Goffe mistificazioni
C’è la guerra vera e quella di carta, fatta di parole, spesso abbondante di nasi lunghi e gambe corte. In questa gli austriaci sono maestri: dando un'occhiata a bollettini ufficiali e giornali viennesi gli italiani avrebbero perso oltre 200.000 uomini e le truppe della duplice monarchia, a suon di vittorie, si sarebbero spianate la strada non dico fino alla pianura padana, ma quasi.
Il 23 agosto l’Agenzia Stefani, un talento naturale per l’esagerazione, prova a rimettere le cose a posto, a fare ordine. Il comunicato comincia bene, i toni sono forse un po’ troppo entusiastici, ma in fondo viene detta la verità: gli italiani hanno varcato ovunque i vecchi confini e gli austro-ungarici sono costretti sulla difensiva. Poi però gli scappa la mano e la credibilità abbandona il bollettino: «I prigionieri da noi perduti sommano a poche centinaia». Chapeau.
In realtà tra morti, feriti e dispersi l’esercito italiano ha più o meno sforato quota 50.000, forse qualcosina in più, numeri ben distanti dalle dichiarazioni ufficiali.
Sui campi di battaglia il nostro esercito espugna qualche importante trinceramento sul Carso e attacca la testa di ponte austro-ungarica a Tolmino.
Sul fronte orientale i russi abbandonano le linee sul Bug: è ora di ritirarsi su Brest-Litovsk e difendere l’ultima grande fortezza rimasta. La Polonia è più o meno tutta austro-tedesca.
Da Riga fa sentire la sua voce l’inviato del Journal de Genève: «Le strade sono piene di fuggitivi, cittadini e contadini delle regioni invase si trascinano dietro le loro masserizie e il bestiame, estenuati tutti dalle lunghe marce. […] Le vicinanze della stazione sono ingombre di veicoli, di montagne di bagagli. Non si circola che con grande fatica, nel rumore, nella polvere».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Formato il Gabinetto greco.
- Il Ministro degli esteri russo, Sazonov, smentisce le voci di pace separata tra la Russia e la Germania.
- Il Parlamento serbo adotta l’ordine del giorno sulla proposta dell’Intesa presentata nei giorni precedenti.
Fronte occidentale
- Comincia una settimana di assalti aerei: i francesi bombardano Tergnier e Noyon; gli inglesi bombardano Lens, Hénin-Lietard, Loos e alcuni campi tedeschi in Belgio.
- Una nave da guerra inglese bombarda Zeebrugge e Knocke.
Fronte orientale
- Duri scontri attorno Klesczele (sud di Bielks); i russi mantengono la posizione.
- I russi abbondonano la linea del Bug e ripiegano su Brest-Litovsk. La Polonia è in mano agli Imperi centrali.
Fronte italiano
- Gli italiani attaccano la testa di ponte a Tolmino.
- Gli italiani espugnano fortissimi trinceramenti sul Carso.
- Truppe alpine espugnano il Monte Kukla (contrafforte di Rombon).
Operazioni navali
- Sottomarino inglese silura la nave da trasporto turca “Isfahan” al largo di Costantinopoli.
Parole d'epoca
Morto per l'uva
di Cesare Ermanno Bertini (Sergente Maggiore)
Monfalcone (GO)
Anche oggi sono andato a riconoscere i sentieri per andare in prima linea. Sono stato nel cantiere di Monfalcone dove trovai ciminiere perforate da cannonate, macchinari rotti da granate, stabili squarciati e rottami di ogni genere. Parecchie compagnie hanno morti e feriti: anche la mia oggi ha segnato il primo morto. La sfortuna è toccata al soldato Talamoni del terzo plotone. Il disgraziato è stato colpito in testa da una scheggia di granata nel mentre che era uscito dalla trincea per cercare un po’ d’uva. La morte di Talamoni è stata così fulminea da lasciarlo col grappolo in mano e diversi granelli in bocca.
Fonte: L'Espresso e Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Nell' Alto Cordevole, il nemico tentò nel pomeriggio del giorno 21 un' improvvisa irruzione contro la nostra linea a difesa del costone che dal Col di Lana scende su Salesei.
L' attacco, nonostante fosse preceduto ed appoggiato da intensa azione di fuoco e da lancio di bombe a mano, fu respinto.
Nel settore di Tolmino le operazioni d' investimento della piazza si sviluppano con metodo e con continuo progresso.
Sul Carso un' azione notturna condotta di sorpresa dalle nostre truppe diede loro il possesso di alcune fortissime trincee nemiche che impedivano l' avanzata dell' ala sinistra delle nostre linee.
Deboli attacchi pronunziati dall' avversario verso l' ala opposta della zona dei Sei Busi vennero facilmente respinti.
Firmato: CADORNA