche.
  • Pubblicata una lettera aperta di incitamento di Lloyd George.
  • In Galles nasce l’associazione per la leva obbligatoria.
  • Pubblicato il dispaccio del 28 agosto di Sir Ian Hamilton riguardante le operazioni a Gallipoli dal 5 Maggio al 30 Giugno.
  • Convenzione bulgaro-turca per il “mantenimento della neutralità armata”.

Fronte occidentale

  • Vivaci azioni d’artiglieria sul fronte francese.

Fronte orientale

  • Duri scontri nel settore nord e vicino Riga.
  • L’esercito russo di Vilnius, minacciato di accerchiamento, riesce a disimpegnarsi.

Fronte italiano

  • Duri scontri sui fronti di Plezzo e del Carso.

  • Gli italiani occupano la Suldenspitz e il passo di Cevedale a sud dell'Ortler.
  • D'Annunzio sorvola Trento e sgancia volantini di propaganda.

Fronte meridionale

  • Le posizioni serbe vengono attaccate di nuovo a Orsova e a Tekia.
  • Scontri d’artiglieria sulla Drina e sul fronte del Danubio.

Parole d'epoca

Le manifestazioni patriottiche del XX Settembre

Il Telegramma del Pro-Sindaco, Adolfo Apolloni

« Nel giorno anniversario della sua redenzione, Roma volge il pensiero affettuoso e devoto a Voi Maestà che, Re e soldato, raccoglieste la spada del vostro grande Avo per le supreme rivendicazioni nazionali. Roma saluta l'assertore dei sacri diritti della Patria ed a Voi si stringe fidente per il compimento dei suoi gloriosi destini».

 

La Ripsota di S.E. il Re d'Italia, Vittorio Emanuele III

« Il saluto che, nella solennità di un giorno memorabile, Roma mi manda, giunge sommamente grato al mio cuore, lo ricambio da queste terre dove impera tuttora il ricordo della gloria di Roma, e dove le virtù militari e civili dei nostri confermano la fede nel trionfo delle aspirazioni nazionali »

DAL FRONTE

Ulteriori notizie intorno al combattimento del giorno 18 presso Osteria Fiorentini mettono in rilievo l' importanza del successo da noi conseguito. Il nemico pronunciò dapprima un violento attacco contro l' ala destra delle nostre posizioni, avanzando con una grossa colonna tra Soglio d'Aspio e il termine N. 5 della frontiera. Battuto e respinto dopo 4 ore d' intensa lotta, tentò poi con altra colonna proveniente da Malga Cherle l' attacco della nostra ala sinistra; ma fu egualmente ricacciato e lasciò nelle nostre mani alcuni prigionieri.
Piccoli combattimenti con esito a noi favorevole hanno avuto luogo a Monte Lavanech, in Val di Daone, sul massiccio della Tofana, nel' Alto Cordevole e sul Rautkolf, alla testa della Rienz. 
Nella conca di Plezzo il nemico, visto vano ogni suo sforzo per ricacciarci dalle posizioni toltegli, lanciò granate incendiarie sulla località di Cezsoca, Dvor e Plezzo, che furono quasi distrutte dalle fiamme. Di rimando la nostra artiglieria provocò coi suoi tiri un vasto incendio in Koritnica, ove erano stati segnalati movimenti di truppe.
Sul Carso, il fuoco aggiustato delle nostre artiglierie snidò truppe austriache dal bosco di Monte Cosich, che furono poi inseguite con efficaci tiri a «shrapnell». Il bosco andò in preda alle fiamme.

Firmato: CADORNA

La situazione è delle più gravi

Lettera a "La Stampa" di David Lloyd George

Si dice, o molto giustamente, che il Governo dovrebbe fare un primo passo a proposito della questione se l'obbligo morale che ogni uomo fisicamente capace ha di difendere il suo paese, non debba essere convertitio, durante questa guerra, in obbligo legale. Posso assicurarvi che il Governo si rende perfettamente conto della ncessità di fornire al paese un'indicazione definitiva in proposito. ritardare lungamente questa decisione sarebbe disastroso, ma il precipitarla potrebbe esserlo ugualmente.  Vi sono statistiche le quali dimostrano che possiamo ottenere la vittoria col sistema dell'arruolamento volontario.  Sarebbe una follia provocare una controversia a questo proposito in mezzo al conflitto mondiale, cercando di sostituirvi un metodo completamente differente. 

D'altra parte, ove questa cifra dimostrasse a chiunque non abbia un partito preso, che il sistema degli aruolamenti volontari non può più recarci alcun vantaggio o che null'altro che la coscrizione obbligatoria può fornire gli eserciti necessari a difendere l'onore dell'Inghilterra e a risparmiare all'Europa il trionfo del dispotismo militare, io non ho per mio conto ancora incontrato chi sia deciso a resistere alla coscrizione in queste condizioni. Nessuno è ancora apparso che possa resistere a questa misura, quando sia giuficata necessaria per salvare il nostro paese e la libertà dell'umanità. Ma se mai apparisse, io dico che i suoi fautori non saranno nella classe operaia.

Lasciamo al Governo di decidere intorno a ciò che riterrà giusto, ed evitiamo ogni polemica intorno a questo proposito. Mia opinione personale è che l'esplicazione di tutte le nostre forze ci permetterà di ottener ela vittoria da cui dipendono tante cose. La situazione è una delle più gravi di fronte alla quale si sia trovato il Paese. Consideriamola dunque con uno spirito che risponda a questa gravità.

Non ritiro nulla di ciò che ho detto sul carattere serio della situazione, quantunque naturalmente io nutra buona speranza. So troppo bene che l'ignoranza del pericolo conduce, in questi casi, il più delle volte al disastro. Ecco perchè ho creduto dover levare questa nota di allarme. Ho fatto ciò col sentimento che se essa riesce a svegliarci in tempo, per lanciare innanzi tutte le nostre forze, otterremmo la vittoria>>.

 

(Stefani)

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori