10 Ottobre, 1915

Edith Cavell condannata a morte

La parola chiave è “rapidità”. La pena è decisa, il verdetto è scontato, il processo è sommario. Edith Cavell, infermiera inglese, rimasta in Belgio allo scoppio della guerra, è accusata di aver aiutato circa 200 soldati Alleati a fuggire in Olanda; l’essersi presa cura anche dei tanti feriti tedeschi non conta.
Alla Cavell viene di fatto negato il diritto di difendersi. Lei ha confessato, durante la prigionia e l’isolamento, ma i tedeschi vogliono andare sul sicuro, vogliono farne un esempio. L’Ambasciata americana si offre di rappresentare e difendere l’imputata, ma no, verrà nominato un avvocato d’ufficio, ovviamente scelto dall’autorità tedesca.
Il 10 ottobre il tribunale militare di Bruxelles condanna a morte Edith Cavell. La sentenza non può stupire nessuno.

Sul fronte balcanico i serbi riescono a rallentare l’avanzata austro-tedesca sulla Drina e sul Sava, ma non a fermarla. Sul Danubio Smederevo sta per essere travolta, mentre a Belgrado vengono uccisi numerosi civili.

 La situazione si fa critica, anche perché i bulgari, senza formale dichiarazione di guerra, hanno aperto le ostilità a Knjaževac, 40 chilometri a nord-est di Niš, la capitale serba.
Nonostante la propaganda e un rimpasto di Governo, a Sofia l’atmosfera non è serena: molti contestano la politica germanofila; la guerra contro i “fratelli russi” non entusiasma.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Scontento popolare in Bulgaria verso la politica germanofila.
  • Il Governo greco rigetta la richiesta d’aiuto serba secondo il trattato greco-serbo del 1912.
  • Bruxelles: un tribunale militare tedesco condanna a morte Edith Cavell, infermiera, colpevole di aver aiutato a fuggire in Olanda alcuni soldati Alleati.

Fronte occidentale

  • L'offensiva Alleata è ripresa anche in Artois, ma senza risultati apprezzabili.

Fronte orientale

  • Combattimenti sparsi lungo la maggior parte del fronte.

Fronte meridionale

  • Truppe austro-tedesche attraversano il Danubio in forze a Smederevo; numerosi civili uccisi a Belgrado.
  • I serbi arrestano la marcia degli austro-tedeschi sulla Drina e sul Sava, infliggendo loro gravi perdite.
  • I bulgari iniziano le ostilità attaccando i serbi a Knjaževac.

Operazioni navali

  • Sottomarino inglese affonda la nave trasporto tedesca “Lulea”.

DAL FRONTE

Il nemico va esplicando grande attività in lavori di difesa e stradali, assai disturbati, però, dal fuoco efficace delle nostre artiglierie e da ardite irruzioni di piccoli reparti.
Lungo la fronte dell' Isonzo, nella giornata del 9 e nella successiva notte sul 10, dopo intensa preparazione con fuoco di artiglieria e lancio di bombe a mano, le forze nemiche assai numerose tentarono attacchi contro le nostre posizioni sulla destra dello Slatenik nella conca di Plezzo, sul Mrzli nella zona del Monte Nero, a Dolie nel settore di Tolmino, a Plava e a Zagora sul medio Isonzo.
Ovunque l' avversario fu respinto con gravi perdite e lasciò anche alcuni prigionieri.

 

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori