Rubare un sottomarino: si può
Altre truppe inglesi sbarcano a Ostenda e Zeebrugge per cooperare con l’armata belga. A quindici chilometri circa dal cuore di Anversa è caduta Lier; i tedeschi lanciano dei volantini, la traduzione è questa: «Cessate la resistenza e arrendetevi. La Germania vuole bene al Belgio». “Vuole bene”? A Berlino dev’esserci un “hippie” ante litteram. O un bambino delle elementari.
In Francia Arras viene bombardata dai tedeschi e Peppino Garibaldi, nipote dell’eroe dei due mondi, si prodiga nel reclutare volontari italiani, poi inquadrati nella legione straniera.
Sul fronte orientale i russi si ritirano davanti all’avanzata austro-tedesca in Polonia e in Galizia. Ma non ai confini della Prussia, dove mantengono l’iniziativa a scapito della Germania.
Nei giornali italiani del 6 ottobre è però il sottomarino FIAT 43 a dettar legge; sì, proprio quella FIAT. È stato rubato la sera del 4 ottobre dal cantiere navale di La Spezia, durante un collaudo. Imbarazzo generale, la notizia non riesce a restare segreta.
Il pirata è l’ex ufficiale di Marina Angelo Belloni. Contrario al neutralismo italiano, ha reclutato una quindicina di uomini ed è salpato. Ha in mente una spontanea epopea patriottica contro la Marina austro-ungarica. L’equipaggio è ignaro delle sue intenzioni; Belloni ha solo accennato a una missione segreta. E’ tutto documentato dalle sue folli lettere ai parenti. Per il Cavalier Agnelli si può trattare solo di «un’improvvisa allucinazione mentale». A prescindere da chi li esplicita, tutti i commenti svariano tra ogni possibile sfumatura di “pazzia”.
La Marina italiana dà subito il via alle ricerche del sommergibile. E contatta le potenze belligeranti.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte occidentale
- Arras viene pesantemente bombardata dai tedeschi.
- Truppe britanniche sbarcano a Ostenda e Zeebrugge per cooperare con l’armata belga.
- Anversa: i tedeschi catturano Lier.
Fronte orientale
- Polonia e Galizia: i russi si ritirano lungo tutto il fronte a causa dell’avanzata tedesca.
Personaggi
Angelo Belloni
Genio e follia vanno spesso a braccetto; a volte sono inscindibili.
Angelo Belloni è quasi un Santo Graal in questo senso. Ufficiale di marina e convinto interventista, ha rubato un sottomarino dai cantieri FIAT di La Spezia; spera di compiere un raid contro la Marina asburgica. Definirlo un tentativo “delirante” è riduttivo: il sommergibile è disarmato. Pazzo.
Belloni spera di ottenere il sostegno della Francia e di viaggiare indisturbato dalla Corsica all’Adriatico. Non andrà così. I francesi contatteranno il Governo italiano, consegnando il sottomarino F-43. L’improvvisato pirata verrà processato per “furto di sommergibile” e svariati altri capi d’imputazione.
E ora il colpo di scena: Angelo Belloni verrà del tutto assolto dalla corte marziale. Com’è possibile? Semplice, l’Italia nel frattempo è entrata in guerra; il punto di vista dei militari si è dunque capovolto.
Questa è la storia di Belloni “il folle”; ora possiamo parliamo del “genio”.
Teorizzatore degli incursori subacquei, non solo dirigerà un’importante scuola per sommozzatori, ma contribuirà a rivoluzionarne l’equipaggiamento.
Avete presente le mute? Ecco, lui può esserne considerato uno dei padri, inventore del cosiddetto “Vestito Belloni”. E i respiratori? Insieme a Teseo Tesei ne incrementerà la durata, da circa venti minuti a qualche ora. In più ci sono innumerevoli migliorie tecniche destinate ai sommergibili.
Un genio, appunto. Nel 1940, a 58 anni, verrà richiamato in servizio per migliorare i mezzi d’assalto della X flottiglia MAS.