L'Italia, il carbone e i noli
A preoccupare gli Imperi centrali è Bucarest. Le voci sulla possibile crisi ministeriale rincorrono quelle sulle probabili dimissioni del Premier Brătianu. Vienna, Berlino e Sofia sono inquiete, si teme il cambio di Governo in Romania.
L’Intesa è al lavoro e ha già intralciato il commercio austro-tedesco, comprando ingenti carichi di grano. In più va considerata la questione tattica: in questo momento il grosso dell’esercito rumeno è concentrato lungo le frontiere ungheresi e bulgare.
Se in Germania è la politica a dettare l’agenda ai media, in Italia è l’economia. Abbiamo un enorme problema con il rincaro dei trasporti marittimi e, di conseguenza, delle merci importate. Tutto dipende dalla Gran Bretagna, padrona degli oceani; le trattative sono aperte, ma molto complicate.
L’Italia propone a Londra di nazionalizzare l’intera flotta, di requisirla o di fissare i prezzi massimi agli armatori; la Gran Bretagna non ci pensa neanche, libero mercato e cultura anglosassone sono difficili da scindere.
Il punto della situazione lo firma Marcello Prati su La Stampa: per esigenze belliche, la richiesta è cresciuta di circa il 10%, ma il tonnellaggio disponibile per il trasporto è diminuito di quasi il 33%. «Così le due vecchie, ma arzille, faccendiere della domanda e dell’offerta uscirono a mercanteggiare e i noli presero a salire come razzi». In alcuni casi si registrano aumenti dell’800%.
Per l’Italia, povera di carbone, è una tragedia: tantissime fabbriche rischiano di chiudere.
Ma al tramonto del 31 gennaio è l’Inghilterra a doversi preoccupare: «La notte era buia come la bocca del lupo e l’assenza di vento e nuvole offriva al nemico le condizioni meteorologiche ideali per effettuare il raid, il più vasto verificatosi sinora».
All’attacco sul suolo britannico partecipa un’intera flotta di zeppelin, non i soliti tre o quattro, ma una decina scarsa di dirigibili. Centinaia le bombe sganciate, una settantina i morti, qualche decina in più i feriti. Danni ingenti.
Questa volta l’azione tedesca non si è limitata alla costa orientale, è ad ampio raggio: gli zeppelin si sono divisi e hanno proseguito verso le regioni interne; volendo credere al comunicato tedesco sarebbero arrivati sino a Liverpool, sul litorale occidentale.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Inaugurato il Comitato dei fondi di guerra inglese.
- Il Generale sir H. Smit-Dorrien si dimette da Comandante in Capo delle truppe britanniche nell’Africa orientale.
Fronte occidentale
- Raid notturno di zeppelin tedeschi su città e su luoghi d'importanza militare e industriale in Inghilterra: bombardate l’est Anglia e le Midland; 70 morti e 113 feriti, molti i danni.
Parole d'epoca
Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Lettera di Ferruccio Salvioni
Dintorni di Cormons, 27 0 28 gennaio ‘16
Cari, siamo dunque attorno a Cormons. Il campo delle nostre gesta saranno quei colli e quelle valli che son rammentati dal nome Oslavia. Ma per ora siamo ancora accampati inoperosi, né fin che il tempo si mantiene benigno, io e i soldati stiamo male.
…Prima di pioggia di acqua, comincerà, penso, per noi pioggia di pallottole.
DAL FRONTE
Bollettino
Sono segnalati piccoli scontri in Valle Lagarina a nord di Mori e duelli di artiglieria particolarmente intensi lungo la fronte dell' Isonzo.
Firmato: CADORNA