5 Gennaio, 1915

Padrini della ribellione albanese

Se finora lo zampino austro-turco sulla ribellione albanese era solo un sospetto, adesso diventa certezza. A gettare la maschera sono gli stessi insorti: nell’assedio a Durazzo hanno chiesto la consegna dei diplomatici francesi e serbi. La motivazione? Rappresentano nazioni belligeranti.
Come osservano l’Agenzia Stefani e La Stampa del 5 gennaio, la logica impone un’unica lettura: «I ribelli dell’Albania non si considerano più come appartenenti a uno stato autonomo e neutrale, ma si mettono tra i belligeranti alleati dell’Austria e della Turchia».
A questo punto l’Italia ha un problema: con il cannoneggiamento e la fuga dei diplomatici finisce dritta nella lista albanese “dei cattivi”.

A Roma i cattolici fanno chiarezza sul tema della neutralità. Nell’assemblea a via della Scrofa prende la parola Giuseppe della Torre, Presidente dell’Unione popolare fra i cattolici italiani: «La nostra neutralità è quella voluta dal Governo del nostro paese. Non può confondersi con la neutralità del capo supremo della nostra religione, perché la sua missione pastorale non ha confini»

È ovvio, il Papa deve essere per forza di cose un neutralista assoluto. Ma i cittadini no. Della Torre prosegue: «La nostra neutralità è condizionata dall’inviolabilità di quei diritti, di quelle aspirazioni, di quegli interessi che costituiscono il patrimonio non soltanto materiale della Nazione, ma che sono la vita della sua vita, la speranza di tutto il suo avvenire».
I cattolici hanno fatto la loro scelta.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • A Roma l'assemblea della cattolica “Unione popolare italiana” approva un ordine del giorno che afferma la necessità della piena efficienza delle forze armate e invita i cattolici a sottoscrivere il prestito nazionale.

Fronte occidentale

  • I francesi fanno saltare mezzo miglio di trincee tedesche nelle Argonne.

Fronte asiatico ed egiziano

  • I russi lasciano Tabriz (nord della Persia), occupata prima dello scoppio della guerra.

Fronte d’oltremare

  • Le forze dell’Unione occupano Schuit Drift sull’Orange River.
  • L’attacco tedesco a Edea (Camerun) viene respinto dalla guarnigione francese.

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori