8 Novembre, 1916

Ancora deportazioni dei belgi in Germania

«Ogni uomo sopra i diciassette anni deve presentarsi l’8 novembre a Place Saint Paul (Nivelles) alle 8:00 ora belga. È permesso solo un piccolo bagaglio a mano. Chi non si presenterà sarà deportato con la forza in Germania, multato e incarcerato». L’avviso è del giorno prima. L’amministrazione tedesca dei territori occupati trova così la manodopera da spedire chissà dove. L’8 novembre tocca a molti e non solo a Nivelles. In prima fila, a protestare con le Potenze neutrali, c’è il Cardinale Mercier, costante spina nel fianco del Governatore von Bissing. Come sempre. «Ogni giorno le autorità militari deportano dal Belgio in Germania migliaia di cittadini inoffensivi, obbligandoli ai lavori forzati. […] Non solo i disoccupati, ma tutti gli uomini abili vengono ora caricati su treni merci come fossero schiavi. Tra gli annunci e la deportazione corrono sole ventiquattro ore».
Appena un giorno per salutare la famiglia, la tua terra, i tuoi averi e finire a lavorare per chi ti ha tolto tutto.
I giornali ne parlano, ma poco. Un po’ perché le informazioni non sono molte, un po’ perché non fa più notizia.


Su La Stampa c’è però un articolo meraviglioso di Marcello Prati, voce fuori dal coro se ce n’è una. Spiega come io non potrei mai fare l’essenza del fronte occidentale: «Chi sarà sconfitto potrà dirsi vinto solo all’ultimo istante, forse neanche allora. E la più profonda terribilità della tragedia è che qui si combatte una gran guerra virtualmente finita, ma che potrebbe essere benissimo solo agli inizi. Finita perché, da quanto risulta qui, la Germania è già vinta e nulla più potrà risparmiarle una tangibile sconfitta. Forse solo agli inizi perché, nonostante tutto, la Germania non ha ancora la più remota idea di darsi per vinta e lo farà solo se svenata in campo e invasa. […] Questa guerra ha l’inarrestabilità delle cose cosmiche. Andrà avanti». Bisogna aggiungere altro? Forse sì, una riflessione precedente. La Piccardia fu il tavolo da gioco anche della guerra dei cent’anni, due battaglie su tutte: Crécy e Azincourt. Anche allora i protagonisti erano di origini francesi, tedesche e britanniche. «Chissà quale diavoleria non permise mai alle tre razze di andare d’accordo? Non andarono mai d’accordo che in due, contro la terza. La Storia si balocca da duemila anni a mutare la disposizione dell’eterno triangolo, a imprimergli rotazioni cicliche. A turno una delle tre fu in disgrazia e conobbe il ferro e il fuoco delle altre due. Oggi si svolge un nuovo capitolo. […] Pensate ai miracoli che saprebbero pur compiere queste tre razze meravigliose se riuscissero a trovare la concordia. Potrebbero dettare buona legge a tutta la terra, mutarla in un paradiso. Ma il vento ci spazza dal capo i torpori di un mattino autunnale, ci sgrida, non è né il tempo né il luogo per rimbambire. Il paradiso in terra fu sperimentato una volta e fallì»

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • I tedeschi attuano una grande deportazione di cittadini belgi in seguito al decreto del 3 ottobre 1916.

Fronte occidentale

  • Respinti I tedeschi a Sailly-Saillisel.

Fronte meridionale

  • Gli austro-tedeschi avanzano a sud del passo di Turnu Roșu; catturata Sardoui (25 km. a sud).

Operazioni navali

  • L’S.S. degli U.S.A. “Columbian” affondata da un sottomarino tedesco vicino Cape Finisterre.

Parole d'epoca

Nasce la figlia di un soldato

di Ambrogio Moschini, Soldato del genio

Ho ricevuto il telegramma che mi dice della nascita di Jeanne, lo ho avuto ma non così altre notizie. Non ti dico in quale angoscia mi abbia piombato la frase sarebbe bene tua presenza. Fu messa allo scopo di ottenere la licenza, oppure le cose non andarono bene, come io, dal più profondo del cuore io auguravo e pregavo.... Povera la mia Juliette, hai sofferto molto? Non ti so dire come intensamente come desideravo e temevo a un tempo questo momento che pur doveva arrivare, ne quanto mi sarebbe stato di conforto essere vicino a te.... Sei stata un po' delusa che fosse una piccina? Quello che Dio vuole, non ti nascondo che potendo scegliere avrei preferito Jean.... D'altro lato non ti prendere pensiero purché la piccina con la sua cara mamma siano in buona salute. Essa poi mi sarà sommamente cara, come pegno vivente di un patto concluso fra noi. Tu me comprendra ma chérie e tu sauras que ton mari veut avec son bonheur le tien. Mi dirai che cosa dissero Alberto e Silvia, e Antonietta che si era tanto dichiarata avversa, si è ricreduta o vuole ancora che si regali alla zia Maria? ... 


Com'è la piccola, è bella grassoccia, e tu dimmi come stai, fatti animo, non lasciarti cogliere da malinconia o tristi pensieri, abbi fede nell'avvenire. Mi scriverai non appena possibile, io aspetterò con pazienza, non commettere imprudenze.

Salutami tutti, massime la zia Teresa che sarà stata con te. Baciami mamma e papà, carezza per me i bambini e dò un bacione alla benvenuta che è tutta nostra e sarà buona e bella da compensarti dei sacrifici.
Ciao cara, ti bacio amorosamente stringendoti al cuore

Ambrogio

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

DAL FRONTE

Lungo la fronte Tridentina azioni delle artiglierie nemiche sul Pasubio, alla testata del torrente Vanoi.
In Valle di Travignolo la posizione dell' Osservatorio, sulle pendici di Cima di Bocche, già completamente distrutta dai tiri dell' avversario, fu sgombrata per sottrarre il presidio ad inutili perdite. Sul Carso le artiglierie nemiche si dimostrarono particolarmente attive contro le nostre linee nella zona di Monte Faiti e versoBoscomalo (Hudi Log).
Vennero efficacemente controbattute. Continua la raccolta dell' ingente bottino abbandonato sul campo di battaglia, dal nemico in rotta. Nella giornata di ieri furono rinvenuti in una dolina una batteria di cannoni da montagna su quattro pezzi ed un cannone da 37 mm. Velivoli nemici lanciarono bombe sulle consuete località del Basso Isonzo. Due morti ed alcuni feriti. Un nostro idrovolante bombardò le opere nemiche di Punta Salvore all' ingresso della baia di Pirano.
Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori