La "neutralità armata" bulgara
Il 23 settembre la crisi balcanica accelera e parecchio: a Sofia viene emesso il decreto di mobilitazione generale. Il Premier Radoslavov prova ancora a mischiare le carte: “Tranquilli, stiamo solo passando a una ‘neutralità armata’, nulla è deciso”.
Mente sapendo di mentire, eppure qualche ingenuo considera la mossa bulgara «solo un grande bluff», il jolly da calare nei negoziati per la Macedonia. Magari fosse così.
Le preoccupanti notizie giunte da Sofia trovano compagnia in fretta: anche Atene mobilita; il Governo greco la definisce «solo un’elementare misura di prudenza rispetto all’atteggiamento bulgaro».
L’abbiamo già visto, Re Costantino non vuole entrare in guerra, ma con la Bulgaria i rapporti non sono idilliaci, perciò vince la linea del “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”. In più ci sarebbe sempre quel trattato d’alleanza stretto con la Serbia e finora ignorato.
L’aspetto economico del conflitto resta al centro del dibattito politico: dopo la chiusura del terzo prestito di guerra tedesco, il Governo britannico ha varato una manovra finanziaria ciclopica; le tasse, i dazi e le imposte schizzano in alto.
Una mano all’Intessa la tende Washington: viene accordato un credito pari a 500 milioni di dollari.
La seconda buona notizia arriva dal fronte orientale, dove si registra una buona e generalizzata reazione russa alla spinta austro-tedesca: successi a Vilejka, sul canale di Oginski e a Lutsk.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La Bulgaria emette il decreto di mobilitazione; Il Premier ripete la dichiarazione di “neutralità armata”.
- Mobilitazione generale delle forze elleniche come “misura di elementare prudenza” in virtù dell’atteggiamento bulgaro.
- Gli Stati Uniti accordano agli Alleati un credito di 500 milioni di dollari.
- Nota conciliatoria della Germania agli U.S.A riguardo il caso dell’affondamento del mercantile americano “William P. Frye”.
- Gli U.S.A rifiutano il salvacondotto all’Ambasciatore austriaco Dumba a meno che non sia richiamato ufficialmente.
- Meeting del Partito sudafricano a Johannesburg: organizzato un attacco al Generale Smuts.
Fronte occidentale
- Numerosi scontri d’artiglieria lungo tutta la linea; i francesi hanno successo con alcuni raid aerei.
Fronte orientale
- I russi riconquistano Vilejka (nord-ovest di Minsk).
- I tedeschi vengono spinti indietro lungo il canale di Oginski (Pinsk).
- I russi vincono a Lutsk e catturano quasi 12.000 prigionieri.
Parole d'epoca
Non ho ancora provato paura
di Cesare, detto Gino, Ricceri, Caporalmaggiore
Carissima madre
Ti scrivo queste due righe per farti sapere che siamo già arrivati al fronte che e che abbiamo già sentito il rombo del cannone abbiamo cambiato Reggimento e siamo al 47 ma per ora abbiamo avuto la fortuna di trovarlo a riposo, per ora non sappiamo se avanziamo pure ariveremo per altra parte per ora di salute sto bene ma qua fa un gran freddo dei soldi pochi ne possiamo spendere anche se si avessimo perché non si trova niente e se si trova la paghiamo un occhio. Riguardo all’impressione della guerra per ora niente se posso dire perché come ti ripeto per ora siamo a riposo l’impressione si a soltanto nel sentire da matina a sera il rombo de cannone.
Quando tu mi riscrivi mandami a dire se quelle due cartoline durante il viaggio tu le ai ricevute. Scusami se è scritto male perché e scritta per terra. Per ora non ho altro da dirti perché ancora non ho provato la paura questaltra volta più e meglio ti scriverò.
Altro non mi resta da dirti ricevete i più sinceri saluti tutti di famiglia ed abbiatemi per sempre vostro Aff.mo
GRicceri
Questo è il mio indirizzo: Al Cap.e Magg.re Ricceri Cesare 47° Regg.to Fanteria 16° Compagnia 22° Divisione
Per dove si trova
Addio
DAL FRONTE
Nella notte sul 21 un nostro riparto spinto sul Monte Melino, allo sbocco di Valle Daone in Valle Giudicarie, raggiungeva col favore delle tenebre le posizioni che il nemico vi stava rafforzando, e con ardita azione riusciva a sconvolgere i reticolati e a demolirne in parte i trinceramenti.
Durante la giornata del 22 e nella successiva notte sul 23 furono dalle nostre truppe respinti attacchi nemici contro le nostre posizioni avanzate; a Malga Prà del Bertoldi a nord-ovest di monte Coston; al Sasso di Stria nella zona di Falzarego; sulla collina di Santa Maria nel settore di Tolmino.
Firmato: CADORNA