8 Ottobre, 1916

Boselli acclamato a Milano

Una folla in delirio acclama Boselli. Il Presidente del Consiglio è a Milano e il suo discorso sta per infiammare la Scala. L’8 ottobre il Teatro è gremito, ma si nota di più un’assenza: il Sindaco Emilio Caldara, socialista e pacifista, non si presenta. Il Senatore Mangiagalli tira giusto un paio di frecciatine, quindi cede la parola al Premier, esaltando la «bellezza ideale» di questa guerra.
Boselli lascia stare la politica e dà al pubblico esattamente ciò che vuole: vagonate di patriottismo, entusiasmo e glorificazione. Ha una buona parola per tutti: per l’eroismo dei soldati al fronte e per quello dei civili; per la straordinaria produzione industriale; per la donna italiana, «intelligente e forte, mirabile in casa e nell’officina, animosa, buona, consolatrice e ispiratrice». Infine raccomanda parsimonia nei consumi, educazione al risparmio, perché le importazioni costano ed è inutile negarlo.

Se Milano acclama la guerra, il Papa a Roma continua a parlare di pace, anche con i vescovi tedeschi: «Chi sapesse abbreviare la guerra, anche di un giorno solo, meriterebbe la riconoscenza del genere umano»

L’interessamento di Benedetto XV per le sorti del conflitto provoca le solite polemiche: il Santo Padre è accusato di germanofilia, di aver secondi fini da perseguire, di aspirare solo a benefici politici.
Di interventi e mediazioni per la pace si parla anche in America: un po’ perché speculare sulla fine del conflitto influisce sull’andamento della borsa, un po’ perché resta un tema caldo della campagna presidenziale. Gerard, l’Ambasciatore a Berlino, è di ritorno a Washington e questo basta a far svolazzare supposizioni affrettate, definite dal Dipartimento di Stato «voci prive di qualsiasi fondamento».
Ma gli Stati Uniti hanno un problema più urgente: un sottomarino tedesco ha affondato otto vascelli a un tiro di schioppo dalle acque territoriali; la stampa più sfrontata azzarda persino un “blocco tedesco della costa americana”. Nonostante non si deplorino vittime, agli equipaggi è stato concesso di abbandonare le navi, ce n’è comunque abbastanza per riaprire la vecchia diatriba. Piccolo particolare: l’U-53 è appena salpato da Newport, Rhode Island, dove aveva fatto tappa. Inutili le proteste Alleate, ma l’irritazione e l’imbarazzo crescono.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Atlantic Ports International: la Marina mercantile ordina che nessun vascello navighi, in attesa di istruzioni.
  • A Milano il Presidente del Consiglio, Boselli, tiene al Teatro della Scala un importante discorso sulle ragioni e gli scopi della guerra dell’Italia e sul meraviglioso sforzo che essa compie.

Fronte occidentale

  • La linea britannica avanza a nord e a est di Courcelette, i tedeschi contrattaccano Schawben Redoubt e riprendono alcune trincee.

Fronte orientale

  • L’offensiva russa, iniziata il 30 settembre in direzione di Leopoli e Vladimir-Volynskiy, ha ottenuto importanti guadagni di terreno nel settore di Brzezany e 8.000 prigionieri.

Fronte italiano

  • Gli italiani infliggono agli austro-ungarici perdite pesanti a Busa Alta.
  • Attività d’artiglieria su tutto il fronte italiano.

 Fronte meridionale

  • I tedeschi occupano un’isola sul Danubio, vicino Ruse.
  • Si annuncia che lo Stato maggiore rumeno, per assicurare l’occupazione della Transilvania orientale e la difesa del territorio nazionale, ha deciso di ritirare le truppe dalla Transilvania meridionale sulla cresta delle Alpi transilvaniche, che formano la frontiera da Orșova a Predeal (a sud di Brașov).
  • I serbi occupano la sommità di Dopropolye (est di Kajmakčalan).

Operazioni navali

  • Il sottomarino tedesco U-53 affonda otto vascelli fuori Newport, Rhode Island.

Parole d'epoca

Le scarpe al sole

di Paolo Monelli, alpino

Gai lavoratori, ai quali basta iniziare qualche cosa perchè si innamorano dell' opera, e portano in tutto una logica e serena perfezione ; e lisciano con cura i travi e squadrano a filo le pietre, felici di ritrovare gli arnesi della loro fatica da borghesi, felici di mostrare al capitano che con un colpo solo di mazza dato giusto spaccano il sasso in due (gli danno prima qualche tastatina attorno, e si consigliano serii), felici delle tavole che si segano essi stessi dal tronco d'abete con gesti eleganti e jeratici, e che ammucchiano in piramide vicino alla baracca. Individui, personalità che si distaccano a una a una dalla massa grigia, e vien raccapriccio a pensare che una pallottola annullerà domani tanto senno semplice, tanto accorto senso della vita.

DAL FRONTE

Contro la nostra nuova posizione nel massiccio di Busa Alta (Vanoi-Cismon) l'avversario lanciò nella notte sul 7 reiterati attacchi intermezzati da intensi bombardamenti. Fu ogni volta respinto con gravi perdite, constatate da nostre ricognizioni. Violente azioni delle artiglierie avversarie sul Colbricon (Valle Travignolo), nella zona del Col di Lana (Alto Cordevole) e su Punta del Forame (Alto Boite). Le nostre artiglierie risposero con pari energia. In Valle del Gail i nostri grossi calibri dispersero una forte colonna nemica in marcia da Mauthen a Dellach. Sulla fronte Giulia azioni varie delle artiglierie. Più intense sul Carso. In risposta a tiri nemici sull' abitato di Monfalcone le nostre batterie lanciarono alcune granate su accampamenti militari in Cominiano (Comen). In piccoli scontri prendemmo una trentina di prigionieri. Radi velivoli fuggenti di contro al fuoco delle nostre artiglierie lanciarono qualche bomba nei pressi di Asiago, Gallio e Fonzaso, senza far vittime né danni.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori