Fermento nelle capitali europee
Giornatina intensa, non tanto al fronte, ma nelle capitali europee sì. A Berlino c’è una zanzara fastidiosa: ronza e punge, ronza e punge; un tormento. Il 12 gennaio sono tutti stufi: Karl Liebknecht viene espulso dal Partito Socialista tedesco. Fatali le sue recenti interrogazioni al Reichstag, «la sua condotta oltraggiosa e ostile al Governo». Il leader dei pacifisti passa da emarginato a ripudiato.
Meno turbolenta la sessione alla Camera dei Comuni britannica. La legge sulla coscrizione asfalta l’effimera opposizione anche in seconda lettura: i nazionalisti irlandesi di Redmond si astengono, sono una sessantina di avversari in meno; il risultato è di 431 voti favorevoli e soli 39 contrari.
Per Londra c’è un’altra ottima notizia: il gruppo labourista autorizza i tre Ministri a ritirare le dimissioni. Henderson, Brace e Roberts restano nel Gabinetto, il Governo esce saldo e compatto dalla possibile crisi.
A chi tocca ora? Ah sì, ad Atene. Povera. La Grecia invia alle potenze dell’Intesa la sua ormai “platonica” protesta per l’occupazione di Corfù: «Dovete mettere fine alle violazioni delle nostre coste».
La risposta, pubblicata dall’Agenzia Stefani, è come sempre al limite del canzonatorio: «È un dovere di stretta umanità trasportare al sicuro l’esercito serbo, salvandolo dalla fame e dalla distruzione. […] Dopo minuzioso studio, i Governi Alleati riconobbero in Corfù l’unica soluzione. […] Ma non si tratta in alcun modo di occupazione».
E poi c’è Vienna. Le conquiste del Lovćen e di Berane confortano l’Austria-Ungheria: al Montenegro viene offerto di trattare un armistizio. Per Cettigne se ne può parlare.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Iniziano i negoziati per un armistizio fra Montenegro e Austria-Ungheria.
- La Camera dei Comuni approva in seconda lettura, con voti 431 contro 39, la legge per la coscrizione.
- Il gruppo parlamentare socialista tedesco espelle Liebknecht per la sua condotta ostile al Governo e alla guerra.
- Il Governo Greco protesta con l’Intesa per l'occupazione di Corfù.
Fronte orientale
- Riprende l'offensiva russa in Galizia.
Fronte meridionale
- Gli Alleati fanno esplodere un ponte a Demir Hisar e Kilindir.
Parole d'epoca
Don Andrea Balestrazzi
IL DIARIO DELLA GUERRA 1915-18
Ergon le cime Irte e umide e i grigi alberi muti.
Quai nel pensier cui la memoria opprime i dolci anni perduti.
Carducci.
Proprio così … Campagna brulla, alberi nudi … e rimpianti ...
DAL FRONTE
Bollettino
Nell’alta Val Camonica il giorno 10 le nostre artiglierie distrussero un ricovero e appostamenti nemini nella zona tra la punta di Ercavallo e il Tonale.
In Val Lagarina, la sera del giorno stesso, l’avversario, dopo preparazione di fuoco con le artiglierie,tentò l’attacco delle nostre posizioni di Castello Dante. Fu respinto con perdite. Lungo la rimanente fronte fino al mare continuò ieri il duello delle artiglierie.
Negli opposti campi grande attività degli aerei. Una nostra squadriglia, in condizioni atmosferiche avverse, per vento impetuoso, eseguì una incursione sul Gardolo a nord di Trento. Bombardando quel campo nemico di aviazione e sulla via del ritorno lasciò cadere qualche bomba sulle stazioni di Trento e di Rovereto e su baraccamenti presso Volano, ritornando poi incolume nelle nostre linee.
Velivoli nemici lanciarono bombe su talune località della pianura dell’Isonzo. Nessun danno.
Firmato: CADORNA