La Russia è una Repubblica con dittatore
In Inghilterra e Francia la stampa conservatrice, o tendente a destra, non si rassegna e si rifiuta di credere alla resa di Kornilov. “Non può essere andata così, non in questo modo, non con questa figura da cioccolataio”. In molti tifavano per il Colpo di Stato e la dittatura militare, singolare per chi si professa paladino della democrazia; è la guerra.
Il 15 settembre, però, la partita è chiusa, la Russia ha perso un altro “salvatore della patria designato”. A piede libero resta solo il Comandante dei cosacchi Kaledin, ma senza un ampio seguito è un problema marginale.
Kerenskij gioca d’anticipo sull’Assemblea Costituente e proclama la Russia una Repubblica: una Repubblica con dittatore, un ossimoro in teoria solo temporaneo.
Le fratture politiche e il clima ostile impediscono qualsiasi unità nazionale: la destra conservatrice si è eliminata simpatizzando per il golpe; i Soviet hanno messo al bando i Partiti borghesi; i Cadetti si rifiutano di collaborare con i Soviet. Formare un Governo “normale” è impossibile, nasce così il “Consiglio dei cinque”: Kerenskij guida, con lui ci sono il progressista Tereshchenko agli esteri, il menscevico Nikitin e i militari Verkhovsky alla guerra e Verderevsky alla marina.
«Non si prevede a breve nessuna nomina ministeriale». Principio interessante: se non puoi includerli tutti, escludili. E a questo punto il Soviet decide di riunirsi per deliberare sull’assetto definitivo del Governo.
Kerenskij si è perso anche il comando dell’esercito, con Alekseyev come Capo di Stato maggiore. E proprio alle truppe è inviato uno dei primi messaggi: «La Patria potrà essere salvata soltanto con il ristabilire la disciplina».
A circa settecento chilometri dai palazzi del potere russi, la Svezia batte un colpo: Stoccolma invia una nota di protesta a Berlino per i guai di Buenos Aires.
Il fronte più movimentato resta quello italiano: l’undicesima battaglia dell’Isonzo è conclusa, ma l’esercito asburgico prova nuovi contrattacchi sull’altopiano della Bainsizza, vengono prima respinti, poi un’irruzione della brigata Sassari ci fa guadagnare nuove posizione nel settore sud-orientale.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Un manifesto del Governo provvisorio proclama la Russia una Repubblica. È costituito il “Consiglio dei cinque” sotto la presidenza di Kerenskij.
- I Cadetti (Partito bandito dal Soviet) rifiutano di partecipare al Governo.
- Kerenskij, in un manifesto all'esercito e alla flotta, impone alcune prescrizioni per far cessare la disorganizzazione generata al fronte dalla rivolta di Kornilov.
- Pietrogrado: si annuncia la convocazione per il 25 settembre di una conferenza generale dei Soviet per decidere sull’assetto definitivo del Governo.
- L'Ambasciatore svedese a Berlino consegna al Governo tedesco una vigorosa protesta per il contegno dei funzionari e ufficiali tedeschi, che a Buenos Aires hanno gravemente abusato della fiducia svedese.
Fronte occidentale
- Seconda fase della terza battaglia di Ypres: le truppe britanniche catturano punti forti a nord di Inverness Copse (Ypres).
- Tedeschi respinti dai portoghesi a Neuve Chapelle.
- Idrovolanti Alleati attaccano con successo le imbarcazioni fra Blankenberge e Ostenda.
Fronte italiano
- Falliscono quattro contrattacchi consecutivi degli austro-ungarici sull’altopiano della Bainsizza. Nella zona sud-orientale dell'altopiano un'irruzione della Brigata Sassari si impadronisce delle posizioni asburgiche.
Fronte orientale
- Truppe russe con “Battaglioni della Morte” sulla strada di Pskov (fronte di Riga) avanzano contro le posizioni tedesche.
Fronte asiatico ed egiziano
- Registrata la stagione più calda a Baghdad. In Gran Bretagna è annunciato che il morale e la salute delle truppe in Medioriente e Asia minore sono eccellenti.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 840 – 15 SETTEMBRE 1917 - ORE 18:00
Azioni di artiglieria di notevole intensità su alcuni tratti delle fronti Tridentina e Giulia.
Presso log, nella zona settentrionale dell’altopiano di Bainsizza, rettificammo, avanzando la nostra linea di occupazione e catturammo prigionieri.
Sul Carso le retrovie nemiche vennero colpite dai nostri aviatori con circa tre tonnellate di bombe.
In seguito a duello aereo un velivolo avversario precipitò in fiamme nel torrente Auzza (Avscek). i piloti restarono uccisi.
Generale CADORNA