13 Dicembre, 1914

Il Parlamento che non c'è

Mea culpa. «La Camera, con una grande manifestazione patriottica, delibera di prendere le vacanze fino al 18 febbraio». A leggere questo titolo ho subito pensato a una maldestra disattenzione del giornalista. Ma è risaputo, a volte la realtà supera la fantasia; colpa mia, nessuna svista, è andata proprio così.
Il 13 dicembre la Camera dei deputati decide di andare in vacanza fino al 18 febbraio, in un tripudio di applausi e di «Viva l’Italia!». Curioso, siamo in mezzo al più incredibile conflitto mai visto. Attenzione però, si può fare ancora meglio. I due mesi abbondanti di ferie hanno una magnifica giustificazione, parola all’onorevole Rayneri: «Senza dubbio l’Italia ha, in questo momento, un grande dovere da assolvere. La Camera non può pretendere dal Governo che esso la tenga riunita, nell’istante in cui gravi decisioni forse maturano; quindi è senza recriminazioni che la Camera pone fine volontariamente ai propri lavori».
Sintetizzo: il dovere di tutto il paese ora è di appoggiare le decisioni del Governo, sempre, senza discutere. Ma se non c’è nulla di cui parlare, allora non servono parlamentari.

Si va a tutti a casa, fecondi di speranze: «Non mancheremo di seguire con palpiti di ansia il nostro Paese in questo periodo storico della sua esistenza. E termino queste parole esprimendo un grido, che risuonerà oltre i confini dell’Italia in tutta Europa: il grido di Viva l’Italia». Seguono urla e lunghi applausi, tra i banchi e tra il pubblico; vien da sorridere, ma purtroppo non è una commedia.

Sul fronte orientale gli austro-ungarici avanzano dall’Ungheria. Sconfiggono i russi a Limanowa, un successo determinante: minacciate dall’offensiva, le armate zariste sono costrette a interrompere l’assalto a Cracovia.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Da Vienna ancora nessuna risposta alle richieste italiane di compensi per le conquiste fatte in Serbia.

Fronte occidentale

  • I francesi tentano di riconquistare Cambrai.
  • I tedeschi si ritirano dal canale dell'Yser.

Fronte orientale

  • Infuria la battaglia per Varsavia.
  • Galizia: L'offensiva russa lanciata in direzione di Cracovia si blocca a Limanowa per l'assalto austro-tedesco proveniente dall’Ungheria.
  • Gli austro-ungarici riprendono ai russi Gorlice e Neu Sandec (oggi Nowy Sącz).

Fronte meridionale

  • Serbia: gli austro-ungarici sono completamente in rotta.

Operazioni navali

  • Il sottomarino inglese “B11” entra nei Dardanelli e affonda la nave da guerra turca “Messudiye”.

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori