Londra-Washington: atto secondo
Il 9 gennaio la Gran Bretagna pubblica la risposta ufficiale alle lamentele statunitensi: «Tutti i punti invocati saranno accuratamente studiati col medesimo spirito amichevole e con la franchezza a cui fu ispirata la nota degli Stati Uniti. Il Governo inglese ammette che i belligeranti hanno il diritto di intervenire nel commercio tra i neutrali soltanto per proteggere la loro sicurezza nazionale».
I toni sono amichevoli e concilianti, nessuno vuole attriti con l’America, ma in sostanza la nota britannica si limita a un “faremo del nostro meglio, poi si vedrà”. Londra non tralascia di puntualizzare lo “strano” incremento nelle spedizioni di rame: se gli Stati neutrali chiedono tanto rame in più, evidentemente lo rivendono ai belligeranti.
Sul fronte occidentale le controffensive tedesche a Soissons e Perthes-lès-Hurlus vengono respinte dai francesi, ma in Germania l’attenzione è rivolta a est: circolano sempre più insistenti le voci di grandi preparativi in Polonia.
Hindenburg starebbe ammassando molti uomini in vista di una nuovo tentativo su Varsavia. Prima però devono migliorare le condizioni meteo.
Il tempo è inclemente anche nel Caucaso, dove i turchi sono a un passo dal baratro, incalzati dai russi nella battaglia di Karaurgan.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Pubblicata la risposta inglese alla nota americana del 29 dicembre 1914.
Fronte occidentale
- Controffensiva tedesca respinta vicino Soissons e Perthes-lès-Hurlus.
Fronte d’oltremare
- Sudafrica: annunciata la cattura di gran parte degli ultimi ribelli a Transvaal.