Il cerchio si chiude
La Germania si è spezzata prima di piegarsi. Non un buon affare. Dall’inizio dell’offensiva dei cento giorni ha perso circa un quarto della sua forza solo in prigionieri. Il 10 novembre, mentre l’ex Kaiser Guglielmo varca il confine olandese, con la coda fra le gambe, i francesi riprendono Charleville-Mézières e puntano Montmédy, gli italiani entrano a Rocroi e i britannici combattono contro le retroguardie tedesche nei dintorni di Mons, più o meno dove nel 1914 avevano patito il primo scontro; il cerchio si chiude.
A Berlino la scelta di affidare il cancellierato al socialista Ebert dà i suoi frutti: i minoritari, gli indipendenti, i più intransigenti, fanno buon viso a cattivo gioco e accettano di discutere con il Governo; sono comunque ex compagni e non è il caso di eccedere con le fucilate per strada.
In fondo il vecchio sistema sta già crollando: in Sassonia ruzzola un’altra testa coronata: il Re è deposto.
Con la proclamazione della Repubblica bavarese cambia la situazione al fronte italiano: le truppe inviate in Tirolo, per contrastare l’eventuale offensiva Alleata, vengono richiamate mentre si trovano già a Fortezza, quella sarà Italia. Meglio così, per Roma è un problema di meno nell’esecuzione delle clausole d’armistizio. Noi siamo arrivati a Dobbiaco.
A proposito di Tirolo, l’Assemblea del Consiglio popolare vota per unirsi proprio alla Baviera. Fa il paio con il desiderio sempre più vivo degli austriaco-tedeschi di partecipare alla futura Germania.
In Romania l’ultimatum è scaduto. Jassy mantiene la parola e dichiara guerra a Berlino, di nuovo, nell’ultimo minuto di recupero. L’esercito Alleato in Bulgaria passa il Danubio a Ruse ed entra in Valacchia, dove si ricongiunge con quello rumeno.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La rivoluzione tedesca porta la Germania sull’orlo di una guerra civile.
- Berlino: antagonismo tra i socialisti. I soldati si dichiarano favorevoli ai maggioritari; i minoritari, per evitare ulteriori conflitti, entrano in negoziati.
- Il Re di Sassonia viene deposto.
- Il Kaiser passa il confine olandese.
- L'Assemblea del Consiglio Popolare tirolese vota una risoluzione che afferma la necessità di unirsi alla Repubblica bavarese.
- Il Consiglio di Stato austro-tedesco invia al Cancelliere germanico un telegramma di felicitazione e di augurio, esprimendo la speranza nella partecipazione della popolazione tedesca dell’Austria all’elezione dell'Assemblea Nazionale Costituente germanica.
- Vienna: nei rioni popolari si tengono comizi di operai e di soldati della “guardia rossa”, organizzata da alcuni giorni dai socialisti rivoluzionari, nei quali si acclama la Repubblica.
- La Romania dichiara nuovamente guerra alla Germania.
- Ahmed Tevfik Pascià (ex Ambasciatore a Londra) è nominato Gran Visir dal Sultano e forma un Governo pro-Intesa a Costantinopoli.
- Il Re d’Italia sbarca a Trieste e riceve una deputazione di Fiume.
- Morte di Albert Ballin, imprenditore tedesco e pioniere del trasporto navale su vasta scala.
Fronte occidentale
- Francesi e americani attraversano la Meuse e avanzano verso Montmédy.
- Charleville-Mézières ripresa dalle truppe francesi.
- Le truppe italiane combattenti in Francia entrano in Rocroi.
Fronte italiano
- Le truppe italiane occupano Dobbiaco (Val Pusteria).
- Il Vescovo di Trento, Monsignor Endrici, internato da oltre un anno e mezzo in Austria, parte per Trento insieme al Colonnello italiano Magliano del 6° Alpini, a 200 altri ufficiali e a 600 soldati prigionieri.
- In seguito alla proclamazione della Repubblica in Baviera, le truppe bavaresi inviate nel Tirolo, giunte a Franzensfeste (Fortezza), vengono ritirate.
Fronte meridionale
- Le truppe Alleate attraversano il Danubio a Ruse, entrano in Valacchia e si uniscono a quelle rumene.
Fronte asiatico ed egiziano
- I britannici si uniscono ai francesi ad Alessandretta.
Operazioni navali
- Pola: l'ammiraglio Cagni riceve in consegna dall'Ammiraglio Koch le corazzate Tegetthoff e Prinz Eugen.
- Lo sminatore Inglese “Ascot” viene affondato da un sottomarino tedesco al largo della costa nord-est dell’Inghilterra (53 vittime).
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 10 NOVEMBRE 1918
Le nostre truppe avanzano verso il Brennero, in Val dell’isargo: hanno occupato Toblacco, nella Pusteria, e proseguono verso oriente nella Venezia Giulia.
Nella giornata di ieri nessun avvenimento di guerra.
Firmato: DIAZ