30 Ottobre, 1914

Equilibri scossi

L’intervento turco rischia di cambiare le carte in tavola: gli Alleati tagliano le relazioni diplomatiche con Costantinopoli e presentano un ultimatum all’Impero Ottomano.
L’Italia vede minacciati i suoi interessi: un’eventuale azione in Egitto, colonia britannica, porterebbe alla chiusura del Canale di Suez; l’Eritrea resterebbe dunque isolata da Roma. E potrebbero verificarsi agitazioni islamiche in Cirenaica. Per non parlare del delicato equilibrio balcanico e mediterraneo. La svolta turca è un grosso problema per noi.
Ma a turbare il Governo italiano c'è anche un imprevisto interno: Giulio Rubini, Ministro del tesoro, non vuole neanche sentir parlare di un eventuale intervento, della rottura della Triplice Alleanza, né di far affluire ingenti fondi all'esercito, quindi si dimette.
Intanto da Roma arriva il via libera all’occupazione di Saseno, isoletta che domina la baia di Valona. È un’azione legata alla missione sanitaria in Albania, ma può essere vista anche come una risposta indiretta alle manovre greche nella regione. 


Per le colonie inglesi non è un bel momento: ribellione in Sud Africa, agitazioni in Egitto; non sono problemi gravissimi, ma restano fastidiosi. Almeno quanto il Königsberg, incrociatore tedesco molto attivo tra l’odierna Tanzania e il Mar Rosso. Il Königsberg è come l’Emden: una piccola e molesta spina nel fianco. Il 30 ottobre viene finalmente scovato: ha trovato riparo nel fiume Rufiji. Il problema? Semplice, gli incrociatori inglesi hanno un pescaggio troppo basso; non possono risalire il fiume per raggiungerlo. Servono imbarcazioni adatte. Il Königsberg va però bloccato prima che possa sparire di nuovo. Viene ordinato l’affondamento di un mercantile: sarà una diga improvvisata, più che sufficiente a chiudere lo sbocco al mare.
Un’altra imbarcazione britannica affonda quel giorno: si tratta della nave ospedale Rohilla, incagliatasi sugli scogli e spezzatasi al largo di Whitby. Tra i sopravvissuti c’è Mary Kezia Roberts; due anni prima era stata una dei pochi superstiti al naufragio del Titanic. Cambiare mezzo di trasporto, no?

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • I Governi Alleati presentano un ultimatum alla Turchia. Gran Bretagna e Francia interrompono le relazioni diplomatiche. Gli Ambasciatori inglesi, francesi e russi richiedono i loro passaporti.
  • Giulio Rubini, Ministro del tesoro italiano, presenta le dimissioni.
  • Gran Bretagna: comincia il processo alla spia tedesca Karl Lody.

Fronte occidentale

  • Yser: le truppe tedesche sono forzate alla ritirata dalle inondazioni.
  • I tedeschi spingono indietro i francesi lungo l’Aisne.

Fronte orientale

  • Stanislau (Ivano-Frankivs'k, Galizia) viene presa dalle forze russe.
  • Polonia: i russi sconfiggono i tedeschi a Bakałarzewo.

Fronte meridionale

  • Le truppe serbe cominciano la ritirata dalla linea della Drina.
  • Dalla nave italiana “Etna” sbarca una compagnia che occupa l’isoletta di Saseno, all'imboccatura della baia di Valona.

 Fronte d’oltremare

  • Sud Africa: i ribelli si dirigono a Schuit Drift.

Operazioni navali

  • Africa orientale: il “Konigsberg” scoperto a nascondersi nel fiume Rufiji.
  • La nave ospedale inglese “Rohilla” si spezza al largo di Whitby.

Parole d'epoca

Nelly Bly

E.Wharton, N. Bly, Da fronti opposti. Diari di guerra, 1914-1915

 Przemyśl, 30 ottobre 1914“ La trincea era fangosa e sporca. Scivolavo e slittavo e trattenevo il fiato – tutto quello che mi era rimasto. [...]Disperavo ormai di poter uscire fuori dalla trincea. In quel punto era alta quasi due metri e mezzo e molto scivolosa. Le mie scarpe non erano chiodate e a ogni passo scivolavo indietro. Il barone Mednyanaszky mi aveva distanziata e si girò indietro. La sua testa e il suo bastone erano visibili sopra l’orlo della trincea. Allungò la mano verso di me. L’afferrai e fui subito sollevata lungo il terrapieno scivoloso.Sfrecciammo dall’altro lato della strada, temendo che una pallottola russa ci desse il benvenuto in uno dei punti più esposti. Nessuna pallottola arrivò. Ed ora eravamo su una collina nuda e fangosa. Non un filo d’erba, un albero, un cespuglio, nient’altro che fango lucente e levigato, più scivoloso del ghiaccio.Sembrava che fossero stati ricavati dei terrazzamenti e ogni terrazzamento non fosse altro che una serie di tombe mezzo scavate. Avevano proprio le dimensioni e la forma di una tomba, profonde un metro circa.

Le guardai con orrore. [...]Sotto, nella valle ai piedi del pendio vi erano lunghe file di croci grezze, fatte con i rami degli alberi. Segnavano delle tombe chiaramente visibili. In alcune di queste tombe aperte c’era della paglia. In altre, cartucce vuote. [...] C’erano bende insanguinate, una scarpa, un pezzo di cappotto, una pentola abbandonata, un’altra con il foro di un proiettile, una fibbia. Finalmente capii dov’ero. Ero su un campo di battaglia. None erano tombe mezzo scavate o sprofondate. Erano le trincee in cui i soldati sono rimasti tre settimane a combattere in continuazione.Ognuna di queste centinaia di buche simili a tombe è stata la tenda, la casa, il rifugio di un soldato. Qui mangiavano quando il cibo riusciva ad arrivare, qui soffrivano la fame quando non c’era da mangiare. Qui uccidevano e venivano uccisi.Ho parlato con soldati che sono rimasti nelle trincee per cinque giorni senza mangiare. Ciò non significa che fossero finiti i rifornimenti. Il cibo non era lontano, ma non poteva essere portato loro a causa della pioggia continua di proiettili nemici. Nella pioggia, nel freddo, nel vento – affamati, bagnati, esausti, sotto tiro costante per settimane. È forse sorprendente che abbiano sofferto di colera, dissenteria e di tutte le altre malattie, inclusa la follia?”

Le dimissioni del First Lord Sea

Admiral Prince Louis of Battenberg

Winston Churchill

October 28, 1914
Dear Mr Churchill,
I have been driven to the painful conclusion that at this juncture my birth and parentage have the effect of impairing my usefulness on the Board of Admiralty. In these circumstances I feel it to be my duty as a loyal subject of His Majesty to resign the office of First Sea Lord, hoping thereby to facilitate the administration of the great Service, to which I have devoted my life, and to ease the burden laid on HM Ministers.
I am, Yours very truly,
Louis Battenberg, Admiral.

October 29, 1914
My dear Prince Louis, This is no ordinary war, but a struggle between nations for life or death. It raises passions between races of the most terrible kind. It effaces the old landmarks and frontiers of our civilization.


I cannot further oppose the wish you have during the last few weeks expressed to me to be released from the burden of responsibility which you have borne thus far with so much honour and success. The Navy of today, and still more the Navy of tomorrow, bears the imprint of your work. The enormous influx of capital ships, the score of 30-knot cruisers, the destroyers and submarines unequalled in modern construction which are coming now to hand, are the results of labours which we have had in common, and in which the Board of Admiralty owe so much to your aid.
The first step which secured the timely concentration of the Fleet was taken by you. I must express publicly my deep indebtedness to you, and the pain I feel at the severance of our three years’ official association. In all the circumstances you are right in your decision. The spirit in which you have acted is the same in which Prince Maurice of Battenberg has given his life to our cause, and in which your gallant son is now serving in the Fleet.
I beg you to accept my profound respect and that of our colleagues on the Board.
I remain, Yours very sincerely,
Winston Churchill.

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori