Disagio alla Camera
Doveva essere una prima seduta soft, di omaggi ai combattenti e professioni di patriottismo. Ma i socialisti ufficiali, guastafeste, hanno un’idea diversa per la riapertura della Camera. Il 16 ottobre ascoltano l’intervento del Premier Boselli e propongono un loro ordine del giorno per discutere subito i mutamenti nel Gabinetto: vogliono spiegazioni e accusano il Governo di mortificare il Parlamento. «La Camera è ridotta a un ufficio di registrazione di decreti legge e nient’altro».
A guardare certi numeri non gli si può dare torto: nessun Parlamento belligerante ha svolto meno sedute di quello italiano, escluse le imbarazzanti Austria e Turchia; nessuna Camera è stata tanto accondiscendente con l’esecutivo, abdicando spesso ai diritti e doveri di critica, controllo e sorveglianza.
Il Governo preferisce rimandare la discussione, farne una omnicomprensiva nei prossimi giorni, quindi pone la fiducia per respingere l’ordine del giorno socialista. È una vittoria facile, perché nessuno vota contro il Governo prima di averne sentito le relazioni, eppure qualcosa di preoccupante vien fuori.
Anche Francesco Nitti, che accorderà la fiducia al Governo, ha da ridire: «Noi non facciamo altro che approvare crediti senza discutere i grandi problemi. […] Tutto ciò è davvero umiliante».
Questo è un problema già sollevato in passato da alcuni giornali, come La Stampa, magari restando sul vago per non incappare nella censura. «Bisogna finirla di credere che la quintessenza del patriottismo sia nel silenzio, nella remissione spontanea e molto comoda di tutte le proprie responsabilità, di tutti i propri dubbi, nelle mani di un Governo. […] Noi lamentiamo questo assenteismo di fatto, di intenzioni e di partecipazioni».
Se il nostro Parlamento vorrebbe contare di più, in Germania c’è chi lotta per sciogliere il Reichstag e virare decisi verso una dittatura militare. È l’estrema destra pangermanista, attivissima nella propaganda e spesso incoraggiata: «A capo dell’Impero deve esserci un uomo solo, un vero uomo». Aggiungerei “un uomo che non deve chiedere mai”.
Dal fronte estone Berlino riceve solo zuccherini. L’Isola di Oesel, l’odierna Saaremaa, la più grande dell’arcipelago, è tutta sotto il controllo tedesco; 10.000 prigionieri. La flotta russa si concentra a difesa del passaggio per l’isola di Mohn, oggi Muhu.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Alla riapertura della Camera italiana interviene il Presidente del Consiglio Boselli. È respinto un ordine del giorno del socialista Treves per una immediata discussione sulla soluzione della crisi ministeriale (228 voti contro 51).
- Grecia: alla Camera dei deputati la Commissione d'inchiesta parlamentare propone che siano deferiti all'Alta Corte di giustizia i membri del Gabinetto Skouloudis, per violazione della Costituzione, del Codice penale e della legge che regola la responsabilità dei Ministri.
- Propaganda pangermanista incoraggiata nell’esercito del Kaiser.
- Bonar Law annuncia la futura proposta di legge del Ministero dell’aviazione britannico.
Fronte occidentale
- I tedeschi respingono un attacco francese a ovest di Craonne.
- Raid aereo tedesco a Nancy.
Fronte orientale
- Frustrato il tentativo tedesco di superare i ponti lungo la Dvina (Daugava).
- L’isola di Oesel (Saaremaa) è in pieno possesso dei tedeschi. Berlino annuncia 10.000 prigionieri e 50 pezzi d’artiglieria.
Fronte d’oltremare
- I belgi soccorrono un convoglio di prigionieri a sud-est di Mahenge (Africa orientale).
Operazioni navali
- Azioni navali nel golfo di Riga. Affondata la corazzata russa “Slava”.
- La flotta russa aiuta la difesa del passaggio di Mohn (Muhu).
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
16 OTTOBRE 1917
Sulla fronte Tridentina moderata attività combattiva.
A nord di Lanzunno (Lago di Ledro) in un episodio di lotta di avamposti, pattuglie nemiche vennero fugate.
Sulle fronti Carnica e Giulia, dal Paralba al Rombon, azione saltuaria di artiglieria. Sull’Altipiano di Bainsizza intensi duelli di fuoco.
Sulle prime linee e sulle retrovie del Carso consueti tiri di distruzione e di molestia.
Generale CADORNA