“Coriandoli” tricolore su Vienna
La notizia pubblicata a Londra è di quelle grosse: i russi hanno arrestato Bruce Lockhart, Console generale britannico a Mosca. Si parla di rappresaglia per presunte fucilazioni ad Arcangelo, o magari per gli sbarchi Alleati. In realtà il punto è un altro: Lockhart è un diplomatico, ma è soprattutto un agente segreto, incaricato di minare il Governo bolscevico.
Le coincidenze sono strane e beffarde. Sempre il 9 agosto i giornali inglesi pubblicano la nota scritta da Londra alle popolazioni di Arcangelo, Murmansk e Vladivostok. L’Inghilterra giura di non volersi intromettere nelle questioni interne russe: «Deploriamo la guerra civile e i dissensi interni, ma non intendiamo imporvi nessun sistema politico. I destini del popolo russo sono nelle sue stesse mani. Spetta solo a lui scegliere la sua forma di Governo».
Grandi professioni di amicizia: «I vostri alleati non vi hanno dimenticato. Veniamo per aiutarvi e salvarvi dai tedeschi. La Germania tenta di ridurvi schiavi e depredare le risorse del vostro Paese. […] Le libertà conquistate con la rivoluzione sono minacciate […] Unitevi a noi».
Intanto, appoggiate dal nuovissimo e amico Governo provvisorio di Arcangelo, le truppe Alleate avanzano a sud della città.
Ma parlando di avanzate la palla deve passare al fronte occidentale: l’offensiva in Piccardia cammina un’altra decina di chilometri e ingloba Morlancourt, Lihons, Pierrepont e Assainvillers.
C’è però qualcosa di ancor più spettacolare, di certo meno determinante, ma incredibilmente scenografico: una squadriglia italiana, detta “Serenissima”, capitanata da Natale Palli e composta di otto aerei, vola su Vienna. Con loro c’è anche Gabriele D’Annunzio. È un’impresa di purissima baldanza, una provocazione. Nessuna bomba, vengono sganciati centinaia di migliaia di volantini. Alcuni recano un testo dello stesso D’Annunzio, altri un’esortazione alla resa di Ugo Ojetti: «Viennesi! Noi potremmo lanciare bombe a tonnellate, ma non vi lanciamo che un saluto a tre colori: i tre colori della libertà. Noi italiani non facciamo la guerra ai bambini, ai vecchi e alle donne. Noi facciamo la guerra al vostro Governo, nemico delle libertà nazionali, […] che non sa darvi né pace, né pane. Viennesi! Voi avete fama di essere intelligenti. Ma perché vi siete messi l’uniforme prussiana? Ormai lo vedete, tutto il mondo è contro di voi. Volete continuare la guerra? Continuatela, sarà il vostro suicidio. […] La vittoria decisiva promessavi è come il pane dell’Ucraina: si muore aspettandolo».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Pubblicata la dichiarazione (datata 6 agosto) del Governo inglese verso i cittadini russi.
- Appello della Federazione dei minatori della Gran Bretagna ai minatori per aumentare la produzione di carbone evitando inutili assenze.
- Notizie sull’arresto di Bruce Lockhart (Console generale inglese a Mosca) e Wardrop (Console inglese) da parte dei bolscevichi
Fronte occidentale
- La III armata francese avanza a Montdidier da nord a sud, catturando Assainvillers (a sud) e Pierrepont (a nord)
- I britannici occupano Morlancourt e raggiungono Lihons (2,5 km. a ovest di Chaulnes).
- Comincia la seconda battaglia di Lassigny.
- Il Generale francese Pétain, continuando la sua avanzata, lancia oltre la Vesle forze sufficienti per tenervi una testa di ponte.
Fronte orientale
- Un comunicato ufficiale da Londra annuncia che distaccamenti delle forze alleate da Arcangelo avanzarono a sud della città lungo la ferrovia di Vologda e respinsero l'avversario, che oppose resistenza a circa 15 km. a sud di Arcangelo, ritirandosi poi verso Obozerskij, a 120 km. a sud di Arcangelo.
Fronte italiano
- Colpo di mano di truppe britanniche (notte tra l’8 e il 9) nelle trincee asburgiche tra Canove e Asiago; gli austro-ungarici subiscono perdite notevoli.
- Una squadriglia italiana vola su Vienna lanciando volantini con stampato il tricolore.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 9 AGOSTO 1918
Sull’Altipiano d’Asiago, nelle prime ore di ieri, reparti avversari assalirono due volte il saliente del Col del Rosso; entrambi gli attacchi si infransero sotto il nostro fuoco.
Su vari tratti della fronte infliggemmo perdite al nemico con aggiustati concentramenti di artiglieria e con ardite azioni di pattuglia.
Dirigibili dell’Esercito e della Regia Marina bombardarono impianti militari a Pola, nella pianura veneta e presso Trento. Due velivoli avversari furono abbattuti in combattimento.
Firmato: DIAZ