Kut al-Amara: destino segnato
Una serie di incursioni locali. È questo il modo scelto per ostacolare le operazioni nemiche sul fronte occidentale. Il Comando tedesco ne organizza tre più corpose: vicino Loos, a ovest di Messines e a nord-est di Ypres. La fanteria esce dai ripari e si avvia sconsolata sotto l’intenso fuoco Alleato. Più audace e redditizio l’attacco tedesco in Champagne: il 15 febbraio Berlino penetra il saliente francese, occupa numerose trincee e incamera circa 850 prigionieri; bel colpo di questi tempi, ma l’Intesa non fa una piega.
Ben più decisiva la giornata mesopotamica, dove l’offensiva britannica caccia i turchi dalla riva destra del Tigri. Ora le nuove posizioni lasciano ben pochi dubbi sul destino di Kut al-Amara: è solo questione di tempo, il vantaggio è incolmabile.
Anche a Londra è tempo di agire: «Il Board of Trade prende possesso di tutte le miniere di carbon fossile del Regno Unito per tutta durata della guerra». È questa la ricetta scelta per soddisfare la richiesta di combustibile.
Per l’Italia le brutte notizie arrivano dal Mediterraneo: il piroscafo Minas viene silurato da un sommergibile a largo di Capo Matapan, trasportava uomini a Salonicco; muoiono oltre 850 tra italiani e francesi.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo inglese prende possesso di tutte le miniere di carbone in Gran Bretagna per tutta la durata della guerra.
- Intervista di Sir Douglas Haig.
Fronte occidentale
- Tentativo di incursione tedesco vicino Loos, a ovest di Messines e a nord-est di Ypres; irruzioni sotto il fuoco degli Alleati.
- A ovest di Maisons de Champagne l’attacco tedesco penetra i salienti francesi, guadagnando numerose trincee e catturando 21 ufficiali e 837 prigionieri.
Fronte asiatico ed egiziano
- Giorno decisivo nella battaglia di Kut al-Amara.
- I turchi vengono respinti dalla riva destra del Tigri.
Operazioni navali
- Trasporto italiano per Salonicco affondato da un sottomarino a ovest di Capo Matapan.
Parole d'epoca
In media due morti al giorno
di Graziano Camerino militare, 22° reggimento fanteria, brigata Cremona
Trovammo il 144° fanteria in trincea, era appunto a questo Reggimento che dovevamo dare il cambio noi. I comandanti di reggimento presero la consegna del fronte, poi i comandanti del Batt.ne, e in fine i comandanti di compagnia. In quell'ora, potevano essere le 10 del mattino v'era un bombardamento fortissimo ed era impossibile dare il cambio, perché il nemico, messo in guardia dal movimento avrebbe subito diretto le sue artiglierie verso di noi. Aspettammo nel ridosso di monte Pallone, che scemasse il bombardamento. Infatti dopo un paio di ore di colpi di cannone si fecero più rari, fino a che, ne veniva uno ogni 5 minuti. Cominciamo a dare il cambio ai soldati che si trovavano in trincea. Tutti ci dicevano che non era poi così pericolosa quella trincea. V'erano è vero bombardamenti tutti i giorni, ma siccome la trincea era ben fatta di perdite ve ne erano pochissime. Infatti siamo stati colà venticinque giorni, senza avere perdite forti. Nella mia compagnia v'erano in media 2 morti al giorno. Non ci potevamo lamentare.
Con il bombardamento che c'era, se le artiglierie Austriache fossero state un po' più precise, addio 264 Fanteria, dopo 25 giorni sarebbero morti tutti. Invece 98 colpi su cento andavano a vuoto ed è per questo che abbiamo avuto pochissime perdite. Soltanto il giorno 11 Dicembre, il giorno prima che ci dessero il cambio, fu una giornata per noi memorabile. Verso le cinque del mattino cominciò un bombardamento fortissimo e sembrava che sapessero proprio per preciso il punto della nostra trincea. Parecchi proiettili, in quel giorno vennero a colpire la nostra trincea, facendo parecchie vittime. Fino alla sera, alle ore 21 il bombardamento seguitò accanito, senza 10 minuti d'interruzione. Finalmente alle 21, a poco a poco cominciò a diminuire fino a sparire quasi del tutto. Però ogni quarto d'ora ne mandavano uno, giusto per farci vedere che non dormivano.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Sulla fronte Tridentina normale attività delle artiglierie. Una batteria a nord di Tonezza fu colpita in pieno dai nostri tiri. Sono segnalate felici irruzioni di nostri nuclei contro le posizioni nemiche di Forcella di Goldose e Valmaggiore (Alto Vanoi) e alla testata del Rio Felizon (Boite). Prendemmo alcuni prigionieri. Sulla fronte Giulia l' artiglieria avversaria rinnovò intensi bombardamenti contro taluni tratti delle nostre linee ad oriente di Gorizia e sul Carso. Un tentativo d' attacco nemico nella zona di Sober fu prontamente respinto. Con tiri aggiustati disperdemmo riparti di fanteria avversaria radunantisi sulle alture ad est di Vertoiba. Velivoli nemici in ricognizione furono ricacciati dal fuoco delle artiglierie e dalle nostre squadriglie aeree.
Firmato: CADORNA