15 Dicembre, 1914

Vienna di nuovo ai nastri di partenza

La sconfitta austro-ungarica nei Balcani è totale, le armate in rotta riattraversano il Sava e si mettono in salvo. Molti però non ce la fanno, le perdite asburgiche sono gravissime: circa 30.000 morti e quasi 70.000 prigionieri, di cui più o meno 20.000 passati al nemico. L’esercito serbo ha riportato la linea del fronte ai confini prebellici. Anche l’ultimo tassello torna al suo posto: Belgrado è riconquistata. Il 15 dicembre Re Pietro di Serbia e il Principe ereditario Alessandro entrano nella vecchia capitale; Vienna si ritrova al punto di partenza.
Sempre dai Balcani arriva una storia curiosa, tragicomica, vera o falsa non saprei. Le bombe a mano serbe assomiglierebbero alle confezioni di carne in scatola. Un capitano austriaco avrebbe trovato uno dei suoi uomini ferito a un braccio, il soldato prova a inventare una balla, ma alla fine confessa: «Avevo fame e volevo scaldarmi una delle scatole di conserva tolte ai serbi, ma la latta è esplosa e mi sono spaventato». Sarebbe comunque salvo, è già qualcosa.


Il fronte occidentale si è ormai del tutto stabilizzato: parte da Nieuwpoort e arriva fino al confine svizzero, è lungo circa 650 chilometri. A dominarlo sono le trincee e la guerra di logoramento. Ormai è prima di tutto una questione mentale, un duello di resistenza.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Re Pietro di Serbia e il principe ereditario Alessandro rientrano a Belgrado alla testa dell’esercito serbo che nelle varie battaglie ha fatto prigionieri 70.000 austriaci e catturato 120 cannoni, con circa 30.000 perdite subite.
  • Un ordine del giorno del Generale Pedotti, che esprime fiducia nel Governo, viene votato dal Senato italiano.

Fronte occidentale

  • La quarta armata francese pianifica l’offensiva in Champagne.
  • Gli Alleati attraversano il canale dell'Yser e avanzano da Nieuwpoort verso Lombartzyde. Ma il fronte si è stabilizzato fino al confine svizzero.
  • Dirigibile tedesco avvistato al largo della costa orientale dell’Inghilterra. Prima apparizione di velivoli ostili vicino alle isole inglesi.
  • Pubblicati i risultati dell’inchiesta per la perdita dell’inglese H.M.S. “Bulwark”.
  • Westende bombardata dalla flotta inglese.

Fronte orientale

  • Polonia: pesanti scontri attorno a Sochaczew.

  • Finisce la battaglia di Lodz.

Fronte meridionale

  • Serbia: pesante sconfitta austro-ungarica sul Kolubara. Gli austriaci riattraversano il Sava e terminano la loro terza invasione con perdite gravissime.
  • Le truppe serbe riconquistano Belgrado e riportano la linea del fronte ai confini prebellici.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Turchia: Alessandretta bombardata dall’inglese H.M.S. “Doris”.

Parole d'epoca

Sergeant Bernard Joseph Brookes

Diario

The next day we had more rain and the trenches were flooded.
During the afternoon I took off my greatcoat to scrape the mud away from which was adhering and making the coat weigh very heavily.
I must have lifted it slightly in the air for I had just put it on top of my dug-out, when, - "ping" - it was hit by a bullet which embedded itself a foot of two in the mud.
I dug that bullet out to keep as a souvenir, but when I returned to England, it was left in my pack, and I have not recovered it.
A large number of men by this time were suffering from such complaints as Rheumatism, Frost Bite, Trench Feet, and suchlike, which caused them to be removed from the trenches and many got back to England.
The cold had been very intense, and we had been standing in water, at times up to our hips, whilst the rest of our clothing was soaked through.

We had slept in this state, and had no wash since entering the trenches, so it can hardly be wondered at that there was illness about.
Now that I look back and think of my first experience of the trenches, which was certainly the worst, I really cannot understand how I am alive to tell the tale.
Apart from the risk of being shot, being in wet clothes for so long a period is serious, and when at home on a rainy night, one takes elaborate precautions against cold if the feet get slightly wet, whereas out there no notice whatever can be taken of the elements.
It is marvellous that we did not all have Rheumatic Fever at the very least, and although I did have a touch of Rheumatism, it was not serious enough for me to have to leave the trench but only added a little more misery to my already unhappy condition.

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori