4 Marzo, 1917

Avanzata sì, offensiva non proprio

«La leggerezza giornalistica, comune a tutte le Nazioni dell’Intesa, può dar credito a concetti sbagliati, può impedire di vedere chiaro nella situazione».
È vero, parlare di “offensiva britannica” è un po’ eccessivo: troppo rarefatta la difesa tedesca. Occupare spazi vuoti e organizzarsi in vista di un possibile contrattacco non basta a colmare il gap tra “avanzata” e “offensiva”. La sgradevole sensazione che la Germania covi qualche trucco mantiene alta la guardia.
Il 4 marzo gli eserciti del Kaiser perdono altre posizioni a est di Gommecourt e Bouchavesnes e tra l’Oise e l’Aisne, ma tornano a farsi sentire a Verdun, nella foresta di Caurières.

Berlino trama un colpo politico. Il Cancelliere Bethmann-Hollweg riceve una delegazione fiamminga. L’idea sarebbe di replicare in Belgio la soluzione polacca: uno Stato vallone e uno fiammingo, germanofilo e magari “cuscinetto”; una risoluzione da adottare prima della pace, un fatto compiuto difficile da smantellare. «Il Governo tedesco riparerà alle ingiustizie del passato». Frase da rivolgere più ai congolesi che ai fiamminghi, ma quella è un’altra storia.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Cancelliere tedesco riceve la delegazione fiamminga.
  • Cina: crisi di Gabinetto causata dal disaccordo politico verso la Germania.

Fronte occidentale

  • I britannici continuano ad avanzare a est di Gommecourt.
  • Catturata la prima linea tedesca e le linee di supporto a est di Bouchavesnes (nord della Somme).
  • Colpo di mano francese fra l’Oise e l’Aisne, a sud di Mouvron.
  • I tedeschi guadagnano terreno nella foresta di Caurières (Verdun).
  • Idrovolanti Alleati bombardano Brebach (Saarbrücken).

Fronte orientale

  • Attacco russo con il gas vicino Kreva (sud-est di Vilnius).

Fronte italiano

  • Gli austro-ungarici si ammassano in Trentino.
  • Un attacco austro-ungarico a est di Gorizia è respinto con pesanti perdite.
  • Gli italiani occupano le alture del gruppo Costabella (Avisio).

Fronte meridionale

  • I rumeni sul Siret bombardano la regione di Calieni.

Parole d'epoca

Storie di soldati di Pavia

a cura di Andrea Pozzetta

Giuseppe Franchi Maggi soprannominato affettuosamente Peppino dagli amici e dai parenti, nasce a Pavia in una tipica famiglia della borghesia democratica cittadina, imbevuta di miti risorgimentali e garibaldini. Rimane inabilitato al servizio fino al marzo 1917, quando è inviato a San Colombano, frazione del comune di Collio, in Val Trompia. La vita a San Colombano, lontano dai combattimenti, è tranquilla, forse troppo placida per Peppino; ha molto tempo libero, riesce persino a organizzare una piccola fanfara militare (tra le sue carte è presente anche uno spartito della canzone di guerra francese “Quand Madelon”) ma, come scrive il 25 agosto allo zio, 279 «comincio […] ad arrabbiarmi per la mia eccessiva permanenza qui e ti assicuro che credo che farò qualche grossa sciocchezza perché vedo che non mi si vuole lasciar fare quello che voglio».

 

DAL FRONTE

Nella giornata del 3 piccoli scontri sulle pendici orientali di Monte Spil (Vallarsa), nei pressi di Canove di Sotto (Valle d' Assa) e di Villa Buffa, nell' Alto Maso (Valle di Campello - Brenta), sulle falde occidentali del Monte Maldatschen (Torrente Pontebbana). Alla testata dell' Avisio continuò con risultati visibilmente efficaci l' azione delle nostre artiglierie contro le posizioni nemiche nella Marmolada. Sulla fronte Giulia l' artiglieria nemica fu assai attiva contro le nostre linee ad oriente di Vertoiba. Nel pomeriggio dopo intensi tiri di ogni calibro e di bombarde, forti reparti nemici attaccarono quelle posizioni.
Furono nettamente ributtati con gravi perdite. Nuclei del 94° fanteria irruppero al contrattacco e presero al nemico 32 prigionieri, dei quali un ufficiale.
Nella zona di Bosco Malo (Carso) una nostra pattuglia penetrò nelle linee nemiche, appiccò l' incendio ad alcuni baraccamenti e prese qualche prigioniero.
Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori