La Grecia vota interventista
In Grecia è giorno di elezioni. Tanto per complicare la traballante questione politica, la vittoria va al Partito di Venizelos, interventista. No, l’opinione pubblica non ha cambiato idea e tantomeno orientamento: le simpatie poggiano ancora sull’Intesa. Lo scenario è oltremodo intricato: il Governo Gounaris non ha la maggioranza in Parlamento, l'attuale stato di salute di Re Costantino è pessimo e la situazione rischia di sfuggire di mano in un amen. L’idea è di prender tempo, aspettare la riapertura della Camera il 20 luglio e poi vedere. Ma un mese è lungo e lo è di più se in ballo c’è la più imponente guerra mai vista.
Tra chi è già dentro a quel conflitto noi, gli ultimi arrivati, sprizziamo ancora entusiasmo, buone sensazioni, fiducia e ottimismo. Il 13 giugno L’Agenzia Stefani pubblica: «In tutti i punti dell’estesissimo fronte, che dallo Stelvio va fino al mare, le qualità del soldato italiano si sono già splendidamente confermate in queste prime settimane di guerra. Tutte le truppe hanno dimostrato uno slancio aggressivo che, per ragioni strategiche o tattiche, dovette perfino essere delle volte contenuto».
La parzialità dell’informazione è costruita con fin troppo zelo: su La Stampa si legge: «La fame, la miseria e il terrore regnano al di là (del confine) […] Di qua invece le popolazioni respirano felicemente la nuova aria della libertà». Verona, 12 notte, «vistato dalla censura».
In questo momento il fronte occidentale e quello orientale non potrebbero essere più diversi: in Francia si registrano scontri violenti, ma locali, vantaggi reali pochi; opposto lo scenario in Galizia, dove l’offensiva austro-tedesca procede dal San a Mościska, mentre i russi tentano contrattacchi a Stryj e Tysmienicja.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- In Grecia le elezioni politiche premiano il Partito di Venizelos che vince 193 seggi su 316.
Fronte occidentale
- I francesi vengono respinti a Souchez.
- Successo francese a sud-est di Hébuterne.
- I francesi prendono un'altra parte del "Labirinto", a sud di Neuville-Saint-Vaast.
Fronte orientale
- Gli austro-tedeschi attaccano con successo dal San a Mościska.
- Contrattacco russo a Stryj e Tysmienicja.
Fronte italiano
- Violento bombardamento italiano del forte austro-ungarico di Malborghetto. Gli Alpini occupano un altro passo nella regione di Monte Croce (Carnia).
- Gli austro-ungarici occupano di sorpresa il Monte Paralba, in Alto Cadore. Nuovo attacco al Son Pauses.
- Nuovo raid di un dirigibile italiano su Pola.
- Bombe di aeroplani austro-ungarici su Mola di Bari, Monopoli, Polignano.
Dal fronte
In qualche punto, lungo la frontiera dal Tonale alla Carnia, il nemico ha tentato, per lo più con azioni notturne, di ostacolare il procedimento delle nostre operazioni offensive, attaccando talune delle importanti posizioni da noi nei giorni precedenti conquistate; ma è stato ovunque costantemente respinto.
Così nella regione del Tonale, appoggiato dal fuoco dei forti, l' avversario pronunziò vari attacchi contro la Sella del Tonale e contro Cima Cady; così a Monte Pissola in Val Giudicaria, a Monte Piano, nella regione di Misurina, al passo di Sesis, ad oriente del Paralba.
Più insistenti furono gli attacchi che il nemico nella notte dall' 11 al 12, con l' aiuto di razzi e di riflettori, portò contro le nostre posizioni di Pal Grande, Pal Piccolo e del Freikofel, dalle quali venne completamente ricacciato.
La nostra offensiva nella zona di Volaia, in Carnia, ha proseguito rapida e felice. Dopo il passo di Volaia occupammo, nella notte dall' 11 al 12, quello di Valentina, operazione assai ardua, poiché il nemico dovette essere snidato di trincea in trincea e inseguito di balza in balza; ma le nostre truppe da montagna condussero a termine l' azione con brillante energia.
Continua in taluni tratti della frontiera il duello delle artiglierie di medio calibro; le nostre hanno preso in più punti il sopravvento, distruggendo trinceramenti, caserme ed osservatori. Da ieri le nostre artiglierie di grosso calibro hanno aperto il fuoco contro la fortezza di Malborghetto, conseguendo in breve risultati assai notevoli: la parte alta del forte è stata incendiata, provocando lo scoppio di depositi di munizioni. Lungo la frontiera dell' Isonzo le nostre truppe stanno intanto consolidando le posizioni conquistate negli scorsi giorni sulla riva sinistra del fiume.
La nostra artiglieria pesante campale, dopo la rottura della diga all' incile del canale di Monfalcone, ha ottenuto il giorno 11 con i suoi tiri anche l' interruzione della ferrovia da Gorizia a Monfalcone nei pressi della stazione ferroviaria di Sagrado.
Firmato: CADORNA