1 Agosto, 1915

L'offensiva tedesca è una meraviglia

Non si tratta più di difendere Varsavia, ormai il problema è come salvare l’esercito russo. La tenaglia austro-tedesca si serra lungo il fronte orientale, la morsa si stringe ogni giorno e se le armate zariste fossero chiuse nella sacca, beh, sarebbe un colpo da KO. Disperate azioni di retroguardia coprono la ritirata generale russa; è fondamentale guadagnare tempo, siano pure pochi minuti. L’ultima a resistere, a ovest di Varsavia, è la linea di Błonie.
Il primo agosto i tedeschi proseguono verso il Narew, mentre gli austro-ungarici si prendono la stazione di Nowa Aleksandria, due passi a sud di Ivangorod. Lo scenario si complica anche al nord. Quella scambiata per un’azione diversiva, si sta rivelando un’altra offensiva micidiale: in Lettonia capitola Mitau. Ora tutte le principali linee di comunicazione russe sono minacciate da vicino, in particolare le poche ferrovie. Il piano tedesco è una meraviglia.
Pietrogrado può solo arretrare, accorciare il fronte e resistere. La situazione è grave, ma non del tutto compromessa: si farà come insegna la Storia.

Il messaggio partito dalla capitale è chiaro: «Come Carlo XII a Poltava, come Napoleone a Mosca, l’Imperatore di Germania vivrà soltanto per apprendere che la Russia è invincibile».
Sì, ma c’è un’altra questione a preoccupare lo Zar: in tutto il paese infuriano gli scioperi; i bolscevichi continuano a rafforzarsi.

Davide Sartori

 

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Lo Zar pubblica una dichiarazione nel primo anniversario del l’inizio della guerra, giurando di non avere colpe.
  • Violenti scioperi in Russia.
  • La Gran Bretagna ordina delle motor-boats agli U.S.A.

Fronte occidentale

  • Duelli d’artiglieria nell’Artois, nella valle dell'Aisne, a nord-ovest di Reims e nelle Argonne occidentali; respinti gli assalti tedeschi.
  • I britannici riconquistano alcune trincee a Hooge.

Fronte orientale

  • Evacuata Mitau (Jelgava, in Lettonia) che viene catturata dai tedeschi.
  • Błonie è l’ultima a tenere sulla linea a ovest di Varsavia. I tedeschi proseguono verso il Narew.
  • Gli austro-ungarici catturano la stazione di Nowa Aleksandria (l’odierna Puławy, vicino Ivangorod).

Fronte italiano

  • Contrattacco austro-ungarico sul Monte Medetta (Carnia) che viene respinto.

  • Attacchi sanguinosi al Bosco Cappuccio e al Monte Sei Busi.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Il ponte di Galata e il porto di Costantinopoli vengono attaccati da sottomarini inglesi.

DAL FRONTE

In Valle San Pellegrino (Avisio) il giorno 30 il nemico rinnovò con maggiori forze l' attacco già fallitogli il giorno 28, contro la nostra occupazione di Costabella. Nonostante l'appoggio di artiglieria appostata sul vicino Col Ombert, le colonne nemiche furono anche questa volta completamente respinte.
Più a settentrione, nella zona di Livinallongo (alto Cordevole), riparti di fanteria nemica tentarono, nella sera del 29, d' occupare di sorpresa le cime di Pescoi e del Sasso di Mezzodì. Le nostre truppe riuscirono a sbandarli.
In Carnia il giorno 30 un'ardita operazione intesa a cacciare il nemico da Forcella Cianalot e dal Pizzo Orientale (Alto Dogana) ebbe felice esito mercè l'armonica combinazione dell'attacco frontale diretto da Granuda per le pendici dei due pizzi contro la Forcella, con l'azione diversiva d'una colonna che da Forcella di Bieliga accennava verso Lussnitz in fondo di Val Fella. Le nostre fanterie s'impadronirono con grande slancio delle trincee sulla Forcella, cacciandone l' avversario alla baionetta e prendendogli 107 prigionieri, tra i quali ben 7 ufficiali. Al buon esito dell'impresa contribuì anche l'azione efficace e precisa delle nostre batterie pesanti che sconvolsero dapprima le trincee nemiche, indi con tiri allungati, interdissero l'accorrere dei rinforzi.

Sul Carso, nella notte sul 31, il nemico pronunciò un vigoroso attacco verso la nostra ala destra, nella zona di Monte Sei Busi, ma fu ricacciato con gravi perdite. Una sua grossa colonna in marcia da Duino verso Doberdò, riconosciuta dai nostri osservatori, venne fatta segno a fuoco efficacissimo delle artiglierie pesanti e dispersa con evidenti gravissime perdite.
Nella giornata continuò la nostra offensiva lungo il fronte; furono espugnate altre trincee e presi 346 prigionieri, dei quali 14 ufficiali.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori