27 Settembre, 1915

Successi parziali

Il «continuo brontolio di bufera» si può ascoltare fino in Olanda, dove giungono gli echi delle cannonate. Il 27 settembre gli Alleati caricano a testa bassa sul fronte occidentale. Nelle vicinanze di Loos, canadesi e britannici espugnano la Collina 70: la linea tedesca cede, ma è una vittoria a metà. Gli attaccanti non hanno abbastanza riserve per coprire le tante perdite, né per spingere più a fondo; l’avanzata si blocca, il successo è limitato. Vale un principio spesso usato nello sport: la cosa più complicata non è vincere, ma “confermarsi”.
Più a sud i francesi fanno la loro parte: aumentano la pressione in Champagne e in più respingono una controffensiva tedesca nelle Argonne, a la Fille-Morte.

Berlino si trova bloccata anche sul fronte orientale. I russi rintuzzano ogni tentativo nella regione di Riga, a Dvinsk, sulla Vilia e più giù, fino al Niemen. A fine giornata Pietrogrado si prenderà circa 7.000 prigionieri. Altro ossigeno.


Eppure l’esplosione più grossa di giornata si registra in Italia, ma non al fronte, a Brindisi, dov’è ormeggiata la Benedetto Brin. La santabarbara di una corazzata non è piccola, quando salta in aria quella della Brin è tutto perduto: la nave affonda, circa metà dell’equipaggio muore. Si pensa subito a un atto di sabotaggio, la spiegazione più semplice e più comoda. Ma in realtà è un incidente.

Davide Sartori

 

GLI AVVENIMENTI

Fronte occidentale

  • I reggimenti britannici e canadesi prendono la Hill 70 a Loos e spezzano la linea tedesca, ma la mancanza di riserve a coprire la breccia ha come risultato un successo limitato. Soltanto i canadesi avranno 9.000 vittime.
  • Continuano i duri scontri nella Champagne
  • Offensiva tedesca respinta nelle Argonne, a la Fille-Morte.

Fronte orientale

  • Vengono respinti gli attacchi tedeschi a Eckau (l’odierna Lecava, vicino Riga), Dvinsk (Daugavpils), sulla Vilia e sul Niemen (Nemunas).
  • I russi catturano 7.000 tedeschi nel settore di Dvinsk.

Fronte italiano

  • Sensibili progressi italiani sul Carso, in direzione di Peteano.
  • Brindisi, per un'esplosione interna, affonda la corazzata "Benedetto Brin". Circa 450 le vittime, fra le quali il Contrammiraglio Rubin de Cervin e il Comandante della nave Fara Forni.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Varie segnalazioni descrivono lo sterminio degli armeni istigato da Talaat Bey, spalleggiato da esponenti tedeschi come l’archeologo Barone Oppenheim.

Parole d'epoca

Tifo e Colera

di Antonio Ferrara, Sottotenente, tenente, capitano commissario

Poianis (UD)

Marcia di trasferimento: Colenca – Lovice – Dolegna – Pojanis, dove rizziamo le tende.
Quello che ci sorprende è di vedere qua e la delle bandierine gialle che Fantozzi, il nostro tenente medico, ci dice che stanno ad indicare che c’è pericolo di colera o altra malattia infettiva.
Quello che è grave è che tutti siamo pieni di pidocchi e ci vuole una gran pazienza per liberarsene. Si vocifera anche che ci sono stati dei casi di tifo petecchiale.
Per misura precauzionale viene ordinata una vaccinazione a tutto il Reggimento .Noi Ufficiali diamo il buon esempio ai soldati. Per nostra consolazione ci vengono concesse 48 ore di riposo sotto la tenda.

 Piove a dirotto e questo ci secca alquanto. La mensa del Battaglione è stata installata in una casa colonica e l’ufficiale di mensa dà saggio della sua bravura culinaria.
Purtroppo i pasti sono amareggiati dai continui sermoni del nostro comandante di battaglione e dai violenti scontri verbali fra questo ed il sottotenente. Pochezza che pazientemente il collega Tommaso Brunelli con il suo tatto cerca di comporre e ad evitare che degenerino.
Il riposo è tale soltanto di nome perché giornalmente i soldati sono sottoposti a faticose istruzioni.
Fra l’altro è arrivata una circolare con le istruzioni per l’addestramento di speciali squadre da adibirsi al brillamento sotto i reticolati di tubi di gelatina. Non essendoci volontari, i prescelti da istruire intuiscono chiaramente che il sistema comporta il sacrificio inevitabile dei guastatori.

Fonte: Gruppo L'Espresso e Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

Agronomo laureatosi a Pisa, Antonio Ferrara, viene richiamato alle armi a 25 anni, dopo aver già partecipato alla guerra di Libia. Al fronte, dove si guadagnerà due medaglie al valor militare, una di bronzo e una d’argento, tiene molti appunti che poi rielabora negli anni Sessanta. Il suo diario arriva all’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano nel 2000.
militare, 126° reggimento fanteria, brigata Spezia. Poi 56°, brigata Marche. Poi Ufficio commissariato XXI^ divisione. Direzione di Commissariato XII° Corpo d'Armata, Sottotenente, tenente, capitano commissario

DAL FRONTE

Piccoli combattimenti nella giornata del 26 ebbero luogo a Dosso Casina; sulle pendici settentrionali dell' Altissimo (Monte Baldo), a Malga Secondo Posto, nella zona di Monte Coston, sulle falde del Monte Rombon (Plezzo) e del Potoce (Monte Nero).
Ovunque il nemico fu ricacciato e lasciò nelle nostre mani alcuni prigionieri.
Nella conca di Plezzo la nostra artiglieria disperse con tiri aggiustati una colonna nemica discendente per la valle della Keritnica e bersagliò sul Rombon nuclei di lavoratori nemici, scompigliandoli.
Sul Carso, all' estrema ala sinistra della nostra occupazione, le nostre fanterie, avanzando di sorpresa, riuscirono a compiere sensibili progressi in direzione di Peteano, rafforzandosi poi rapidamente sulle posizioni raggiunte.

 

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori