Tira un’aria strana
Il 19 luglio il Consiglio della Corona austro-ungarico approva l’ultimatum da inviare alla Serbia. Verrà consegnato il 23, come da programma. Non ce ne sarebbe bisogno, ma la situazione peggiora. I toni si fanno più aspri persino nelle dichiarazioni; alcune vengono smentite, altre no. Il serbo Pašić deve pensare anche alla rielezione, non può più incassare e basta.
L’ambiente si sta surriscaldando in tutta Europa. Tira un’aria strana, preoccupante. Dalla Russia è arrivata ieri una notizia da non sottovalutare. È un’altra coincidenza, ma può essere letta come un “segno”. Uno zeppelin tedesco, partito dalla Prussia orientale, ha sconfinato; i soldati russi aprono il fuoco, senza però colpire il dirigibile. Immediato il dietrofront.
Ma lo Zar Nicola II ha problemi più gravi da almeno un mese. San Pietroburgo è preda di un imponente sciopero, 55.000 gli operai coinvolti. Compaiono le prime bandiere rosse e, forse, qualche canto rivoluzionario. Dal punto di vista socio-politico la Russia è indietro un paio di ere geologiche. E il conto, prima o poi, va saldato. Con la polizia non ci si limita alle parole, imprecisato il numero di feriti. È un altro segno del destino.
Al confine tra Romania e Bulgaria è scoppiata una nuova scaramuccia tra i soldati dei due paesi. Questa volta l’iniziativa è presa dai rumeni: muoiono tre bulgari. Tira un’aria strana, allarmante.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Consiglio della Corona a Vienna approva l'ultimatum, da presentare alla Serbia il 23 luglio. Nel frattempo comincia in gran segreto la mobilitazione.
- Jagow, Ministro degli esteri tedesco, convince Berchtold, Ministro degli esteri austriaco, a rimandare di un'ora la consegna dell'ultimatum, per essere certi che il Presidente e il Premier francesi siano in mare, dopo il vertice di San Pietroburgo.
- Il Re d'Inghilterra Giorgio V convoca una Conferenza sull'Home Rule, la legge che avrebbe concesso l'indipendenza all'Irlanda.