8 Maggio, 1918

Vederci chiaro

Certe questioni non possono risolversi in una bolla di sapone, non è plausibile nemmeno sperarlo. Le rivelazioni a mezzo stampa del Generale Maurice scatenano la naturale tempesta alla Camera dei Comuni: Asquith, leader dell’opposizione liberale, vuole vederci chiaro sulle presunte menzogne del Governo britannico e l’8 maggio propone la nomina di una Commissione d’inchiesta. In aula non è presente Lloyd George, tocca quindi all’altro “imputato” dare una prima spiegazione, ma l’intervento del Cancelliere dello Scacchiere Bonar Law non è dei più felici: «Non si potrebbe governare se fosse considerata necessaria un’inchiesta sulla condotta di un Governo ogni volta che la sua azione venisse impugnata da un dipendente statale di alto rango. […] Assicuro la completa buona fede del Ministero».
Poteva far di meglio? Sì, poteva far di meglio. Anche perché propone una soluzione davvero soft: la nomina di due giudici, con poteri molto limitati, per valutare l’incidente. I giornali, anche quelli amici, non possono evitare di porsi la domanda più inquietante: “Gli inglesi avranno ancora fiducia nel Gabinetto?”


Sul fronte occidentale i tedeschi portano un nuovo attacco nelle Fiandre, tra Klijte e Voormezele. Migliorano le posizioni, ma in serata tutto sfuma.
Insieme agli americani, nelle trincee Alleate è arrivata buona musica. Letteralmente. Del 369° reggimento di fanteria fanno parte un centinaio di musicisti del Cleff club, il più famoso club jazz della Grande Mela. Sono tutti afroamericani, il reggimento è tutto afroamericano, con una minoranza latina.
L’esercito statunitense, sommo difensore della libertà di tutti i popoli, non vuole avere nulla a che fare con i «negri», quindi li affida ai francesi. In fondo erano stati gli Alleati a chiedere di inquadrare nei propri ranghi truppe fresche, anche a discapito dell’addestramento. Il 369° è il perfetto sacrificabile: trascorrerà in prima linea più tempo di qualsiasi altra unità americana. E i soldati ne sono “felici”, perché nella loro ingenuità si illudevano che “combattere per il proprio Paese” fosse il miglior modo di sconfiggere la discriminazione razziale. Purtroppo non sarà così.

Al contrario di quanto avviene al confine franco-belga, Berlino non ha freni in oriente: Rostov sul Don viene occupata. La città è considerata “la porta sul Caucaso”, il mirino è puntato sempre lì. Rostov era l’ultima, grande e alternativa via di comunicazione russa con la regione, specie dopo aver perso il controllo del Mar Nero.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Parigi: chiusa la querelle Czernin-Clemenceau; la Commissione parlamentare per gli esteri dichiara che non ci furono mai le condizioni per una pace accettabile.
  • Londra: dopo la pubblicazione della lettera del Generale Maurice, l’opposizione chiede un’inchiesta parlamentare sulla questione.

Fronte occidentale

  • Attività nella valle dell’Avre. I tedeschi penetrano la linea principale a sud di Morlancourt.
  • Gli australiani sono spinti indietro.
  • Forti attacchi locali tedeschi fra La Clytte (Klijte) e Voormezele.

Fronte orientale

  • Le truppe tedesche occupano Rostov sul Don (sud della Russia).

Fronte meridionale

  • Gli aviatori Alleati bombardano l’aerodromo a Drama (Grecia) e le caserme a Beranci (Macedonia).

Fronte asiatico ed egiziano

  • Le truppe turche attaccate dagli aviatori inglesi sul Tigri, a nord di Tikrit.
  • Continuano le operazioni sulla strada Baghdad-Mossul.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DELL' 8 MAGGIO 1918

Lungo tutta la fronte le avverse condizioni atmosferiche limitarono la reciproca attività delle artiglierie e delle pattuglie.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori