19 Aprile, 1915

Reazione armena

50.000 morti in tre mesi: il genocidio armeno è palese, ma se ne parla poco. I turchi si sfogano su questo dubbio capro espiatorio dalla sconfitta di Sarikamiş. Si è iniziato fucilando i soldati, si è passati alla deportazione e da lì, il passo è breve, il massacro dietro l’angolo. Il 19 aprile la misura è colma: una milizia armena insorge e s’impossessa della città di Van, una provincia cardine nella regione dell’omonimo lago, con paesaggi fiabeschi, di una bellezza asfissiante.
Meno cruenta la sommossa di Trento, dove comunque mancano i viveri e in pochi hanno voglia di raggiungere il fronte, soprattutto se sottoposti al comando asburgico. La nuova chiamata alle armi e lo spettro di una carestia sono una combinazione deleteria.

Nelle regioni occupate la fame si soffre anche di più. Lille è allo stremo, ma intravede una flebile luce: La “Comission for Relief in Belgium”, organizzazione internazionale nata a fine dicembre, ottiene il permesso di rifornire la città. È poco, ma è sempre meglio di niente.

 E poi c’è un’iniziativa tutta nostra: “Le donne d’Italia” diffondono all’estero una circolare, un appello per la pace; in breve si arriva a 10.000 sottoscrizioni. Sì, lo so, è ben poco se paragonato «all’immane tragedia», ma mi piace ricordarlo, «perché la polvere del combattimento non nasconda le infinite lacrime, gli immensi dolori e il martirio dei cuori delle madri».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Gli studenti del Politecnico di Milano deliberano di astenersi dalle lezioni finché non sia allontanato il professore tedesco Max Abraham, che ha offeso il sentimento nazionale dei russi iscritti al Politecnico affermando che "la Russia è un paese barbaro".
  • Tumulti nel Trentino per il caro dei viveri e la partenza delle reclute.
  • La C.R.B. (Commission for Relief in Belgium) ottiene l’autorizzazione di rifornire la città di Lille.
  • Sir John French nega l’uso di gas velenoso da parte degli inglesi.
  • La Germania esprime rammarico per l’affondamento della “Katwyk”.

Fronte occidentale

  • I tedeschi ripiegano in Alsazia.
  • Combattimenti per la Hill 60 (Sint-Elooi).

Fronte meridionale

  • Gli austro-ungarici bombardano Sip, al confine serbo (vicino alle "Porte di ferro" del Danubio).

 Fronte asiatico ed egiziano

  • Milizie armene insorgono contro gli ottomani e si impossessano della città di Van.

Fronte d’oltremare

  • I  tedeschi evacuano Keetmanshoop (sud-ovest Africa tedesca).

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori