Aria di casa
Nonostante gli orrori dev’essere stata una bella sensazione per i serbi: rimettere piede su un lembo di patria. Il 18 settembre gli Alleati riconquistano Florina, i bulgari resistono un giorno e una notte, ma sopraffatti dai russo-francesi abbandonano la città e si ritirano a gambe levate verso Monastir. I serbi completano la buona giornata espugnando la cima del Kajmakčalan.
Sofia mitiga la sconfitta accontentandosi di vedere le truppe russo-rumene ripiegare sulla linea Rasova-Tuzla in Dobrugia. Bucarest resta concentrata sulla Transilvania e in particolare sul fronte dei Carpazi meridionali, dove si registrano violenti scontri a Merișor e Fogaras, rispettivamente vicino a Hátszeg e Brașov. Il combattimento fa fatto un salto di qualità con le prime avvisaglie di controffensiva austro-tedesca.
Anche i russi continuano a spingere: le masse zariste investono le linee degli Imperi centrali in Bystrytsya, sullo Zolota Lypa e intorno ad Halych, ma, al di là di vantaggi parziali, il quadro non si smuove, si schiantano; va un po’ meglio ai confini della Bucovina.
Sul fronte occidentale i tedeschi si battono come leoni, contrattaccano i progressi Alleati, ma sono comunque costretti a sgombrare il “Quadrilatero”, un sistema di trincee e fortificazioni, lungo un chilometro e mezzo e profondo uno, caduto in mani britanniche.
Sui giornali è arrivato l’eco distorto della meraviglia inglese. Del carro armato si fanno i racconti più fantastici: è invulnerabile, è maneggevole, è decisivo; sì, come no.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Australia: la Political Labour League decide di espellere il Primo Ministro Hughes dal movimento laburista.
Fronte occidentale
- Avanzata britannica a sud dell’Ancre, su un fronte di un km. e mezzo, per una profondità di quasi un km. Conquistata l’opera tedesca fortificata, detta il “Quadrilatero”, fra Bouleaux Wood e Ginchy.
- I francesi prendono Deniécourt.
Fronte orientale
- Progressi russi sui Carpazi.
Fronte meridionale
- I serbi conquistano la vetta del monte Kajmakčalan, a ovest del fiume Cerna, rimettendo piede nella loro patria.
- Le truppe franco-russe entrano a Florina (Macedonia). Il nemico si ritira a Monastir.
- I rumeni occupano Fogaras, a nord-ovest di Braşov.
- In Dobrugia i russo-rumeni si ritirano sulla linea Rasova-Tuzla.
- Duri scontri a Merișor (Transilvania); i rumeni si muovono verso Hátszeg.
- Sul fronte della Transilvania inizia la controffensiva delle forze austro-tedesche.
Fronte asiatico ed egiziano
- Raid aerei inglesi su Bir el-Tawil (50 km. a sud di El Kubri, Suez)
- Gli aerei inglesi bombardano un aerodromo nemico a Shumran (sopra Kut al-Amara).
Fronte d’oltremare
- Annunciata da Londra l’occupazione degli ultimi porti dell’Africa orientale tedesca, Lindi e Mikindani.
Parole d'epoca
"Una magnifica azione"
di Raoul Baccini militare, 22° reggimento fanteria, brigata Cremona
Vado a Ronchi e Selz. Dopo furiosi attacchi riusciamo a stabilirci definitivamente sulla quota 144. Il nemico si ritira sulle seconde linee. Il Reggimento si è comportato valorosamente, abbiamo però parecchie perdite.
- La presa della quota 144 –
Secondo gli ordini ricevuti la Brigata Cremona aveva l’incarico di occupare l’importantissima altura di q.144 sorgente di fronte al Debeli Vhr fra i due laghetti di Doberdò e di Pietra Rossa, e che era un magnifico osservatorio del nemico sulle nostre posizioni e sul vallone. Il Col. Brig. Torti, comandante della Brigata preparò l’attacco su 3 colonne; la 1° (meridionale) composta del 132° fant. M.M. (colonn.Conti) la 2° (centrale) composta del Genova cavalleria, appiedato, (colonn. Emo), la 3° (settentrionale) composta dal 22° Fant. (colonn. Ottini). Dopo furioso bombardamento le fanterie attaccarono risolutamente, ma sopravvenuti rinforzi al nemico dovettero abbandonare le posizioni conquistate; giunti anche a noi i rinforzi, fra i quali i bersaglieri ciclisti che erano di riserva, dopo nuovo bombardamento, fu attaccata di nuovo la quota.
Dopo alterne vicende e mischie accanite nelle quali rifulse il valore dell’intera Brigata fu finalmente obbligato il nemico ad abbandonare definitivamente la posizione tanto tenacemente difesa, non senza aver lasciato nelle nostre mani un buon numero di prigionieri. Per questa magnifica azione che assicurava alle nostre armi il possesso di una posizione di capitale importanza i Reggimenti della Brigata Cremona (21° e 22° Fanteria e il Regg. Genova Cavalleria furono proposti per una ricompensa al valor militare.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Azioni diversive, esplicatesi sopra tutto con intensi e prolungati bombardamenti, furono, tentate dall'avversario in più tratti della fronte su Monte Seluggio (Valle Posina) la sera del 16, sul Mrzli e Vodil (Monte Nero). Fra San Daniele e Volzana, (ovest di Tolmino), nel settore di Plava (Medio Isonzo) e contro la città di Gorizia nella giornata di ieri. La nostra artiglieria reagì dovunque con efficacia e colpì anche la stazione di Toblacco, disperdendovi truppe, e la linea ferroviaria dell'Alto Fella.
Sul Carso l'avversario lanciò ieri contro le nuove posizioni da noi raggiunte insistenti attacchi preceduti e sostenuti da bombardamento di estrema violenza. Fu ogni volta ributtato con gravissime perdite e lasciò nelle nostre mani circa 300 prigionieri.
Sono segnalate incursioni aeree nemiche sull'Altipiano di Asiago, su Caoria (Vanoi-Cismon), nelle Valli Bois e Cordevole. Una squadriglia rinnovò nella passata notte il bombardamento di Mestre. In nessurn punto si ebbero nè vittime nè danni. Due nostri velivoli lanciarono bombe su Mattarello e costrinsero un idrovolante avversario ad atterrare verso Trento. Altra squadriglia di 12 Caprorni scortati da Nieuport bombardò le stazioni ferroviarie di Dottegliano e Scoppe sul Carso.
Furono colpiti gli impianti ferroviari e i vicini magazzini, treni fermi nelle stazioni ed il serbatoio dell'acqua. Sfuggendo a tiri di numerose batterie antiaeree e cacciando aeroplani e idrovolanti nemici levatisi in caccia, i nostri velivoli ritornarono tutti ai propri campi.
Firmato: CADORNA