Idealisti a confronto
«Quando viene dichiarata una guerra, la verità è la prima vittima». La frase è spesso attribuita a Arthur Ponsonby, politico britannico, pacifista. Nel suo intervento alla Camera ha preso spunto dalle rivelazioni russe sui trattati segreti e critica la direzione politica intrapresa, poco lungimirante e a tinte imperialiste.
A Ponsonby risponde Balfour. Su certi temi non ci sono problemi, vedi l’Alsazia-Lorena, ma su altri il Ministro degli esteri fatica a nascondere e disconoscere un certo imbarazzo. Per esempio c’è la questione Costantinopoli, pretesa a suo tempo dalla Russia zarista: «Non coincideva con le nostre idee, ma come alleati dovevamo appoggiare Pietrogrado»; deboluccia come scusa per una coalizione così “idealista”.
Questa però è roba vecchia. Balfour vacilla soprattutto sui destini della regione del Reno: «Non abbiamo saputo nulla delle idee francesi al riguardo»; Parigi però vorrebbe influire ben oltre l’Alsazia-Lorena. E allora il Ministro si mette sulla difensiva: «Io deploro che un deputato abbia approfittato della sua posizione per aggiungere forza all’instancabile propaganda menzognera delle Potenze centrali».
Tra i giornali inglesi si distingue il Manchester Guardian: «Per restare in rapporti amichevoli con la Russia è necessario accettare come reale il suo Governo e considerarlo rappresentante della pubblica opinione fino a prova contraria. Noi negoziammo col Governo zarista sebbene non approvassimo i suoi principi politici e i suoi metodi. Dobbiamo fare lo stesso con quello attuale per non gettare i russi nelle braccia della Germania».
Quella pubblicata dal Manchester Guardian è una straordinaria apertura a Pietrogrado, ma ormai è tardi per la carota, troppo bastone.
I bolscevichi proseguono per la loro strada. Un decreto firmato Trockij avrebbe dispensato i prigionieri austro-tedeschi dai lavori forzati, di più, ne avrebbe equiparato condizioni e salari a quelli degli operai russi. Il tempismo fa riflettere. Tra gli argomenti più urgenti trattati a Brest-Litovsk c’è il reciproco rimpatrio dei prigionieri militari e civili. Quella bolscevica è una bella pensata per provare ad esportare la rivoluzione.
A Roma il 20 dicembre continuano le sedute alla Camera. Tutto il Parlamento si associa alle parole di solidarietà del Premier Orlando al socialista Modigliani, vittima di un’aggressione senza conseguenze il giorno prima. C’è anche un rimprovero indiretto, velato, a chi aizza gli spiriti, a chi pronuncia parole fuori luogo, a chi abusa a sproposito del termine “traditori”. Tipo certa stampa, ma non solo.
Al fronte gli italiani contrattaccano con tenacia e riconquistano parte del Monte Asolone.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Cambon nominato consigliere per gli affari americani a Parigi.
- A Washington circolano voci su presunti termini di pace tedeschi.
Fronte occidentale
- Ovest di Messines: i tedeschi catturano una postazione avanzata britannica grazie alla nebbia.
- Le truppe francesi in Alsazia e Lorena respingono attacchi tedeschi.
Fronte italiano
- Gli italiani ricatturano parte del Monte Asolone.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 977 - 20 DICEMBRE 1917 - ORE 18:00
Fra Brenta e Piave, dopo lunga preparazione d' artiglieria, l' avversario attaccò nel pomeriggio di ieri sulla fronte Tasson ‒ Col dell' Orso. Venne completamente ributtato con gravi perdite. Un riparto che tentò più tardi d' assalire la quota 1601, di Monte Solarolo fu prontamente respinto dal nostro fuoco.Sul rimanente della fronte, in Val di Concei (Giudicarie) l' avversario, con largo impiego d' artiglieria, attaccò un piccolo posto senza riuscire ad occuparlo; sull' Altipiano d' Asiago si ebbero frequenti duelli ed una complessiva maggiore attività di fuoco: a sud di Sasso Rosso (sinistra di Val Frenzela) un attacco ad un nostro posto avanzato venne respinto: furono catturati alcuni prigionieri; sul Piave Vecchio, a sud di Gradenigo, l' attività combattiva locale si mantenne assai intensa; parecchi nuovi tentativi nemici di passaggio del fiume vennero sventati: a Quattrocase (testa del Ponte di Cavazuccherina) vivaci episodi di avamposti; a Cortellazzo il nemico attaccò in forze la testa di ponte; i nostri bravi marinai ricacciarono l' avversario catturandogli 35 prigionieri.Un velivolo nemico venne abbattuto da un nostro aviatore a nord del Grappa. Un' altro, colpito dal fuoco antiaereo, precipitò nei pressi di Lovadina.
GENERALE DIAZ