Teddy Roosevelt e le minacce esterne
In Belgio Lombartzyde viene riconquistata dagli Alleati, ma l’epicentro dei combattimenti resta il saliente di Ypres. Ormai da giorni si alternano fuoco d’artiglieria e assalti alla baionetta.
Il conflitto sorride ai russi: sconfiggono gli austro-ungarici a Jaroslaw e i turchi a Diyadin, nel Caucaso; Azap, circa 130 chilometri a ovest dell’odierno confine armeno, viene cinta d’assedio.
Non è passata neanche una settimana, ma l’Impero ottomano sembra già in difficoltà. E deve fare i conti con un’altra pessima notizia: la Persia non scenderà in guerra contro la Triplice Intesa. È un brutto “no”, soprattutto per le speranze di Jihad.
I britannici provano a contrattaccare in Tanzania, ma falliscono ancora. La battaglia di Tanga continua a elargire delusioni inverosimili all’esercito di Sua Maestà.
La notizia più inquietante rimbalza dagli USA. L’ha lanciata il New York Times: il Colonnello Theodore Roosevelt, ex Presidente, afferma di «aver visto i piani di due Imperi belligeranti per l’invasione di New York e San Francisco».
Non dice altro, nessun indizio; bisogna ragionarci un po’. La Germania sembrerebbe la colpevole più ovvia, diamo per buona questa versione e abbiamo sistemato la “Grande Mela”.
Ma quale potrebbe essere il secondo Impero? L’Austria-Ungheria non ha colonie sparse per il mondo, arrivare a San Francisco partendo da Trieste sembra improponibile. Stesso discorso per l’Impero ottomano. Ma allora il secondo colpevole potrebbe essere un Alleato; Russia e Giappone i più probabili.
Questo porta diretti a un’altra domanda: si può credere alle parole di Teddy Roosevelt? Sì, ma fino a un certo punto. Era in piena campagna elettorale per la Camera dei rappresentanti ed era un convinto interventista; un pizzico di fantasia e di calcolo politico sembra più plausibile.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La Persia rifiuta di entrare in guerra contro l’Intesa al fianco della Turchia.
- In Gran Bretagna fine delle moratorie dei debiti.
Fronte occidentale
- Lombartzyde viene riconquistata dagli Alleati.
- Continua la battaglia di Ypres.
Fronte orientale
- Galizia: gli austro-ungarici vengono sconfitti a Jaroslaw. Il bilancio è di 19.000 prigionieri e 40 pezzi d’artiglieria persi in 12 giorni.
Fronte asiatico ed egiziano
- Le truppe russe attraversano il confine turco in Asia e assediano Azap.
- Armenia: i russi avanzano nel Caucaso; occupata Diyadin.
Fronte d’oltremare
- Africa orientale: i britannici contrattaccano a Tanga.
Operazioni navali
- L’incrociatore tedesco “Karlsruhe” affonda nell’Atlantico a causa di una esplosione interna.
- L’incrociatore tedesco “Yorck” viene affondato da una mina al largo della costa tedesca, vicino Wilhelmshaven.
Parole d'epoca
Sergeant Bernard Joseph Brookes
Diario
We were to have stayed three days at the Rest Camp, but as the voyage had been fairly smooth and we were wanted up on the Line, we left Havre the next day, Wednesday 4th November at 3.30 pm, and again marched through the town to the Railway Station.
On our way we passed the Kensingtons (13th London Regiment) who had just arrived from England. We waited on the station in the rain for about 5 hours, and in the meantime saw some Germ prisoners who were brought in, and we were struck by the youthfulness of them.
I am not going to say that it was typical of the Germ army at that time, but the fact remains that there were some who were little more than boys.
At 9.15 pm our ‘train’ left Havre and perhaps it may be as well to define the word ‘train’ in this instance. I
t consisted of a number of carriages marked in white paint “pour 20 chevaux”, but thank goodness they had been well washed out, and about 40 ‘Hommes’ managed to get into each. Again the sleeping accommodation left much to be desired, and the carriages being devoid of springs, we got the full benefit of the jerking of the train.
Personaggi
Paul von Lettow-Vorbeck
1919: la Germania ha perso malamente la prima guerra mondiale, ma a Berlino, sotto la Porta di Brandeburgo, sfila un contingente militare in parata; gli vengono tributati tutti gli onori dei vincitori. Non è uno sfoggio Alleato, i soldati sono tedeschi.
È inverosimile, ma realizzare l’impossibile è la specialità di Paul von Lettow-Vorbeck.
Nel 1914 von Lettow-Vorbeck comanda il piccolo contingente nell’Africa Orientale tedesca. E’ un ufficiale avanti anni luce rispetto agli inglesi e lo dimostrerà fin da subito. Nella battaglia di Tanga, annulla un’inferiorità numerica di 8 a 1. Otto a uno, roba di un altro mondo.
Il personaggio è ovviamente leggendario. Indossa un cappello stile cowboy, con la tesa destra abbottonata sulla cupola.
I britannici sono scolastici, lui se li mangia a colazione. Il territorio, il clima, riesce a far giocare sempre tutto a suo favore.
Non ci pensa neanche ad affrontare un nemico tanto numeroso in campo aperto. No, meglio le tecniche di guerriglia. La Storia gli darà ragione, come a tutti i grandi condottieri.
Sarà l’unico ufficiale tedesco a concludere il conflitto mondiale da imbattuto. Non perderà mai, neanche una battaglia. L’ultima, a Kasama, la vincerà due giorni dopo l’armistizio europeo e la resa di Berlino. Aspettava conferme ufficiali.
Rientrato in patria farà di tutto per riportare a casa i suoi uomini e assicurare un trattamento adeguato ai soldati africani.
Nell’anno della sua morte, il 1964, la Germania Ovest si impegnò a pagare un indennizzo agli ascari della Tanzania. Si presentarono circa 350 anziani: in pochi possedevano i documenti firmati da von Lettow-Vorbeck; come stabilire a chi spettasse il denaro? Facile, vennero distribuiti delle scope al posto dei fucili e impartiti ordini in tedesco. Nessun veterano fallì la prova, troppo ben addestrati.