Belgrado sotto attacco
Come auspicato da Re Costantino, la linea politica greca resta indecifrabile, ambigua. Si opta per un Gabinetto di larghe intese: il monarca propone a Zaimis il compito di formare il nuovo Governo e a questo giro l’ex Commissario di Creta accetta l’incarico, rifiutato a marzo. Sistemato il ruolo di Premier vanno scelti i Ministri: ci sono ben cinque ex Presidenti del Consiglio, tra cui Gounaris. Venizelos ne resta fuori. È un modo per cercare la necessaria autorevolezza, pur escludendo “l’elemento di disturbo”, il “nome più pesante”.
Rassicurati dalla neutralità greca, il 7 ottobre 400.000 austro-tedeschi attraversano in più punti la Drina, il Sava e il Danubio ed esondano in Serbia. Belgrado è investita dall’eruzione delle artiglierie nemiche.
Gli Alleati continuano gli sbarchi a Salonicco, ma l’apertura del nuovo fronte richiede più uomini. Il Partito Laburista inglese lancia il suo appello: «Siamo convinti che, per far valere il principio degli arruolamenti volontari, occorrano
almeno 30.000 nuove reclute ogni settimana. […] Vi sono ancora migliaia di uomini di età atta alle armi e capaci di servire che non hanno ancora raggiunto le bandiere. Noi li preghiamo di prendere presto sulle loro spalle la parte del peso che loro spetta».
Molti commentatori esteri pensano subito agli italiani come perfetto supporto alla spedizione greca; “in fondo stanno lì, a due passi”. Il ragionamento non farebbe una piega, ma viene considerato prioritario mantenere impegnati gli austro-ungarici sul nostro fronte. Il Regio esercito avanza su Rovereto: andiamo piano, ma andiamo avanti.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Nuovo Gabinetto greco sotto la presidenza di Zaimis, favorevole al programma per la neutralità armata.
- I leader dei Laburisti Inglesi fanno un appello per i volontari dell’Esercito.
Fronte occidentale
- Vigorosi combattimenti dal risultato incerto in Champagne e nelle Argonne.
Fronte orientale
- Continuano i combattimenti nella regione di Dvinsk (Daugavpils).
Fronte Italiano
- Gli italiani avanzano in Val Terragnolo, sulla via di Rovereto.
Fronte meridionale
- Gli austro-tedeschi bombardano Belgrado e attraversano in più punti la Drina, il Sava e il Danubio con 400.000 uomini
- 20.000 soldati delle truppe Alleate sono già sbarcati a Salonicco.
Fronte asiatico ed egiziano
- Birjand (Persia orientale) occupata dalle truppe britanniche.
Operazioni navali
- Trasporto francese affondato da un sottomarino austro-ungarico.
- Due cacciatorpediniere russe affondano 19 navi da rifornimento turche lungo la costa dell’Anatolia.
DAL FRONTE
Sull' altipiano a nord-ovest di Arsiero l' attiva azione delle nostre truppe nelle giornate del 3 e del 5 e nella notte del 6 ha condotto a scontri assai vivaci nel tratto di fronte fra Monte Maronia per Bocca di Valle Orsara (Astico) e Valle Fonda a sud del Monte Durer.
Appoggiati dal fuoco delle artiglierie i nostri ebbero dovunque il sopravvento.
Nella valle del Fella reparti nemici divisi in più gruppi tentarono d' insinuarsi attraverso le pendici boscose delle alture a sud del fiume; furono respinti con perdite e lasciarono prigionieri un ufficiale e una diecina di soldati.
Sul Carso nella mattina del 6 il nemico molestava con intenso fuoco le posizioni all' ala sinistra delle nostre linee nella zona di Monte San Michele.
Un nostro reparto di fanteria irruppe dai trinceramenti verso il costone che dal San Michele scende su Peteano, attaccò i nuclei nemici che lo occupavano e li volse in fuga, prendendo 26 prigionieri.
Firmato: CADORNA