Colpire a occidente per aiutare i russi
«Regna pieno accordo tra il Re, il Presidente del Consiglio Venizelos e lo Stato maggiore». È il commovente tentativo greco di nascondere la polvere sotto al tappeto; la dichiarazione ufficiale fa quasi tenerezza.
Chi al contrario non fa nulla per dissimulare le critiche è L'Echo de Paris: «Da mesi l’Intesa discorre con la Bulgaria senza agire e da mesi la Bulgaria si prepara ad agire contro la Quadruplice senza discorrere. Ora che Sofia ha fatto la sua mossa è necessario capire se continueremo solo a parlare. In questo caso perderemo Costantinopoli e tanto altro».
Fatti, non chiacchiere, è l’opinione diffusa a Parigi e dintorni, ma vederla espressa così duramente, nonostante la censura, fa riflettere su quanto sia radicata, trasversale e universale quest’impressione.
Qualcosa si muove: per salvare i russi sul fronte orientale è necessario risvegliare quello occidentale. Il 25 settembre gli Alleati danno il via a una doppia grande offensiva, l’idea è distrarre i tedeschi e far rifiatare Pietrogrado.
La terza battaglia dell’Artois e il bombardamento navale della costa spettano ai britannici; i francesi si concentrano sulla seconda battaglia della Champagne, assalti fortunati soprattutto a Souchez e tra la Suippe e l’Aisne.
A Loos i britannici usano per la prima volta il gas, risultati dubbi: qualcuno parla di un discreto successo, qualcun altro segnala uno “spiacevole” vento contrario, in sostanza un clamoroso autogol. I britannici avanzano e conquistano la cittadina, ma in serata sono costretti a fermarsi.
Nell’esercito di Sua Maestà c’è un cambio al vertice: si dimette, non troppo volontariamente, il Capo di Stato maggiore, Generale James Wolfe-Murray, soprannominato, senza tanti riguardi, né simpatia, “The Sheep”, la “pecora”, da Winston Churchill. Non c’è molto da discutere, dopo undici mesi sembrava evidente che non fosse l’uomo giusto.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Entra in vigore l’accordo turco-bulgaro.
- Riferita la perfetta cooperazione fra Re Costantino e il Primo Ministro Venizelos.
- Si dimette il Generale Sir J. Wolfe Murray, Capo di Stato maggiore britannico.
Fronte occidentale
- Inizia una grande offensiva Alleata che si concentra a Loos (terza battaglia dell’Artois) e in Champagne (seconda battaglia della Champagne). La flotta inglese coopera sulla costa belga.
- Nella battaglia di Loos i britannici usano il gas per la prima volta sul fronte occidentale, ma il vento spira verso di loro causando 2.632 feriti, di cui sette morti. Viene conquistato del terreno ma il fronte tedesco regge.
- Attacco britannico a sud del canale di La Bassée, catturati circa 8 km. di trincee tedesche, inclusa la Ridotta Hohenzollern, assaltata con successo parziale.
- I francesi guadagnano terreno grazie all’attacco a nord di Arras.
- Nella Champagne i francesi attaccano fra la Suippe e l'Aisne, scalzando i tedeschi dalle posizioni frontali. Guadagnato del terreno anche a Souchez.
Fronte orientale
- I tedeschi attaccano Dvinsk (Daugavpils) da sud ma vengono respinti con pesanti perdite.
- Alterne fortune sul resto del fronte orientale.
- La flotta russa bombarda le posizioni tedesche sul Golfo di Riga: messe a tacere le batterie del nemico.
DAL FRONTE
Nella zona fra l'Ortler e il Monte Cevedale, una nostra colonna alpina, partita da Santa Caterina Valfurva, in tre marcie notturne e trasportando al seguito un cannone, raggiungeva, all' alba del 20 una vetta emergente dal ghiacciaio a 3251 metri a sud della Konigs Spitze. Di lì, irradiati drappelli alla Kreil Spitze (3391 m.) allo Schorotterhorn (3389 m.) e al Monte Pasquale (3559 m.) muoveva all' attacco della Sulden Spitze (3376 m.) fortemente tenuta dall' avversario, e la espugnava, distruggendone i trinceramenti. Analoga felice operazione compieva al passo di Cevedale (3267 m.) indi assaliva una colonna nemica che occorreva dalla Schaubachhutte (Sulden) e la ricacciava nel fondo della valle.
Nella zona del Tonale una violenta lotta fu combattuta, nella giornata del 23, per il possesso del Torrione; altura situata lungo la cresta tra Punta di Albiole e Redival alla testata di Valle Strino (Noce). Il Torrione fu più volte conquistato e perduto. Infine a motivo della violenza del fuoco delle opposte artiglierie, nessuno dei due avversari riuscì a stabilirsi sulla contrastata posizione.
Su tutto il rimanente fronte, all' infuori di due piccoli attacchi nemici nel settore di Tolmino, prontamente respinti, non si ebbero avvenimenti meritevoli di speciale ricordo.
Firmato: CADORNA