6 Febbraio, 1917

Facile non decidere

La Stampa se n’era lamentata qualche giorno fa: noi siamo bravissimi a studiare le carte e a nominare Commissioni, ma prima di partorire un qualsiasi provvedimento preferiamo esitare un’eternità. L’argomento di allora, come di oggi, era ed è prevenire la crisi alimentare in Italia, anche con l’istituzione della tessera del pane. Bene, leggendo le dichiarazioni di Canepa è difficile dar torto a La Stampa: il Sottosegretario inizia con «Tale misura non fu né deliberata, né esclusa» e finisce con «Per ora ogni decisione è sospesa». Facile non decidere.
Ma il vero problema è quanto sta in mezzo. Una delle obiezioni alla tessera del pane è il non voler rovinare il morale degli italiani. Già, perché preoccuparsi ora di una possibile carestia e dei suoi effetti sul “morale” dei cittadini? Prima del famoso dentifricio ignoravamo il motto “prevenire è meglio che curare”. Ma non è neanche questo l’apice dell’imbarazzo. Un’altra obiezione mossa al provvedimento è più pratica, terra terra. Qualche ministro meridionale mette in dubbio la capacità dei napoletani e in generale del Mezzogiorno a pazientare in fila, in ordine, fuori dai negozi, in attesa del proprio turno.

Lo so, è incredibile. Sembra finto, un film di Totò, ma è tutto vero, lo racconta Canepa. E non è finita, perché qualcun altro avrebbe proposto: “E se istituissimo una tessera del pane solo al nord?” No, dai, è impossibile, è inconcepibile. Sì, ma almeno questa ipotesi viene subito riconosciuta “pericolosa”. Riunione aggiornata, argomento rimandato.

Restiamo in Italia, perché il 6 febbraio viene dichiarato “abile e arruolato” tal Tazio Nuvolari, assegnato al servizio ambulanze. Guida come un pazzo, ma se andaste di fretta fareste meglio a chiedere di lui. Non ha il piede pesante, di più: vola. Non vorreste neanche saperlo a quanto viaggia su quelle stradine di montagna, che poi non sarebbero neanche strade, spesso sono tracciati a malapena battuti. Fa niente, è come un rally. Lancia la sua ambulanza a velocità insensate. Tra i “sopravvissuti” alle sue cure circolerebbe una battuta, condizionale d’obbligo: “Un giro con lui è più pericoloso di un turno in prima linea”.

Sul fronte occidentale i britannici avanzano di oltre un chilometro sulla Somme, scarsissima l’opposizione tedesca. Il motivo è la nuova politica del Comando Supremo, avallata dal Kaiser. La Germania vuole accorciare il fronte per “liberare” e riposizionare qualche divisione. Dall’alto è stato deciso il ripiegamento sulla "linea Hindenburg” o “Sigfrido”. La costruzione del nuovo, imponente e complesso sistema difensivo è terminata ed è ora di sfruttarlo a dovere. Le fortificazioni di ultima generazione dovrebbero consentire di tenere a bada gli Alleati impegnando meno uomini. Il gioco vale la ritirata. Alle loro spalle i tedeschi fanno terra bruciata.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Senato degli Stati Uniti approva la legge sull' immigrazione con 62 voti contro 19: riconfermato l’obbligo di saper leggere per gli immigrati negli Stati Uniti, nonostante il veto di Wilson.
  • Si annuncia che il Governo tedesco ha deciso di mettere in libertà i marinai internati del Yarrowdale, piroscafo americano affondato.
  • Gran Bretagna: Chamberlain annuncia il suo progetto per il Servizio nazionale.
  • Lord Cowdray a capo del neonato Air Board (futuro Ministero dell’aviazione).

Fronte occidentale

  • I britannici avanzano vicino Grandcourt (sud dell’Ancre) e occupano circa un chilometro di trincee tedesche senza opposizione.

Fronte meridionale

  • Il Siret (sud-est di Focșani) si ghiaccia, lieve attacco austro-tedesco respinto.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Comincia la seconda fase della battaglia di Kut al-Amara: i turchi evacuano la riva sud del Tigri, a est della confluenza con l'Hay e proseguono verso le posizioni a ovest di Hay.

 Operazioni navali

  • L’U.S.S. “California, della Anchor Line, affondata da un sottomarino senza avvertimento: 43 morti e dispersi.

Parole d'epoca

Il 13esimo Fanteria

di Giuseppe Abate

Durante quella solenne cerimonia fu cantato da Soldati del 13.° V Inno di Guerra, composto dal Cappellano del Reggimento e musicato dal valente Maestro Giovanni Alpigiano.
Degnissime del nostro ricordo sono le parole rivolte allora dal Generale Sani agli Ufficiali e Soldati tutti della Brigata.
« Nel giorno che una seconda medaglia al valore — egli disse — è stata appuntata sul mio petto, il mio pensiero riconoscente si volge a voi, che siete stati gli artefici del mio nuovo onore. È a voi, alle vostre virtù eroiche, alla vostra serena tenacia, che io lo devo. In quella medaglia, splende la vostra gloria, Soldati, che è quella di tutta la Brigata. Sia essa vostro orgoglio e vostro tesoro, come lo è mio, e per essa ricordatevi oggi dei compagni che furono al vostro fianco nelle lotte sanguinose e che non ebbero la consolazione, che voi avete avuta, di godere la luce della vittoria. E grazie, ancora, Soldati, del modo ammirevole col quale avete oggi sfilato davanti a S. A. R. il Comandante la 3.* Armata, che me ne ha espresso il suo alto compiacimento. La disciplina ed il valore sono i segni più sicuri dell'animo vostro, che saprà da se stesso foggiare il proprio destino ».

DAL FRONTE

Lungo tutta la fronte consuete azioni delle artiglierie, più intense sull' altopiano carsico.
Nella notte sul 5 e nella giornata successiva riparti nemici con favore delle tenebre e di fitta nebbia tentarono attacchi di sorpresa contro nostre posizioni avanzate sul Rio di Ponale (Garda), in Valle di Travignolo (Avisio), su Cima di Bocche (Valle di San Pellegrino), su Palliova (Medio Isonzo), nelle vicinanze di Sober (sud-est di Gorizia).
Furono ovunque ricacciati e dispersi con sensibili perdite, lasciando qualche prigioniero nelle nostre mani.

Firmato: CADORNA

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori