23 Dicembre, 1915

Voglia di Pace

«Alla luce di una lampada distinguiamo, a fianco della strada, centinaia di uomini che dormono un sonno pesante, con le armi strette al petto, avvolti nelle loro coperte scure, simili alla terra, sporche. […] Il sonno non riesce a distendere le fisionomie contratte di questi uomini, che le sofferenze fanno apparire vecchi. Lungo il cammino bisogna superare dei corpi sdraiati al suolo, così immobili, così sprofondati nel pantano da non capire se dormano o siano morti. […] Il vento ci porta l’odore persistente dei cadaveri».
Così l’inviato del Journal de Genève descrive le trincee asburgiche sul Carso.
Anche nella più neutrale delle nazioni c’è voglia di pace. I socialisti elvetici chiedono al Governo di attivarsi ufficialmente. La risposta dell’esecutivo è un dispiaciuto no, pronunciato da Hoffmann, Capo del dipartimento politico: «Noi comprendiamo il profondo bisogno di pace provato dal nostro popolo e desideriamo ardentemente la fine della terribile guerra. […] Ma un simile passo è in partenza destinato all’insuccesso e potrebbe essere male interpretato se, negli stessi Paesi belligeranti, non avvenisse un mutamento dell’opinione pubblica. […]

Finché questo non si sarà verificato, ogni tentativo straniero d’intervento risulterà non soltanto sterile, ma inopportuno e verrà considerato come un’ingerenza poco amichevole. Esso potrebbe essere dannoso sia alla causa della pace, sia alle relazioni fra gli Stati».

Il 23 dicembre le forze turche assaltano Kut al-Amara: la difesa cede all’angolo nord-est del forte, ma gli anglo-indiani recuperano lo svantaggio e respingono il nemico. L’assedio prosegue.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • L’ex Ambasciatore americano in Gran Bretagna, Joseph Choate, esorta gli Stati Uniti a essere pronti a “prestare qualsiasi aiuto possibile ai nostri vicini”.
  • Entra in vigore in Gran Bretagna il  "Trading with the Enemy Act” (Extension of Powers).

Fronte occidentale

  • Successi francesi sull'Hartmannswillerkopf.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Kut al-Amara: violento attacco ottomano; i turchi penetrano dall’angolo nord-est del forte, ma vengono respinti. L’assedio continua.

Fronte d’oltremare

  • Cominciano le operazioni navali britannich sul lago Tanganyika.

DAL FRONTE

Duello tra le artiglierie lungo tutta la fronte.
Quella nemica tirò anche contro qualche abitato, producendovi danni.
La nostra bombardò la stazione ferroviaria di Levico, le caserme e gli stabilimenti militari di Tolmino.

 

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori