Maldestra retromarcia
«C’è stato un equivoco, avete frainteso». Al Reichstag il Cancelliere Hertling e von Kühlmann provano a mettere una pezza allo scivolone del Ministro degli esteri sull’impossibilità di ottenere la vittoria con la forza. «Intendevo che per raggiungere la pace dovremo costringere l’Intesa a negoziare». Arrampicata sugli specchi complessa, spiegazione poco convincente. E chi ci crede contesta comunque la sfortunata scelta delle parole.
Il 26 giugno, a Londra, si apre la tre giorni di Conferenza laburista. C’è da decidere se cambiare o meno l’atteggiamento del partito verso il Governo. Il momento clou è l’intervento a sorpresa di Kerenskij, l’ex leader e dittatore del Governo provvisorio russo: «Il mio popolo combatte la tirannide. La Russia si unirà presto alla lotta per la libertà». Applausi pari solo all’ottimismo, ma negli aerodromi britannici si affacciano sintomi di insofferenza, sotto forma di sciopero.
Chi non ha problemi a sostenere la politica bellica è l’America: il Senato statunitense approva il nuovo stanziamento di crediti per l’esercito.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Re d'Italia dirige ai “Soldati d'Italia” un caloroso proclama, nel quale esalta la loro vittoria, sicuro auspicio della vittoria finale.
- La Commissione senatoriale degli Stati Uniti approva il progetto, trasmessole dalla Camera, di ulteriori crediti per l’esercito (60 miliardi di lire).
- La Camera dei Lord approva i principi della Società delle Nazioni.
- Conferenza laburista a Londra. Interviene anche l’ex Premier russo Kerenskij.
- Gran Bretagna: sciopero degli operai degli aerodromi.
- Ratificato il trattato di pace fra Germania e Finlandia.
Fronte occidentale
- I britannici prendono la parte ovest di Vieux-Berquin (16 km. a ovest di Armentières).
- Raid aereo tedesco su Parigi.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 26 GIUGNO 1918
Nella giornata di ieri le nostre truppe, rioccupata completamente la testa di ponte di Capo Sile, l’hanno ampliata, provocando e sostenendo validamente risoluti contrattacchi di numerose forze avversarie punto furono catturati 8 ufficiali e 371 uomini di truppa.
Sulla rimanente fronte si ebbero duelli di artiglieria non molto intensi ed attività di piccoli reparti. Fra Mori e Loppio una nostra pattuglia di assalto sorprese ed annientò un piccolo posto avversario, traendone prigionieri i superstiti.
Nostre squadriglie lanciarono parecchie tonnellate di bombe su depositi di munizioni nemici nella pianura veneta e sugli impianti ferroviari di Mattarello. Vennero abbattuti sette velivoli avversari. Il tenente Baracchini ha raggiunto la sua 30ª vittoria.
Nel rastrellamento del terreno della battaglia venne raccolto ancora qualche centinaio di prigionieri ed accertato il completo recupero di tutta la nostra artiglieria, armi e materiale.
La quantità di armi e materiale austriaci restati nelle nostre mani è ingente e potrà essere stabilita solo dopo lungo lavoro di statistica.
Tutti i bombardieri combatterono con grande valore. Il secondo reggimento Bombardieri e specie il 105º Gruppo meritano l’onore di speciale citazione.
Firmato: DIAZ