Nel ciclone anche le Fiandre
Non c’è due senza tre: gli Alleati sferrano la terza offensiva in tre giorni. Il 28 settembre tocca agli anglo-belgi nelle Fiandre, lungo l’ormai celeberrimo saliente di Ypres, teatro conteso da anni e testimone di tutto il peggio possibile. Quella pianificata da Foch è davvero un’operazione in grande stile: accendere più focolai di quanti possano essere spenti, su settori distanti del fronte occidentale.
A fine giornata gli Alleati sono a ridosso di Diksmuide, hanno preso la foresta di Houthulst e raggiunto il crinale di Passchendaele. I combattimenti incendiano le linee anche a sud di Ypres, fino a Ploegsteert, puntando all’altro crinale, quello di Messines.
In Piccardia i britannici avanzano malintenzionati fino a ridosso della strada Douai-Cambrai; quest’ultima dista meno di sei chilometri.
Bene anche lo sviluppo della prima offensiva lanciata, quella tra Reims e la Meuse: i francesi prendono Sommepy; gli americani Épinonville, nonostante l’intricato paesaggio boscoso li obblighi a rallentare parecchio, terreno complicato.
Quasi dimenticavo: i francesi hanno visto un’opportunità nel settore dell’Aisne e l’hanno colta, espugnando Fort de la Malmaison, lì dove inizia lo Chemin des Dames.
Tutto a meraviglia sugli altri fronti. I britannici attraversano il Giordano e si congiungono con le truppe arabe. Come previsto qualsiasi velleità turca è demolita, la cavalleria trotta fino a Quneitra, sessanta chilometri a sud-ovest di Damasco.
E poi c’è la Macedonia. Gli Alleati non si fermano e marciano su Skopje. I negoziatori bulgari sono giunti al fronte e presentano ufficialmente la richiesta di armistizio per intavolare trattative di pace. La Germania accusa Sofia di infedeltà. Teme la defezione bulgara come la prima tessera di un domino, capace di liberare l’esercito di Salonicco e magari persino il Mar Nero.
A Berlino se non siamo al panico poco ci manca. Sembra che i nervi di Ludendorff abbiano ceduto e il Comandante abbia messo su una scenata di quelle epiche. Se la prende con tutti. Poi si placa, parla con Hindenburg e torna a suggerire di chiudere in fretta le ostilità.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- I bulgari fanno richiesta di armistizio in vista di negoziazioni di pace.
- I tedeschi rifiutano la proposta britannica di accordo sui prigionieri.
Fronte occidentale
- Comincia la battaglia delle Fiandre e la quinta di Ypres. Gli anglo-belgi attaccano con successo un fronte di 40 km. da Diksmuide a Ploegsteert; catturata la foresta di Houthulst e oltre 4.000 prigionieri. Al Comando c’è Re Alberto.
- Navi e aeroplani britannici cooperano in un attacco a Zeebrugge.
- Bombardamento a lungo raggio di Dunkerque.
- Ulteriore progresso franco-americano; il Generale Mangin avanza in Champagne e sull’Aisne.
- La linea americana avanza verso Exermont e Brieulles, presi molti villaggi.
- Nelle Argonne l'attacco sferrato dagli americani il 26 continua a svilupparsi favorevolmente.
- I tedeschi si ritirano verso l’Ailette.
- Gli italiani attraversano l’Aisne a est di Condé.
Fronte italiano
- Respinto un attacco austro-ungarico in Val Giudicaria.
Fronte meridionale
- Continua l'avanzata delle truppe Alleate su tutto il fronte macedone. I prigionieri ammontano a parecchie decine di migliaia, i cannoni presi dall'inizio dell'offensiva a 350.
Fronte asiatico ed egiziano
- Cavalleria inglese a Quneitra, 60 km a sud-ovest di Damasco.
- Le truppe britanniche sotto il Generale Allenby attraversano l’alto Giordano a Jisr Benat Yakub ed effettuano una congiunzione con le truppe arabe vicino Dar'a.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 28 SETTEMBRE 1918
In qualche tratto del settore montano vivace attività combattiva locale.
Nelle Giudicarie una nostra pattuglia fugò a colpi di bombe a mano nuclei nemici in ricognizione sulle pendici del Monte Nozzolo.
In Vallarsa la sera del 26 un grosso riparto di assalto avversario attaccò, dopo intensa preparazione di artiglieria e di bombarde un nostro posto avanzato antistante alla posizione di Monte Corno. Venne ricacciato in disordine dal nostro fuoco di repressione.
Lungo il Piave azioni intense di molestia delle opposte artiglierie nella regione del Montello e tra Fagarè e Sant’Andrea.
Un velivolo nemico venne abbattuto in combattimento.
MACEDONIA - Nella giornata del 25 le nostre truppe agendo in perfetta cooperazione cogli alleati ripresero l’avanzata della linea precedentemente occupata: Ponte di Bucin (sul Cerna), Vrbjani- Malo.
Il nemico oppose tenace resistenza sulle pendici orientali dei monti Dragjsec e Baba, ma fu attaccato con grande impeto, battuto e travolto. Le nostre colonne incalzando le sue retroguardie raggiunsero il dì seguente Kruscevo e il 27, nonostante le difficoltà del terreno avevano superato tutto il massiccio montagnoso che si eleva tra le Valli della Cerna e della Velika, raggiunta la strada Monastir-Kicevo (Krcova), a nord di Demirhisar (sud ovest di Crucevo). Esse proseguono ora instancabili la loro marcia verso i loro ulteriori obbiettivi.
Firmato: DIAZ