Qualche diffidenza di troppo
Sul fronte italiano gli austro-ungarici hanno ricevuto ordini chiari: “Trincerarsi e difendere le posizione”. È la mossa più banale, ma anche la più sensata. Un anno di guerra ha dimostrato quanto sia difficile conquistare postazioni fisse e fortificate.
L’esercito italiano continua però la sua onesta avanzata: il 27 maggio occupa Aquileia e Grado sulla costa adriatica, mentre ai confini tra Veneto e Trentino vengono conquistate Cortina d’Ampezzo e Ala.
Ma lontano dal fronte si è già manifestato uno dei nostri problemi più gravi, un handicap difficile da superare: Cadorna non si fida al 100% dei suoi subordinati, non si fida dei suoi soldati, o almeno non sempre, o non del tutto. Non li considera dei buoni a nulla, ma scaricherà su di loro le colpe, anzi, sulle attenzioni concesse alla propaganda pacifista, ma è la stessa cosa. Così però ignora una regola d’oro: in ogni buon esercito le responsabilità viaggiano verso l’alto, mai verso il basso. Soprattutto in pubblico. Ma in questo Cadorna non è solo: il più attivo nell'alimentare questa esagerata e infettiva paranoia è Sonnino.
La percezione di questa diffidenza non è immediata, ma si può già intuire da alcuni provvedimenti, diciamo di secondaria importanza. I volontari, per esempio, si preferisce inquadrarli nei ranghi “regolari”, non in reparti a sé stanti; persino i garibaldini non riscuotono grandi simpatie. La paura di una ribellione, della contestazione degli ordini, sarà compagna inseparabile del nostro Stato Maggiore e del nostro Governo.
A tre giorni dallo scoppio della guerra il Ministero decide di respingere «nuove ammissioni nei corpi volontari, salvo in quello degli "automobilisti", dove saranno ancora consentiti arruolamenti fino al primo giugno».
Il fronte italiano resta per ora marginale. Quello occidentale ha rallentato, sì, ma non si è fermato. La generalizzata penuria di munizioni non impedisce aspri combattimenti a Bois-le-Prêtre e a nord di Arras, dove francesi e britannici registrano lievi progressi. L’attenzione si concentra però sul fronte orientale: i russi hanno frenato lo slancio austro-tedesco, limitando i danni attorno a Przemysl e riprendendosi Sieniawa, vicino Jarosław.
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- L’ammiraglio Sir H. Jackson viene nominato Primo Lord del Mare
- Grande agitazione negli Stati Uniti per l'affondamento del piroscafo americano Nebraskan.
Fronte occidentale
- I francesi prendono Les Quatre Bouquetaux, vicino Ablain-Saint-Nazaire e Souchez (nord di Arras).
- Duri scontri a Bois-le-Prêtre.
Fronte orientale
- I russi prendono Sieniawa (nord di Jarosław, in Polonia) e Kindowary (distretto di Šiauliai, Lituania)
Fronte italiano
- Continuando la loro avanzata su quasi tutto il fronte, le truppe italiane occupano Ala, Cortina d'Ampezzo e Grado.
Operazioni navali
- Uno squadrone inglese si unisce alla flotta italiana nell’Adriatico.
- L'incrociatore inglese ’H.M.S “Majestic” viene siluratoe affondato da un sottomarino a largo di Gallipoli.
- La nave petroliera Inglese H.M.S “PrincessIrene”, nave ausiliaria, distrutta da una esplosione interna nel porto di Sheerness.
Dal fronte italiano
Dal Quartier Generale, 27 maggio.
Il 25 maggio sulla frontiera del Tirolo-Trentino fu occupato anche il Monte Altissimo di Monte Baldo, dove il nemico, costretto a ritirarsi, lasciò nelle nostre mani ricoveri e materiale.
Le nostre artiglierie sull'altipiano di Tonezza hanno svolta un'azione di fuoco contro le opere nemiche.
Sulla frontiera della Carnia è confermato il nostro successo alla testata di Val de Gaso.
Sono stati occupati la Sella Prevala, alla testata di Val Roccollana e gli accessi di Valdogna.
Le perdite nostre: morti 4 di truppa, feriti un ufficiale e pochissimi di truppa. Le perdite del nemico risultano notevoli. In complesso continua la sistemazione delle posizioni occupate: la situazione generale è solida. Il morale elevatissimo.
Firmato: Cadorna