Le pause al fronte
Il fronte occidentale è di nuovo in pausa, ennesimo rifiatare dell’eccidio.
Marcello Prati racconta per La Stampa la vita dei soldati non impegnati in combattimento. Quando non si deve lavorare alla trincea si ammazza il tempo, giocando a carte, riposando, leggendo e scrivendo lettere, cartoline, parlando di casa. Ai più fortunati spetta una “gita” agli acquartieramenti, o ancora meglio nei villaggi. Non importa se ogni muro è puntellato, le finestre in frantumi, le strade squassate. Ai soldati piace, ricorda loro cos’è l’umanità. Si ripuliscono per bene, si pettinano; in fondo c’è sempre una remota probabilità di incontri piacevoli. «E le ragazze, alle quali la guerra regala pochi altri sorrisi, arrossiscono spesso e volentieri. Portar la gonna qui significa, nove volte su dieci, portarla nera».
Il 25 marzo il Premier Salandra e il Ministro degli esteri Sonnino lasciano il nostro Quartier generale al fronte e partono per Parigi. Hanno discusso con Re Vittorio Emanuele III tutti i dettagli della prossima conferenza interalleata.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte occidentale
- Battaglia di Verdun: l’artiglieria tedesca è attiva a sud-ovest della Meuse.
- Idrovolanti bombardano Sylt e la costa dello Schelswig-Holstein.
Fronte meridionale
- Albania: nonostante i problemi logistici, austro-ungarici e bulgari seguono la Vojussa e avanzano verso Valona, trasformata in campo trincerato dagli italiani e supportata dall'aviazione e dalla Marina.
Operazioni navali
- L’H.M.S “Cleopatra” affonda una nave tedesca.
- Affonda l’H.M.S “Medusa” in una collisione nel Mare del Nord.
Parole d'epoca
Pietre e cadaveri
di Arturo Busti
Ovunque erano cadaveri o moribondi, volti umani irriconoscibili, nelle rovine della case di Seltz si vedevano [file] intere di cannoni allineati.
Verso le ore 10 dalle linee nemiche partirono degli speciali razzi luminosi bianchi diretti verso le posizioni occupate dalla mia compagnia e dal reparto del 4° bersaglieri.
Era la prima volta che si vedevano razzi di tale specie e ci chiedemmo che cosa potessero significare. Né noi né gli altri reparti seppero rispondere alla nostra domanda.
Dopo le ore 12 cominciò un insistente e preciso tiro di un cannoncino da trincea sulle mie posizioni, ogni colpo che andava a segno mi produceva delle perdite.
Avevo in linea tre plotoni obbligati, data la ristrettezza del fronte, a stare pigiati e ammucchiati : il 4° plotone era circa 50 metri più indietro, in una nostra vecchia trincea.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano.
DAL FRONTE
Nella zona di Rovereto il giorno 23 duello delle artiglierie cui seguirono nella notte piccoli attacchi nemici contro le nostre posizioni di Mori Vecchio (Rio Cameras-Adige) e di Potrich (Valle Terragnolo); furono tutti respinti.
Nel teatro delle operazioni continua il maltempo che limitò ieri sull' Isonzo l' azione delle artiglierie, vivace soltanto attorno a Tolmino e sulle alture da nord-ovest di Gorizia.
Firmato: CADORNA