23 Giugno, 1918

Il fiume sacro

«No! - disse il Piave
No! – dissero i fanti
Mai più il nemico faccia un passo avanti!
»
“La leggenda del Piave” non è solo una canzone, è molto di più. Secondo il Comandante in capo Armando Diaz, uno abbastanza competente in materia, quella musica «al fronte, vale più di un Generale». Siccome è un capolavoro di patriottismo, capace di lenire il cuore dei soldati e in più è molto orecchiabile, la diffusione è immediata; la canteranno tutti.
Ermete Giovanni Gaeta, napoletano ispiratissimo, in servizio alle poste, l’ha composta di fresco, poche ore dopo il successo nella battaglia del Solstizio. Il 23 giugno l’atmosfera nel bel paese è di quelle speciali, come non se ne ricordavano da anni. «Dal Montello al mare il nemico, sconfitto e incalzato dalle nostre valorose truppe, ripassa in disordine il Piave». Firmato Diaz.
È l’annuncio ufficiale della vittoria.

 «Nel tentativo di ripassare il Piave, le spossate truppe nemiche cadono a centinaia nelle acque impetuose». La ritirata austro-ungarica si è tramutata in rotta. Abbandonato il Montello, Vienna vede frantumarsi la sua ultima chance di “eliminare” l’Italia dalla guerra; i megalomani proclami della vigilia sono carta straccia, buoni solo per accendere il camino.
Le perdite stimate mettono i brividi. L’esercito asburgico conta circa 11.500 morti, 81.000 feriti e oltre 25.000 prigionieri. Gli italiani meno: i morti sono poco più di 8.000; i feriti si attestano intorno ai 30.000; i prigionieri tra i 45.000 e i 48.000. In nove giorni. Il Piave si guadagna il titolo di “Fiume Sacro alla Patria”.

Nelle stesse ore, a Vienna, il Premier austriaco Seidler si dimette. Ricomporre i cocci politici dell’Austria è pura utopia, senza uno straccio di accordo, neanche con i polacchi, è impossibile pensare qualcosa di simile a una maggioranza parlamentare, figuriamoci rimetterla a galla in uno dei momenti più critici della Storia asburgica.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Dimissioni di Seidler, Premier austriaco.
  • Lord Reading propone una unione anglo-americana.

Fronte occidentale

  • I tedeschi occupano la cima della collina di Bligny, poi ricacciati indietro da truppe italiane (Brigata Alpi).
  • La linea britannica sul fronte della Lys avanza a sud-ovest di Méteren.

Fronte orientale

  • Le British Expeditionary Force “Syren” ed “Elope” si uniscono alla Expeditionary Force russa a Murmansk.

Fronte italiano

  • Ritirata disordinata degli austro-ungarici dal Montello; pesanti perdite.
  • Fine della seconda battaglia del Piave: l'esercito asburgico, battuto, ripassa il fiume.
  • Respinto l’attacco austro-ungarico contro le posizioni italiane di cima Cady e del costone del Monticello.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 23 GIUGNO 1918

Lungo la fronte di battaglia le nostre artiglierie continuano a battere intensamente l’avversario. Sul Montello e sul Piave le fanterie, mantenendo ovunque forte pressione sul nemico, hanno eseguito nella giornata di ieri con successo piccoli colpi di mano e azioni di pattuglie. Ad occidente di Fagarè l’avversario tentò ritorni offensivi, immediatamente repressi. Un riparto britannico, con energica sorpresa, irruppe nelle opposte linee a sud di Asiago e dopo vivace lotta, ucciso un centinaio di nemici, rientrò con 31 prigionieri ed una mitragliatrice.
Gli aviatori nostri ed alleati proseguono con non diminuito ardore la lotta. Ieri hanno eseguito alcuni grandi ed efficaci bombardamenti sulle immediate retrovie dell’avversario. Dieci velivoli nemici vennero abbattuti. Il tenente Fulvio Baracchini raggiunse la sua 29ª vittoria. Le perdite aeree subito dall’avversario dal giorno 15 assommano a 95 velivoli e 6 palloni frenati.

 Per il valoroso contegno tenuto nella battaglia meritano l’onore di speciale citazione il 111º Fanteria (Brigata Piacenza) che ha sostenuto con grande bravura sei giorni interi di asprissima lotta, le Brigata Perugia (129º, 130º) ed Avellino (231º, 232º) i reggimenti di Fanteria 41º (Brigata Modena), 58º (Brigata Abruzzi), 60º (Brigata Calabria), 239º (Brigata Pesaro), il primo gruppo bersaglieri ciclisti (4º, 5º e 12º battaglione) l’8º, il 41º e il 51º Reggimento artiglieria da campagna, le batteria da campagna 3ª del 34º Reggimento e 5ª del 37º, la 14ª batteria obici pesanti campali, la 462ª batteria di assedio E il 90º battaglione zappatori del Genio, la 1ª squadriglia autoblindo-mitragliatrici. Le sezioni fotoelettriche hanno reso utili servizi compiendo con abnegazione il loro dovere.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori