Le grandi manovre belliche rallentano
Vienna fa un piccolo passo avanti nelle trattative con l’Italia. Burian, Ministro degli esteri asburgico, acconsente alla cessione immediata dei territori, ma di fatto offre solo la porzione meridionale del Trentino, poco. E non specifica neanche i confini. In più pretende una discreta lista di assicurazioni: un risarcimento finanziario, mano libera nei Balcani e la solita rinuncia dell’Italia a qualsiasi altro compenso per le eventuali conquiste di guerra austro-ungariche.
No, non basta la “buona volontà”, l’offerta viene ritenuta insufficiente; non possiamo accettare. Sonnino rispedisce al mittente la proposta e rilancia le condizioni italiane. E questa volta sono loro a non poter accettare.
Al fronte le grandi manovre rallentano. Il 27 marzo è caratterizzato da scontri locali, piccole scaramucce di scarsa rilevanza nel quadro generale. I francesi hanno finalmente conquistato la cima dell’Hartmannswillerkopf nei Vosgi e registrano progressi a Les Éparges.
Sul fronte orientale i russi respingono gli attacchi tedeschi nel settore del Niemen.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo austro-ungarico offre all'Italia, in cambio della sua neutralità, la parte meridionale del Trentino, ma chiede anche "contropartite" esose. Il Governo italiano reputa insufficiente l’offerta.
Fronte occidentale
- I francesi fanno progressi a Les Éparges.
Fronte orientale
- I russi respingono gli attacchi tedeschi nel distretto del Niemen (Nemunas).