Snobbata l'ultima chance di pace
La guerra si potrebbe ancora evitare. Purtroppo a condurre i giochi c’è Guglielmo II; grossomodo una garanzia d’insuccesso.
Avete presente la frase: “La politica è l’arte del compromesso”?
Ecco, il Kaiser non ha la più pallida idea di cosa sia questo “compromesso”. Ai telegrammi del suo Ambasciatore a Londra risponde sempre e solo insultando Sir Edward Grey. La Gran Bretagna dovrebbe dichiarare subito la sua neutralità, a prescindere dal futuro corso degli eventi. Semplice, sì, ma illogico.
Le cose non vanno meglio con lo Zar Nicola II, tra l’altro un suo parente.
San Pietroburgo continua a chiedere una mediazione con l’Austria-Ungheria, ma il Kaiser ha una sua particolare visione del mondo. Risponde a Nicola II in tono amichevole. Riassumo: “Dal mio punto di vista - di Guglielmo - l’azione di Vienna non è affatto ignobile, ma legittima. La Russia dovrà semplicemente stare a guardare; alla fine pace e giustizia trionferanno”.
No, non sarà così. Non può essere così.
L’ultima comunicazione dello Zar è piccata: «Grazie per il vostro telegramma, conciliante e cordiale. Ma il messaggio ufficiale, presentato oggi dal vostro ambasciatore al mio ministro, è stato consegnato in un tono molto diverso. Vi prego di spiegare questa differenza!»
E come potrebbe essere altrimenti? Quando Guglielmo II parla con i propri diplomatici usa parole di fuoco; è perentorio, spesso drastico.
Il telegramma di Nicola II si chiude con una sentenza: «Sarebbe giusto sottoporre il problema austro-serbo alla conferenza dell'Aia. Confido nella vostra saggezza e amicizia».
Pessima idea confidare nella saggezza del Kaiser. Lo scambio di messaggi andrà avanti ancora due giorni.
Intanto l'Austria-Ungheria ha già aperto le danze: il 29 luglio Belgrado viene bombardata dall’artiglieria imperiale, ma i primi tentativi di passare il Danubio falliscono.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Vienna rifiuta di negoziare con la Serbia.
- La Gran Bretagna avverte la Germania che non potrà rimanere neutrale.
- Il Kaiser Guglielmo II presiede il Consiglio della Corona a Potsdam che discute della possibilità di coinvolgimento britannico accanto alla Francia.
- Fitto scambio tra lo Zar Nicola II e il Kaiser: i telegrammi "Willy-Nicky" viaggeranno per i prossimi tre giorni.
- I russi dichiarano la mobilitazione generale nei distretti meridionali al confine con l'Austria-Ungheria, mobilitazione che sarà però revocata dallo Zar nel pomeriggio.
- Anche l’Imperatore austriaco Francesco Giuseppe scrive allo Zar Nicola.
- In Belgio vengono richiamati i riservisti; gli scambi commerciali ad Anversa sono paralizzati.
- In Francia il Presidente della Repubblica, Poincaré, e il Presidente del Consiglio e Ministro degli esteri, Viviani, ritornati a Parigi dalla Russia, sono accolti con grandi dimostrazioni patriottiche. Si riunisce il Consiglio dei Ministri, mentre il mondo degli affari è fermo.
- Churchill convince il Primo Ministro inglese Asquith ad autorizzare un allarme per la flotta. Il Ministro degli esteri Grey chiede al Governo austro-ungarico che s'impegni a mantenere l'integrità territoriale e l'indipendenza economico-politica della Serbia.
- In Italia il Governo dichiara all’Ambasciatore d'Austria-Ungheria che una delle basi della Triplice alleanza è per l’Italia l'art. 7, che riguarda la penisola balcanica, e che su questo articolo è urgente un accordo.
Fronte occidentale
- Pattuglie tedesche attraversano il confine francese.
Fronte meridionale
- Primi duelli di artiglieria sul Danubio: insuccesso degli austriaci nel tentativo di attraversare il fiume tra Belgrado e Gradishte.
- I serbi fanno saltare ponti tra Belgrado e Semlino (Zemun).
- Gli austro-ungarici bombardano Belgrado.
- I montenegrini occupano Cattaro.
Operazioni navali
- Lo yacht del Re del Montenegro sfugge alla cattura a opera di un cacciatorpediniere austriaco.
- Le flotte inglese e tedesca in Estremo Oriente si mobilitano.
Parole d'epoca
Scambio di telegrammi tra lo Zar e il Kaiser
A Sua Maestà Wilhelm, firmato Nicolas
I am glad that You are back in Germany. In this serious moment I ask You earnestly to help me.
An ignominious war has been declared against a weak country and in Russia the indignation which 1 fully share is tremendous.
I fear that very soon I shall be unable to resist the pressure exercised upon me and that 1 shall be forced to take measures which will lead to war.
To prevent a calamity as a European war would be, I urge You in the name of our old friendship to do all in Your power to restrain Your ally from going too far.
A Sua Maestà lo Zar, firmato Wilhelm
I have received Your telegram and I share Your desire for the conservation of peace.
However: I cannotas I told You in my first telegramconsider the action of Austria-Hungary as an "ignominious war." Austria-Hungary knows from experience that the promises of Servia as long as they are merely on paper are entirely unreliable.
According to my opinion the action of Austria-Hungary is to be considered as an attempt to receive full guaranty that the promises of Servia are effectively translated into deeds. In this opinion I am strengthened by the explanation of the Austrian Cabinet that Austria-Hungary intended no territorial gain at the expense of Servia.
I am therefore of opinion that it is perfectly possible for Russia to remain a spectator in the Austro-Servian war without drawing Europe into the most terrible war it has ever seen. I believe that a direct understanding is possible and desirable between Your Government and Vienna, an understanding whichas I have already telegraphed You my Government endeavours to aid with all possible effort.
Naturally military measures by Russia, which might be construed as menace by Austria-Hungary, would accelerate a calamity which both of us desire to avoid and would undermine my position as mediator whichupon Your appeal to my friendship and aidI willingly accepted.