Apologia della Guerra
Sembra insensato considerando le sofferenze, eppure nel 1915 più o meno tutti i belligeranti celebrano l’anniversario della Grande Guerra. Iniziano i tedeschi: «Dinnanzi a Dio e alla Storia, giuro che la mia coscienza è netta, non ho voluto io la guerra. […] La collera tedesca agisce per la propria difesa».
Scontate. Le parole del Kaiser sono scontate. E a parer mio azzardate: vuoi perché è stata la Germania la prima a dichiarare guerra, vuoi perché non si combatte sul suolo imperiale, entrambe le affermazioni zoppicano.
Ma nel manifesto pubblicato il 31 luglio da Guglielmo II ce n’è una che proprio non sta in piedi: «Nessuna violazione dei principi del diritto internazionale, da parte dei nostri nemici, può scuotere le nostre basi».
No dai, questo no, questo non puoi dirlo. La Germania ne ha fatte di tutti i colori: ha invaso paesi neutrali; ha affondato il Lusitania, uccidendo quasi 1.200 civili; ha inventato le armi chimiche. No, non parlare del diritto internazionale, non farlo o rischi lo scivolone. In guerra nessuno è un santo, non lo sono gli inglesi, né gli italiani o chi per loro, ma almeno non scagliare la prima pietra.
A proposito di “dichiarazioni azzardate”, non è male neanche quella di Radoslavov, Premier Bulgaro: “Non abbiamo intenzione di unirci agli imperi centrali, né di attaccare la Serbia”. Sì, ne riparliamo tra poco più di un mese.
Al fronte la resistenza russa è disperata, ovunque. I tedeschi arrivano a due passi da Riga e in Polonia occupano Chełm; le armate zariste si ritirano. E fanno “terra bruciata” alle loro spalle.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Radoslavov dichiara che la Bulgaria non ha intenzioni di unirsi agli Imperi centrali o di attaccare la Serbia.
- Per l’anniversario dello scoppio della guerra l’imperatore Guglielmo II pubblica un manifesto al popolo tedesco, nel quale afferma che la sua coscienza è tranquilla e che non ha voluto lui la guerra.
- Pubblicata la nota francese riguardo gli attentati tedeschi a Roubaix.
Fronte occidentale
- Fine del grande movimento delle truppe tedesche dal fronte orientale a quello occidentale, è durato dieci giorni.
Fronte orientale
- I tedeschi attraversano l’Aa, l’odierno Lielupe (Riga) dopo giorni di combattimento.
- I russi si ritirano nella regione da Ivangorod a Lublino distruggendo ogni cosa.
- Combattimenti disperati e avanzata tedesca sul fronte del Kamionka (Vistola).
- I russi vengono espulsi dalle loro posizioni vicino Kurów (Lublino).
- Chełm viene occupata dai tedeschi.
Fronte italiano
- Riva e Garda vengono bombardate dagli idrovolanti italiani.
- Sul Carso gli italiani iniziano con successo l'attacco alla seconda linea austro-ungarica, prese alcune posizioni nemiche.
DAL FRONTE
Nell'alta valle Camonica il nemico ha rinnovato, nella notte sul 30, l' incursione già fallita il 15 luglio contro le nostre posizioni presso il rifugio Garibaldi. L'energica azione dei soli posti avanzati fu sufficiente a ricacciarlo.
Nella medesima notte in Carnia nuclei nemici tentarono due volte l' attacco del Monte Freikofell: furono entrambe le volte prontamente respinti.
Nella giornata poi le nostre fanterie, validamente appoggiate dalle artiglierie, iniziarono nella zona del Pal Piccolo un'ardita offensiva che portò alla conquista d' una forte linea di trincee austriache. Il nemico subì perdite assai rilevanti e lasciò nelle nostre mani alcuni prigionieri. Tuttavia nella sera, ricevuti rinforzi, esso contrattaccò verso la colletta di Pal Piccolo, ma fu ancora respinto con gravi perdite.
Sull'Isonzo le operazioni per l'ampiamento della testa di Ponte di Plava si svolgono con successo: distrutti estesi tratti di reticolati, la nostra occupazione s'è allargata a sud-est lungo le falde del Monte Kuk e nei pressi di Zagora.
Nel Carso l'avanzata delle nostre truppe va ora urtando contro una seconda forte linea di difesa preparata dal nemico ad oriente di quella da noi teste superata. Ieri, dopo efficace preparazione, col fuoco di artiglieria fu iniziato l' attacco della nuova linea. Vennero compiuti sensibili progressi, specialmente al centro ove le nostre truppe conquistarono alcuni trinceramenti e presero 334 prigionieri, dei quali 15 ufficiali, tre mitragliatrici, molti fucili e munizioni da guerra.
Firmato: CADORNA