Sofia getta la spugna
L’arbitro chiama i minuti di recupero. In Macedonia gli Alleati controllano il passo di Babuna, hanno occupato Veles e Štip, arraffato un gran bel po’ di prigionieri, materiale bellico e rifornimenti e ora minacciano di piombare su Skopje. Ma soprattutto i britannici hanno varcato il passo di Kosturino e attraversato la frontiera bulgara; davanti a loro c’è Strumica.
Addio, Sofia capisce di aver puntato sul cavallo sbagliato: è stata invasa, la Germania non può più aiutarla e il suo esercito è falcidiato dalle diserzioni, anche perché combatte dal 1912, con il 1914 unica vera pausa.
No, la Bulgaria non ne ha più e il 25 settembre chiede una sospensione delle ostilità di quarantotto ore al Generale Franchet d’Espèrey; sarebbe il tempo necessario ai negoziatori per raggiungere il fronte. Gli Alleati rispondono picche, non si fermeranno sul più bello, ma si dicono disposti ad accogliere i delegati bulgari per discutere di armistizio e pace.
A chiudere la giornata balcanica ci pensa Roma: una comunicazione ufficiale del Governo italiano riconosce il diritto jugoslavo all’indipendenza.
In Medio Oriente non accenna a placarsi l’umiliazione ottomana: i britannici prendono Tiberiade ed entrano ad Amman, i prigionieri salgono a 45.000. Ormai non è neanche più un’offensiva, è una scampagnata. Il prossimo obiettivo è Damasco e i turchi non hanno nulla di presentabile per difenderla.
In questo preciso momento il fronte occidentale è di contorno, strano, ma attenzione, perché gli anglo-francesi sono arrivati a soli tre chilometri da Saint-Quentin.
Intervistato, il Duca d’Aosta dice la sua: «Le truppe Alleate mi riempiono di ammirazione e quanto fatto mi stupisce. Non credevo possibile questa vasta offensiva prima della prossima primavera. […] Ora che abbiamo la supremazia non dobbiamo fermarci, bisogna batterli completamente».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La Bulgaria propone un armistizio, ma il Generale Franchet d’Espèrey (Comandante in capo delle truppe Alleate) declina ogni sospensione delle ostilità.
- A Londra si celebra solennemente l’Italian day.
- L’Italia riconosce il diritto jugoslavo all’indipendenza.
Fronte occidentale
- Azioni d’artiglieria sul fronte francese.
- Nuovi scontri locali nei dintorni di Sélency (3 km. a ovest di Saint-Quentin).
- Attacchi tedeschi a sorpresa vicino Mœuvres ed Épehy, respinti.
Fronte meridionale
- I britannici superano il passo di Kosturino e attraversano la frontiera bulgara. Oltre 10.000 prigionieri e 200 cannoni.
- Fine della battaglia del Vardar.
- I serbi hanno il possesso del passo di Babuna, catturano Veles e Štip, facendo pressione su Skopje.
Fronte asiatico ed egiziano
- A est del Giordano la cavalleria britannica occupa Amman, sulla linea ferroviaria dell’Hejaz. Il totale dei prigionieri ammonta a 45.000, con essi 265 cannoni.
- In Palestina la cavalleria britannica raggiunge il Mare di Galilea e occupa Tiberiade mentre insegue i turchi, che stanno fuggendo verso Damasco.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 25 SETTEMBRE 1918
Su tutta la fronte attività combattiva limitata ad azioni di artiglieria; nostre batteria eseguirono efficaci concentramenti di fuoco sui centri di vita ed altri punti sensibili dell’organizzazione difensiva nemica, nel settore montano, tra il lago di Garda e l’Astico e qua e là lungo il Piave.
MACEDONIA - Nella giornata del 23, le nostre truppe, continuando ad avanzare in stretto collegamento con le forze alleate, hanno vigorosamente incalzato le truppe bulgare ritirantesi in disordine e sono giunte ad occupare le alture a nord di Topolciani, sulla strada da Monastir a Prilep. Sono stati catturati altri prigionieri, materiale di artiglieria, un ospedaletto completo e grandi quantità di munizioni.
Firmato: DIAZ