Gli Alleati avanzano verso Monastir
Si fa brutto per i bulgari in Macedonia. La ritirata verso Monastir prosegue, ma la città rischia di essere stretta da tre lati: le colonne dell’Intesa avanzano a ovest tra i monti Baba, da sud lungo la strada per Florina e a est dal fiume Crna. Alcune avanguardie sarebbero state avvistate a soli quindici chilometri da Monastir; i bulgari negano, ovvio. Sofia ripiega anche sull’altra ala del fronte, dalle rive dello Struma verso Serres.
Le buone notizie per gli Imperi centrali arrivano dalla Romania: la situazione resta bloccata e incerta alle due estremità, a Orșova e in Dobrugia, ma sui Carpazi meridionali l’offensiva di Falkenhayn estende i suoi progressi a est, investendo la regione Fogaras-Vledény e minacciando Brașov; l’ostinata resistenza dell’esercito rumeno non basta.
In occidente ancora non si dà molto peso a quest’azione, solo Hervé, da sempre sostenitore integralista del fronte balcanico, sembra aver fiutato il pericolo della sconfitta.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte orientale
- Attività russe ridimensionate dalla Volinia al nord della Galizia; si rinnovano i combattimenti a Brzezany (regione dello Zolota Lypa).
Fronte italiano
- Forte contrattacco austro-ungarico sulle posizioni di Busa Alta respinto dagli italiani.
Fronte meridionale
- L’offensiva di Falkenhayn si estende a est, nella regione Fogaras-Vledény e contro Brașov (Kronstadt); continua la ritirata rumena dinanzi a forze superiori, nonostante alcuni successi iniziali.
- Graduale ritirata dei bulgari dalla valle dello Struma verso le montagne dietro Demirhissar e Serres.
- Viene riportato che ci sono state azioni entro 12 km. da Monastir.
Parole d'epoca
Il 13esimo Fanteria
di Giuseppe Abate
In un cielo limpidissimo e sotto i raggi luminosi di un sole di autunno, velivoli nostri ed avversari al mattino ed al pomeriggio impegnarono fra loro duelli meravigliosi, inseguendosi con una rapidità sorprendente, mitragliandosi a vicenda, mentre le batterie antiaeree dell'uno e dell'altro campo, in certi momenti, tentavano colpirli con numerosissimi shrapnells, il cui scoppio lasciava nell'aria serena fiocchi bianchi di fumo. I nostri piloti con abili manovre, ed i
nostri bravi artiglieri con tiri bene aggiustati, impedirono efficacemente l'osservazione agli aviatori nemici e da ogni lato tagliarono loro le vie dell'aria della zona retrostante alle nostre linee. Quell'attività aerea di certo era preludio di qualche cosa nuova. A notte tarda si vide la luna circondarsi di un alone biancastro, ed il cielo popolarsi di nubi tenui striate.
DAL FRONTE
In Valle Travignolo (Avisio), dopo il grave scacco sofferto nelle giornate del 3 e 4 l' avversario si limitò ieri alle intense azioni delle artiglierie, cui risposero energicamente le nostre. Collegammo saldamente le occupazioni fra Cima 1 e Cima 2 del Colbricon. Nella Selletta interposta furono rinvenuti numerosi cadaveri nemici. Più a nord, in Valle di San Pellegrino (Avisio), un brillante attacco di nostri alpini ci valse la conquista di un forte trinceramento e di baraccamenti nemici sulle pendici di Cima di Costabella. Prendemmo 102 prigionieri, una mitragliatrice, ricco bottino di armi e di munizioni. Sulla rimanente fronte azioni delle artiglierie, particolarmente intense da parte del nemico quelle sul Carso. Nostre pattuglie uscite ivi in ricognizioni presero in piccoli scontri una trentina di prigionieri.
Firmato: CADORNA