18 Aprile, 1915

L'anima belga non si conquista

In molte regioni del Belgio la vita è tornata a scorrere quasi normale. Le campagne in fiore, le città tranquille, la popolazione operosa. Arrivati al 18 aprile molti lavorano al fianco degli invasori. Felice Rosina, inviato de La Stampa entra nei particolari e sconfessa quella sensazione «strana, di inesplicabile rassegnazione di fronte al nemico».
Non è vero. «Il belga non è indifferente alla sorte del suo paese. Attende in silenzio». Aspetta con fiducia la sconfitta tedesca. «La rassegnazione è solo apparente. […] Non è ancora giunto il tempo delle società segrete, delle cospirazioni. No, perché la speranza ancora non è perduta».
Collaborare con le autorità nemiche significa ritardare, poter influire direttamente sul processo di germanizzazione. «Il Governo tedesco non ha saputo, né saprà mai conquistare l’anima del Belgio»Ovvio, non si convive così ovunque. «Il belga settentrionale, il fiammingo, è dotato di grande spirito riflessivo. I valloni hanno un carattere più passionale, impetuoso». La vita a Liegi è decisamente più movimentata di quella brussellese. E l’occupazione più severa.

 Ma all’ipotesi di un futuro tedesco per il Belgio tutti rispondono allo stesso modo: «Se ci obbligassero a rimanere tedeschi, io sarei la prima ad abbandonare il paese. Meglio la miseria, meglio accattare il pane che vivere da schiavi».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Presidente della Confederazione svizzera, dottor Motta, riconferma la neutralità della Svizzera.

Fronte occidentale

  • Respinto il contrattacco tedesco alla Hill 60 (Sint-Elooi).

Fronte orientale

  • I russi respingono numerosi attacchi nei Carpazi.

Fronte d’oltremare

  • Le forze dell’Unione occupano Seeheim (sud-ovest dell’Africa tedesca).
  • Battaglia di Hafiz Kor (Nord-ovest dell’India). Le truppe anglo-indiane sconfiggono le tribù ribelli di origine musulmana.

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori